Ultime battute per “Il cinema ritrovato” con “Simenon al cinema” in programma a maggio al Sivori

Di il 6 Maggio 2019

GENOVA – La prima edizione del festival “Il cinema ritrovato”, organizzato da Circuito Cinema Genova e Cineteca di Bologna con il sostegno del Comune di Genova e la sponsorizzazione di Coop Liguria, si chiude nel mese di maggio con “Simenon al cinema”.  

Si tratta di due film tratti da romanzi di Georges Simenon, “Panique” di Julien Duvivier con Michel Simon e “Maigret e il caso Saint-Fiacre” di Jean Delonnoy con Jean Gabin, restaurati e distribuito dalla Cineteca di Bologna. Un noir e un giallo con protagonisti due personaggi creati dal grande romanziere belga, il misantropo Monsieur Hire e il sornione commissario Jules Maigret.

Vengono proiettati in versione originale francese con i sottotitoli in italiano. “Panique” si potrà vedere al cinema Sivori dal 6 al 16 maggio (lunedì 6 e 13 maggio alle ore 16, 18.30, 21.15; giovedì 9 e 16 maggio alle ore 18.45). “Maigret e il caso Saint-Fiacre” è in programma al Sivori dal 20 al 30 maggio (lunedì 20 e 27 maggio alle ore 16, 18.30, 21.15; giovedì 23 e 30 maggio alle ore 18.45). La rassegna “Il cinema ritrovato” riprenderà in autunno con la seconda edizione della rassegna.

“Panique” (Francia/1946) di Julien Duvivier

Mr. Hire è un individuo orgoglioso, eccentrico e solitario. È segretamente innamorato della bella ed equivoca Alice. Quando il corpo di una giovane donna viene rinvenuto nel suo quartiere, immediatamente i sospetti dei vicini e della polizia si concentrano su di lui. Dopo uno spettacolare quanto drammatico inseguimento-linciaggio sui tetti di Parigi, una fotografia rivelerà l’identità del vero colpevole.

Tratto dal romanzo di Georges Simenon, il primo film di Julien Duvivier dopo il suo ritorno in Francia da Hollywood vede l’acclamato esponente del realismo poetico usare il suo consumato mestiere per fini più oscuri e cupi. Grazie alle sfumate e incisive performance dei due protagonisti, questo noir ad alta tensione mostra (prima del Lang americano di FuriaSono innocente e Il grande caldo) i pericoli della perversa ferocia della masse, costruendo una puntuale allegoria della doppiezza e della meschinità dei francesi durante gli anni delle guerra. “Lo sguardo freddo ma fraterno e segretamente tenero di Simenon fa spazio qui alla visione di un misantropo, condannando irrimediabilmente e senza indulgenza le bassezze dell’umanità” (Jacques Lourcelles).

“Maigret et il caso Saint-Fiacre” (Francia-Italia/1959) di Jean Delannoy

Secondo Maigret – dopo il successo di Il commissario Maigret (Maigret tend un piège) dell’anno precedente – per Delannoy e Gabin. La scelta cade su uno dei romanzi più celebri della serie, fino ad allora mai portati sul grande schermo. Sono le pagine del ritorno del commissario ai luoghi aviti, vicino a Moulins, presso il castello dove il padre faceva il fattore. Chiamato dalla contessa de Saint-Fiacre, sua amica d’infanzia, Maigret si trova di fronte a un caso particolamente complicato: un biglietto anonimo annuncia la morte, per l’indomani, della contessa. Che puntualmente, il giorno successivo, viene trovata morta… Atmosfere tra il lugubre e nostalgico e Gabin ancora perfetto nel ruolo, con la sua faccia perbene anteguerra, di ruvida estrazione contadina, ormai scolpita nella memoria collettiva come IL Maigret cinematografico.

C.S.

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