Teatro Verdi: gli spettacoli di gennaio

Di il 9 Gennaio 2018

GENOVA – Due appuntamenti al Teatro Verdi di Sestri Ponente per il mese di gennaio.

 

Per il mese in corso, il Teatro di Sestri ha pianificato due spettacoli:

  • Martedì 9 gennaio – ore 16
    Una poltrona all’opera
    “Sansone e Dalila” dall’ Opera di Parigi
    durata: 2 ore e 40 minuti
    Musica: Camille Saint-Saëns
    Libretto: Ferdinand Lemaire
    Direttore Orchestra: Philippe Jordan
    Cast: Anita Rachvelishvili , Aleksandrs Antonenko, Egils Silins, Nicolas Testé, Nicolas Cavallier, John Bernard, Luca Sannai, Jian-Hong Zhao
  • Domenica 14 gennaio – ore 16
    Compagnia Dialettale Stabile Reg. Ligure
    “Ratelle e Sciarbelle”
    Autore: Vito Elio Petrucci
    Regia: Carla Lauro
    Cast: Tiziana Pezzo, Mariano Basile, Maurizio Martini, Carla Lauro, Mara Bella, Maria Teresa Mazzucchelli, Lorenzo Masu, Wanda Macciò, Dino Venturini, Antonio Gallitto

    Dovilia, una fiera vedova, convivente more-uxorio con Adamo per mera convenienza, si deve districare ogni giorno dalle insidie di una piacente dirimpettaia, di nome Eva, che distrae sin troppo Adamo.
    Nel ristretto mondo di un carrugio le finestre sono le protagoniste di ogni avvenimento, e le figure che entrano ed escono dalla casa di Dovilia, oppure se ne ascolta la loro voce dalle finestre nel fuori scena, rappresentano lo spaccato di vita quotidiana, senza misura nel tempo, di gente sanguigna che ha vissuto la genovesità del Centro storico. Un a Dovilia che si oppone al Comune per rimuovere il feretro di un defunto del condominio, ad un Adamo che da acqua cheta si rivela poi un ardito, da un Nesto e una Celeste che simulano una improbabile agiatezza, a una Tirde canterina che reprime le sue insoddisfazioni.
    Nella partita della trama si inserisce anche un candido lattoniere, Secondino, che fatta una riparazione in casa di Dovilia, qui si stabilisce in attesa d’esser pagato. Non ha fretta, la finestra di Eva è ben visibile dalla cucina del cliente Adamo… Nel prologo di ogni inizio d’atto la regista Lauro ha voluto inserire, come inediti, brevi ma teneri dialoghi di abitanti della strada, i “carroge”, legati ad una burbera espressività di parlata, quasi un paravento alla loro vera solidarietà umana di persone semplici. Ecco Lalla Vitturi, barba Tilio, Togno , gli anziani del caruggio , ben sistemati a presidiare i loro luoghi all’aperto.
    La vicenda (e sull’esito della partita non anticipiamo alcunché), accennata nei primi due atti, prende consistenza nel terzo atto, attraverso girandole di notazioni, di battaglie verbali, di coloriture del dialogo ,di spassosi dati di cronaca locale evocati dal più che credibile campionario umano di personaggi.

(C.S.)

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