TOTI SULLA FESTA DEI LAVORATORI: “UN GIORNO IMPORTANTE PER RICONOSCERCI COME UN UNICO POPOLO”

Di il 1 Maggio 2020

GENOVA – “Oggi è una Festa del Lavoro molto particolare. Dopo tanti giorni di isolamento, di incertezza e di dolore, questa Festa ci viene incontro proprio quando le nubi del contagio sembrano diradarsi. Purtroppo non ci possiamo fidare ma sappiamo che molte delle nostre speranze dipendono da noi, dai nostri comportamenti. Il che non è certamente una novità, per noi Liguri. Per noi la vita non è mai stata facile. Per noi il lavoro è sempre stato una conquista. Per noi il benessere è stato il frutto della capacità di strappare alla nostra terra i frutti del nostro lavoro. E’ per questo che il richiamo alle nostre fabbriche, ai nostri campi, ai nostri laboratori, ai nostri porti e alle nostre fatiche è tanto imperioso anche in questa situazione. Celebrare la Festa del Lavoro vuol dire riconoscerci tutti, senza distinzioni, come un popolo unico e capace di reagire alle prove con una forza inimitabile”. Questo il messaggio del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, in occasione del 1° maggio, Festa del Lavoro.

“Il nostro simbolo – aggiunge il presidente della Regione – sono i medici e gli infermieri che hanno retto alla forza subdola e invisibile del virus, accogliendo e curando i malati che arrivavano da ogni parte della nostra Liguria. I nostri esempi sono il lavoro e la dedizione delle migliaia di persone che, in queste durissime settimane, hanno continuato a far funzionare le nostre città deserte. Ma tutti noi siamo stati di esempio a tutti noi, facendo il mestiere più duro: stare a casa senza perdere la speranza. A tutti, dai più anziani ai più piccoli, va la mia riconoscenza e il mio grazie: abbiamo fatto insieme un gran lavoro. Continuiamo uniti e anche questa volta dimostreremo cosa significa essere liguri”.

“Ma in cima a tutti i pensieri – prosegue Toti – resta l’immagine del nuovo ponte di Genova, un’impresa che tutto il mondo sta ammirando. C’è una cosa che non accetto: l’idea che si tratti di un miracolo. Non c’è nessun miracolo, non c’è nessun mistero: il nuovo Ponte di Genova è risorto sulle macerie e sui lutti del Morandi solo per la dedizione, il sacrificio e la splendida collaborazione dei tanti che ci hanno lavorato, portando sempre nel cuore il ricordo delle 43 vittime. Se oggi Genova e la Liguria scrivono una nuova pagina ammirata agli occhi di tutto il mondo è perchè noi siamo così¬: nel lavoro e nella vita, fieri e tenaci. Buona Festa del Lavoro a tutti. Ce la meritiamo”, conclude.

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