Tecnologia, cultura e natura: tutto in mostra a Castello d’Albertis

Di il 11 Dicembre 2017

GENOVA – Mercoledì 13 dicembre il Museo delle culture del mondo (Castello d’Albertis) ospiterà la mostra “Foroba Yelen, notti di luce nel Mali”.

 

L’esposizione, che rimarrà allestita fino all’8 aprile 2018, è a cura di Matteo Ferroni. Il titolo porta il nome con cui gli abitanti di un villaggio del Mali hanno battezzato il lampioncino mobile creato dallo stesso architetto Matteo Ferroni per trasformare l’ombra dell’albero in luce.

 

Al chiaro di luna, nel bagliore delle torce elettriche o sotto l’albero della luce, la mostra ci porta alla scoperta della ricchezza delle notti africane illuminate di vita, che sia quella del cortile del veterinario, l’orto delle donne, la sala per lo scrutinio elettorale o la “bottega” del macellaio.

 

Le immagini dei villaggi dove si è diffusa la lampada trasmettono il fascino di una tecnologia in equilibrio con la cultura e concetti come cooperazione, comunità e design vengono rivisitati in una nuova prospettiva.

 

Il progetto della lampada infatti, premiato dalla Città di Barcellona, pubblicato dal MoMA ed esposto alla Biosfera di Montreal come modello di integrazione tra tecnologia, cultura e natura, non si sovrappone all’esistenza nei villaggi, ma la affianca inserendosi nel ciclo di morte e rinascita degli oggetti che passano negli atelier locali dei fabbri e di coloro che nel villaggio riparano radio e TV.

 

Brevi filmati raccontano i momenti in cui prende vita la lampada e riprese di scene notturne ci avvolgono, mentre grandi foto ci raccontano la vita dei villaggi con e senza la luce, insieme al manuale di auto fabbricazione che l’inventore ha donato agli abitanti.

 

La mostra è stata preceduta dal lavoro con studenti dell’Accademia Ligustica di Belle Arti (corsi Didattica dell’arte e Scenografia) e i volontari del Servizio Civile del progetto #cultura#giovaniidee che, in collaborazione diretta e con il sostegno del curatore, si sono dedicati alla progettazione partecipata dell’allestimento della mostra, con l’obiettivo di evocare, restituire e comunicare gli ambienti, i contesti, le attività e le relazioni dei villaggi in cui la lampada viene ora usata.

 


Per ulteriori informazioni visita il Sito Web 

 

(C.S.)

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