Teatro Akropolis, venerdì 6 maggio in programma la prima nazionale di “Prop”

Di il 2 Maggio 2022

GENOVA – Il tema è il corpo. Lo svolgimento è di Francesca Pedullà e Sabrina Marzagalli, a cura di Myelin Zone. La loro ricerca ha dato origine allo spettacolo “Prop. Performance sull’alterità”, che venerdì 6 maggio 2022 (ore 20.30) sarà presentato in prima nazionale al Teatro Akropolis (Sestri Ponente, via Mario Boeddu 10) all’interno della Stagione della riapertura, dopo i lavori di ristrutturazione. Al pubblico viene offerta l’occasione non solo di assistere all’esibizione inedita, ma anche di scoprire la trasposizione cinematografica di un precedente lavoro, “Soliloquio a due”, e infine di parlare con le protagoniste nell’incontro “Limiti che rivelano”.

La serata si apre con “Prop. Performance sull’alterità”. In scena c’è Francesca Pedullà, interprete e autrice della coreografia concepita insieme a Sabrina Marzagalli sulla musica originale di XU Circle – Alessandro Bartolena, con il supporto di TFK Berlin, Accademia di Belle Arti di Genova e Teatro Akropolis. Insieme al corpo della danzatrice in scena c’è una panca di legno. Tutto ruota intorno alla relazione fra un corpo umano e un corpo non umano. Identità e alterità si rinviano l’una all’altra mentre nascono un nuovo corpo e una nuova percezione dello spazio. Il lavoro racconta di questa relazione/trasformazione, dei corpi prima dell’incontro e dei corpi nell’incontro, attraverso la sinergia o l’attrito tra coreografia, proiezioni e ambienti sonori. Cosa racconta un corpo messo in relazione? Come lo si può guardare? Qual è il limite fra me e te? Dove inizio io? Dove finisco? Dove cominci tu? Come annullare il confine? Come renderlo visibile? Che cosa vuol dire collaborare? Chi muove chi?

La performance dal vivo è seguita dalla proiezione della trasposizione cinematografica di “Soliloquio a due”, primo lavoro del collettivo Myelin Zone curato da Sabrina Marzagalli e Francesca Pedullà. Racconta la storia biografica di un corpo come soggetto e insieme oggetto di esperienze, di cura e di pratica. Lo studio anatomico diventa uno strumento di inchiesta creativa per interrogarsi su quali siano gli strati visibili e invisibili che compongono un corpo e le sue rappresentazioni. Gli ambienti sonori di Alessandro Bartolena (XU Circle), creati in dialogo con il corpo vivo in scena, afferiscono, accompagnano, sottolineano le sensazioni legate alla percezione del corpo umano.

Infine, Sabrina Marzagalli e Francesca Pedullà nell’incontro “Limiti che rivelano” condivideranno le premesse e il processo che hanno dato vita al loro primo lavoro, “Soliloquio a due”, e che continuano a nutrire la loro ricerca. Ci racconteranno di come lo studio apparentemente freddo e limitante dell’anatomia possa divenire un portale creativo. L’anatomia in questo senso può essere vista come una scienza dell’essere, un’indagine sulle strutture che condizionano i limiti di un corpo ma che costituiscono anche la persona, uno stato dinamico, espressivo e trascendente, un archivio di memorie e aspettative antiche e recenti.

C. S.

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