Un filosofo di oggi sulle tracce di Socrate: Ermanno Bencivenga a Testico

Di il 9 Luglio 2018

 

TESTICO (SV) – Teatro Pubblico Ligure, in collaborazione con il Comune di Testico, martedì 10 luglio alle ore 21 all’Oratorio Sant’Antonio Abate di Testico (SV) porta in scena “Uccidete Socrate! Come la democrazia ateniese si liberò di un personaggio scomodo” di e con il filosofo Ermanno Bencivenga, che dalla California approderà a Testico. Lo spettacolo fa parte di un progetto ideato dallo stesso Bencivenga con Sergio Maifredi, direttore di Teatro Pubblico Ligure. Ha debuttato con successo la scorsa primavera ed è ora in tournée portando avanti l’ideale artistico del gruppo, che si propone di riportare in vita la cultura del passato, parole antiche da cui trarre nuova linfa per concepire nuovi pensieri in grado di portarci nel futuro. L’ingresso è libero.

 

 

In “Uccidete Socrate!” un filosofo del passato, Socrate, viene osservato dagli occhi di un filosofo di oggi, Ermanno Bencivenga, docente all’Università della California a Irvine. Bencivenga e Maifredi hanno ideato uno spettacolo che mostra come un grande e libero pensatore sia stato sacrificato dalla democrazia diretta, per eliminare il confronto con una voce critica.

 

Socrate era un uomo povero, piccolo, brutto; ma incontenibile. Un uomo che accetta di non avere un lavoro e di vivere di stenti pur di poter passare tutto il suo tempo a porre domande ai suoi concittadini. Non perché abbia risposte: sostiene di non sapere nulla e di non avere nulla da insegnare. Ma perché ha il diritto, e il dovere, di chiedere conto a ogni forma di autorità – politica, sociale, culturale – dei fondamenti, delle ragioni della sua autorità. E, quando l’autorità dimostra di non avere fondamenti credibili, di criticarla e metterla alla berlina. Nei cinquant’anni in cui svolge la sua attività in Atene – simile, lo dice lui stesso, a un tafano che tormenta un grosso e placido cavallo – Socrate è odiato dai potenti e ammirato dai giovani, finché i primi decidono di intentargli un processo (non a caso, per corruzione dei giovani) in cui sarà condannato a morte. E allora il tafano si erge a grande archetipo morale dell’Occidente: difendendosi con dignità, rifiutandosi di sfuggire a una pena ingiusta ma infertagli nel pieno, formale rispetto delle leggi (perché, dice, non bisogna rispondere al male con il male), affrontando la morte con coraggio ed equilibrio.

 


 

Per ulteriori informazioni:

www.teatropubblicoligure.it

0182 668091 oppure 339 7249406.

 

c.s.

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