- “FEF”: martedì 19 e mercoledì 20 due spettacoli sulla maternità in Sala Mercato e al Duse
- 28° Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: raccolte in Liguria 237 tonnellate di cibo
- “Mastroianni 100”: cinema Ariston celebra il centenario dell’attore con i suoi grandi successi
- Al Ducale inaugura la mostra “Argo” di Paolo Bufalini: resterà aperta al pubblico fino al 5 dicembre
Teatro Pubblico Ligure: “Papaveri rossi” in anteprima il 21 marzo a Sori
GENOVA – Fucili e mitragliatrici, ma anche libri di scuola, spettacoli teatrali, donne alla guida dei camion, bambini e soldati insieme. Tutto questo è il Secondo Corpo d’Armata Polacco, guidato dal Generale Władysław Anders. Una storia vera a cui è dedicato lo spettacolo “Papaveri rossi”, nuova produzione di Teatro Pubblico Ligure ideata da Sergio Maifredi, regista e autore del testo insieme a Massimiliano Cividati, che lo interpreta, con la consulenza storica di Krystyna Jaworska. Sulla scena le parole si uniscono alla musica originale composta ed eseguita dal vivo da Gennaro Scarpato alle percussioni e Andrea Zani al pianoforte. Nell’80° anniversario della battaglia di Montecassino, debutta in prima nazionale il 27 marzo 2024 al Teatro Litta – Manifatture Teatrali Milanesi di Milano e l’11 novembre al Teatro Vittoria di Roma, giorno della Festa dell’Indipendenza, in cui la Polonia commemora l’anniversario della Seconda Repubblica di Polonia, 123 anni dopo la spartizione della Polonia nel 1795 da parte di Russia, Prussia e Austria. Sarà in anteprima il 21 marzo al Teatro Comunale di Sori (Genova) all’interno di Soriteatro 23/24. «Il mio viaggio verso la Polonia – racconta Sergio Maifredi – è partito da Genova molti anni fa grazie all’amicizia con Pietro Marchesani che all’Università di Genova era direttore dell’Istituto di polonistica. Arrivato in Polonia per la prima volta nel 2005 per lavorare in teatro a Poznan, rimasi stupito del fatto che lì molte vie erano intitolate a Montecassino; nelle biblioteche, nelle librerie c’erano libri su Montecassino. Ma che centravano i Polacchi con Montecassino? Da questa domanda ho iniziato a studiare e a scoprire una storia, quella del Secondo Corpo d’armata del generale Anders che in Italia non si conosce o non si vuole raccontare. Per me ora è un onore che l’Istituto Adam Mickiewicz e il Ministero della Cultura e del Patrimonio della Polonia abbiano sostenuto questo mio progetto di portare in scena questa grande storia nell’80º anniversario di Montecassino che avrà il suo debutto nazionale a Milano e sarà poi a Roma nel giorno dell’indipendenza della Polonia. Sono felice che parta con l’anteprima nazionale proprio da Genova, dalla mia città e dal Teatro che considero il mio laboratorio culturale».
Il Secondo Corpo d’Armata Polacco viene costituito nella seconda parte del 1941 nella Russia centrale e all’inizio del 1942 si mette in marcia verso sud. È formato da circa 120.000 uomini, donne e bambini che erano rinchiusi nei gulag e nei campi di lavoro, ceduti da Stalin alla causa degli alleati senza preoccuparsi della fine che avrebbero fatto: la gran parte degli uomini costituirà l’esercito combattente al fianco di Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina. Dopo la seconda guerra mondiale saranno chiamati “pellegrini della libertà”. Ma perché i polacchi erano rinchiusi nei gulag? Bisogna fare un passo indietro nella storia. Nel 1939, dopo il Patto Ribbentrop-Molotov, la Polonia viene invasa da nazisti e sovietici. I nazisti deportano gli oppositori nei campi di concentramento, i sovietici li imprigionano nei gulag. Nel giugno 1941, con il cambio di alleanze dell’Urss, sono in parte liberati ed è loro proposto di far parte di un esercito polacco dipendente dal governo di Londra. Anders viene chiamato a costituire l’esercito. Accetta, a patto di portare con sé anche le donne, i bambini e gli anziani: se fossero rimasti nei gulag sarebbero andati incontro a morte certa. Così nasce il 2° Corpo d’Armata Polacco. Il lungo cammino contempla anche lezioni scolastiche, concerti, teatro che viene definito “di servizio” perché il Generale sa che la resistenza passa attraverso la cultura. Tra i suoi più vicini collaboratori, vi erano intellettuali di prim’ordine come il capitano Józef Czapski, pittore e scrittore pacifista, nominato capo del Reparto cultura e stampa dell’armata, o come il soldato Gustaw Herling-Grudziński che non entra nell’ufficio propaganda scegliendo di combattere armi in pugno, futuro autore di “Un mondo a parte” sulla terribile esperienza dei gulag.
Attraversano Uzbekistan, Kirghizistan, Kazakistan, Iran, Iraq, Siria, Libano, Palestina, Egitto. In Medio Oriente molti profughi e interi orfanotrofi, partono verso l’Africa, l’India, il Messico e la Nuova Zelanda dove sono allestiti per loro appositi campi e villaggi. Nel dicembre del 1943 la colonna arriva in Italia: “un frammento di Polonia libera”, così scrive Jadwiga Domańska, l’attrice alla direzione della compagnia teatrale dell’armata, che sbarca a Taranto. Il 18 maggio 1944 combattono a Montecassino e sfondano la linea Gustav: sconfiggono i tedeschi e aprono la strada agli alleati verso la liberazione di Roma e del resto dell’Italia. Chi sopravvive prosegue e combatte a Loreto e Bologna. Quando hanno deciso di seguire Anders, hanno accettato ogni rischio in nome della libertà della Polonia e dell’Europa.
Da allora Montecassino fa parte della storia della Polonia. La battaglia fu combattuta in primavera, fra i monti e prati coperti dal verde e dai colori dei fiori. Fra i soldati c’erano poeti, scrittori, attori, musicisti, intellettuali democratici che si erano opposti ai totalitarismi e alla dittatura. Uno di loro, Feliks Konarski, la notte della battaglia finale tra il 17 e il 18 maggio 1944, sulle pendici della dell’Abbazia scrive “Papaveri rossi a Montecassino”, destinata a diventare la più popolare canzone di resistenza antinazista e antisovietica in Polonia, brano che crea una singolare eco con altri versi molto noti in Italia scritti da Fabrizio De André. Le musiche dello spettacolo “Papaveri rossi” sono eseguite dal vivo da Andrea Zani e Gennaro Scarpato, che oltre ad avere composto brani originali, eseguono un ragtime di Luckey Roberts (“The Music Box Rag”), alcuni brani di F. Chopin, compositore polacco, canzoni popolari russe e polacche (“Oci ciornie”, “Bog Sie Rodzi”), canzoni celebri dell’epoca (“Lili Marleen”), e naturalmente la canzone “Czerwone Maki na Monte Cassino” (“Papaveri rossi a Monte Cassino”).
Della lunga colonna di Polonia democratica itinerante, molti muoiono di freddo, altri di tifo, altri sui campi di battaglia, dove ora sorgono cimiteri di soldati polacchi. Una bambina, la piccola Irene, piange alla vista di un orsacchiotto e i soldati le trovano un orso di pezza. Ma lei ne aveva visto uno vero, cucciolo, che le viene donato, cresce con la truppa e diventa pacifico come il più domestico dei plantigradi, ma pronto a diventare un fedele compagno di battaglia. In Italia l’orso Wojtek, regolarmente immatricolato, trasporterà gli obici e i proiettili più pesanti. A Baghdad l’8 maggio 1943 va in scena il primo di tanti spettacoli teatrali, “Qui è la Polonia” di Herminia Naglerowa, artista reduce dal gulag e ausiliaria, pubblicizzato in tutta la città con manifesti in polacco, inglese e arabo. Da allora, il Teatro Drammatico del Secondo Corpo d’Armata si esibisce a Nazaret, Tel Aviv, in Egitto davanti alla Sfinge, Bari, Taranto, Senigallia, Gallipoli, Ancona, Matera, Faenza, Predappio, Ravenna, Forlì, Fermo, Recanati, Modena, Bologna, tra i tanti luoghi di questa strana ed eccezionale tournée. I soldati combattono dopo avere assistito a un concerto o a uno spettacolo (da Shakespeare a Gozzi e Goldoni, con molti testi e adattamenti scritti dagli ex deportati). La compagnia costituisce un caso unico nella storia del teatro. Il Generale Anders combatte e intanto nutre una società civile. Alla fine della guerra va in esilio con gran parte della sua armata in Gran Bretagna e alla sua morte a Londra, nel 1970, chiede di essere sepolto a Montecassino insieme ai suoi soldati, dov’è scolpita nella pietra la frase: “Per la vostra e la nostra libertà, noi soldati polacchi abbiamo dato l’anima a Dio, il corpo all’Italia e il cuore alla Polonia”.
“Papaveri rossi” è prodotto da Teatro Pubblico Ligure in coproduzione con l’Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia, con il patrocinio dell’Ambasciata di Polonia a Roma e del Consolato Generale di Polonia in Milano, con la collaborazione dell’Istituto Polacco di Roma, con il patrocinio della Regione Liguria.
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiUltime Notizie
-
VOCI IN VETRINA: AL TEATRO DI STRADANUOVA ARRIVA “STORIE FRA LE NOTE”. I NUOVI TALENTI DELLA MUSICA LIGURE VANNO IN SCENA
Diciassette saranno i partecipanti scelti dalla scuola “MayVoice – Canto...
- Pubblicato a Novembre 21, 2024
- 0
-
All’Area Archeologica dei Luzzati sabato 23 il concerto di Giulia Mei per “Re-Sisters”
GENOVA – La cantautrice Giulia Mei sarà in concerto all’Area...
- Pubblicato a Novembre 20, 2024
- 0
-
A Palazzo Ducale torna “Visioni”, la rassegna che riunisce gli artisti e gli educatori di tutta Italia a Genova
GENOVA – Dal 21 al 23 novembre Palazzo Ducale torna...
- Pubblicato a Novembre 20, 2024
- 0
-
“Think Hockey, Think Open, Think Green”: a Lagaccio l’hockey per l’inclusione sociale e l’ambiente
GENOVA – Sabato 23 e domenica 24 novembre al Campo...
- Pubblicato a Novembre 20, 2024
- 0
-
Al Sivori giovedì 21 la proiezione di “Ritratto della giovane in fiamme” per il ciclo “Berthe Morisot, impressioni al cinema”
GENOVA – Giovedì 21 novembre al cinema Sivori prosegue il...
- Pubblicato a Novembre 20, 2024
- 0
-
“…E Dante sbarcò in America”, la presentazione del nuovo libro di Maria Teresa Cannizzaro e Fiorella Operto al MEI
GENOVA – Per “I mercoledì del MEI – CISEI” il...
- Pubblicato a Novembre 20, 2024
- 0
-
Mercoledì 20 novembre Walter Vacchino presenta il nuovo libro sul Teatro Ariston in Viadelcampo29rosso
GENOVA – In Viadelcampo29rosso mercoledì 20 novembre alle 17.30 si...
- Pubblicato a Novembre 20, 2024
- 0
-
DRONE DI GENOVA IMMORTALA GLI ULTIMI SVILUPPI DEL WATERFRONT DI LEVANTE
Nelle nuove immagini panoramiche la realizzazione e l’allagamento del...
- 20 Novembre 2024
- 0
-
Chiusura Cioccolateria Buffa, la vicenda approda a Tursi
GENOVA – Domani mattina, a Palazzo Tursi, l’assessore allo...
- 19 Novembre 2024
- 0
-
Meteo Liguria: pericolo mareggiate da libeccio lungo la costa
GENOVA – Nei prossimi giorni l’atmosfera si annuncia particolarmente...
- 19 Novembre 2024
- 0
-
Euroflora, parte il countdown: sabato fiorisce la fontana di piazza De Ferrari
GENOVA – La Superba si prepara alle giornate di...
- 6 Aprile 2018
- 3
-
IL FUOCO IN UNA STANZA, IL COLLETTIVO “INTIMO MA NON MATURO” DEGLI ZEN CIRCUS
Comincia da Genova l’instore tour degli Zen Circus, che...
- 5 Marzo 2018
- 3
-
“WATERFRONT DI LEVANTE”: IL REGALO DI RENZO PIANO A GENOVA
Renzo Piano ha donato oggi il progetto “Waterfront di...
- 31 Ottobre 2017
- 3
Devi essere loggato per postare un commento Accedi