Torna “Le Strade del Suono”, il festival genovese di musica contemporanea

Di il 4 Ottobre 2018
eutopia-ensemble goa magazine teatro della tosse

 

GENOVA –  “Something Real” è il titolo della sesta edizione del Festival “Le Strade del Suono”, unico appuntamento genovese organicamente dedicato alla musica contemporanea, che si terrà dal 9 ottobre al 2 dicembre 2018, con vari concerti e incontri in luoghi tra loro molto diversi, con l’obiettivo di portare il repertorio musicale contemporaneo ad
un pubblico eterogeneo e sempre nuovo.

 

Già dal titolo il Festival cerca di proporre una musica contemporanea che sia in grado
di raccontare, ma soprattutto di far “risuonare” nell’ascoltatore qualcosa da
riconoscere come proprio, qualcosa di irriducibilmente umano.
Il Festival ha una chiara impronta femminile, per le “storie” in esso raccontate e
soprattutto per l’alto numero di compositrici presenti nel programma, che vedrà infatti
eseguite ben 12 compositrici di caratura internazionale in attività.

 

Tra queste Missy Mazzoli, straordinaria compositrice statunitense in grande ascesa,
con la sua opera “Song from Uproar” che costituirà una prima nazionale assoluta. Nel
concerto d’apertura della rassegna, intitolato “Lune – Compositrici sulla scena”,
invece, si potranno ascoltare brani tra gli altri di Lera Auerbach, compositrice e
pianista russa tra le più famose del panorama musicale mondiale, di Kaija Saarho,
un’importante compositrice finlandese, e di Cheryl Frances Hoad, giovane musicista
inglese, che sarà presente di persona il 9 ottobre all’evento di apertura del Festival, “Il
racconto del reale: lo spirito musicale femminile”, presso la Sala del Minor
Consiglio-Palazzo Ducale, Genova.

 

Il Festival è stato pensato e sviluppato assieme a EstOvest Festival di Torino. Dopo
diversi anni di collaborazione, la sinergia tra EstOvest Festival e Le Strade del Suono
è diventata ancora più organica e strutturata, dando vita a un’iniziativa di rete
“EstOvest-Le Strade del Suono”, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo (Maggior
sostenitore) nell’ambito dell’edizione 2018 del bando Performing Arts.
Due festival paralleli, in cui le diverse sensibilità artistiche si combinano, mettendo al
centro il tema del Racconto. “Luoghi immaginari” e “Something real” sono i titoli dei
due filoni attraverso cui i festival tracceranno il proprio percorso musicale. Con
EstOvest il Festival condivide due coproduzioni e una co-progettazione, ma è stato
inserito anche nel circuito culturale genovese. Ne è prova la co-produzione di Love
Fail con il Festival La Voce e il Tempo, la Coproduzione di Dancing Universe
insieme al Festival Le Vie del Barocco e la Coproduzione dell’Opera Song from
Uproar di Missy Mazzoli insieme al Teatro della Tosse. A queste realizzazioni va
aggiunto anche F.I.C.T.I.O.N., un innovativo progetto multimediale con esecutori
non professionisti.

 

Negli ultimi sei anni, “Le Strade del Suono” ha portato a Genova numerosi artisti
internazionali come Carlo Boccadoro, Gilbert Imperial, Simone Beneventi, Giusy
Caruso e Ensemble prestigiosi quali lo Xenia Ensemble, Interface Ensemble,
Conductus Ensemble, Etymos Ensemble, Adm Soundscape Ensemble e l’Ensemble
Eutopia come gruppo in residence, che ha tenuto la maggior parte dei concerti.
In cinque anni, infatti, sono stati realizzati 41 concerti all’interno del Festival e
l’Ensemble Eutopia ha inoltre realizzato importanti iniziative di diffusione del
repertorio contemporaneo nel capoluogo ligure, tra cui la straordinaria performance,
insieme al corpo di ballo Deos, nell’Area Archeologica adiacente ai Giardini Luzzati,
con l’esecuzione del Double Sextet del compositore newyorchese Steve Reich.
Il Festival ha anche costruito un rapporto con il pubblico, attraverso presentazioni,
lezioni concerto e introduzioni all’ascolto. Nel triennio 2013-2016 il Festival si è
svolto in residenza al Teatro della Tosse di Genova grazie al quale sono state possibili
importanti co-produzioni, come l’Histoire du Soldat di Igor Stravinsky con gli attori
del teatro Pietro Fabbri ed Enrico Campanati con i disegni di Gregorio Giannotta, o
quella per la messa in scena dell’opera di Philip Glass In the Penal Colony, che ha
portato centinaia di persone a sentire un’opera lirica contemporanea.

 


 

 

c.s.

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