UN TRIPUDIO DI APPLAUSI PER LA “PRIMA” DE LE PRENOM

Di il 23 Novembre 2015

Grande successo per l’opera diretta da Antonio Zavatteri che convince per ritmo e vena comica

di Tomaso Torre e Chiara Gaddi

Una cena tra amici, un fratello e una sorella con i relativi coniugi, una serata che doveva essere conviviale e che si trasforma in una commedia dai risvolti tragi-comici in cui colpi di scena e intrecci amorosi danno corpo e vita ad un’opera riuscita per contenuto e interpretazione. Inserendosi nella tradizione del teatro boulevardier di qualità “Le Prenom”, andata in scena sabato sera e in programma al Teatro Duse fino al 4 dicembre, si costruisce tutto attorno a un nucleo centrale in cui Aldo Ottobrino (Vincent), nella duplice veste di narratore e protagonista della vicenda, e la sorella Elizabeth, interpretata da Alessia Giuliani hanno il controllo assoluto dei tempi comici. Perfettamente calati nella parte anche gli altri interpreti (Alberto Giusta/Pierre, Davide Lorino/Claude e Gisella Szaniszlò/Anne che contribuiscono a costruire un impianto narrativo che sul palco ha ritmo e vena comica.
67581-1I padroni di casa sono professori, il fratello di lei fa l’agente immobiliare e sua moglie è un’aspirante scrittrice, mentre l’amico single è trombonista in un’orchestra sinfonica. Quella sera, però, accade qualcosa di speciale. Mentre tutti aspettano l’arrivo della moglie, il fratello annuncia alla compagnia che diventerà padre. Felicitazioni, baci e abbracci. Poi le solite domande: sarà maschio o femmina, che nome gli metterete? Il futuro papà non ha dubbi che sarà maschio; ma lo sconcerto nasce quando egli comunica il nome che hanno deciso di mettere al figlio. Un nome dichiaratamente di “destra”, che manda in bestia i padroni di casa, intellettuali di “sinistra”. Il dubbio è che si tratti di uno scherzo, ma il futuro genitore insiste.
La discussione degenera così ben presto investendo valori e scelte personali. Tra offese reciproche che non mancano di ferire tutti (nessuno escluso), nasce così il ritratto di una generazione allo sbando, dove tutti hanno qualche segreto da nascondere o da rinfacciarsi.
Uno spettacolo da non perdere, in cui comicità e capacità recitativa si mescolano dando vita ad un’opera che anche nella veste italiana (così come è stata per quella originaria transalpina) coglie nel segno. Una grande soddisfazione anche per il Teatro Stabile che ha formato molti degli attori protagonisti dello spettacolo, in scenda fino al 4 dicembre.

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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