“TARTUFANDO”: TORNA IN PIAZZA SARZANO LA FIERA GASTRONOMICA AUTUNNALE

Di il 12 Novembre 2019

In programma da giovedì 14 fino a domenica 17 novembre, prevede quattro giorni di degustazioni, stands di streetfood, incontri con esperti e vendita diretta. Paolo Barbieri, Vicedirettore di Confesercenti Genova, commenta: ”Una manifestazione che mette al centro un prodotto, consacrandolo di fatto attraverso le ricette esclusive proposte”

GENOVA- Dalle ore 12 di giovedì 14 novembre alle ore 22.30 di domenica 17 novembre, il cuore del Centro Storico genovese profumerà di tartufo. Per il terzo anno consecutivo, la manifestazione gastronomica tematica sarà protagonista delle attività del Civ di Sarzano e Sant’Agostino, per una quattro giorni di degustazioni, menù dedicati, incontri con esperti e vendita diretta.

Un’area fieristica sarà allestita in Piazza Sarzano, con stand di produttori e proposte street food; gli stessi esercenti aderenti avranno, solo per i giorni della manifestazione, un’offerta alla carta e una all’insegna della ristorazione veloce declinata esclusivamente a tema tartufo.

Presenti anche i produttori diretti, i mastri tartufai, all’interno degli stand: grande risalto, per questa edizione, alla produzione del nostro territorio, spesso sottovalutata ma di grande tradizione, grazie all’associazione Tartufai e Tartuficultori Liguri che interverranno, durante il weekend, con i cani da tartufo per incontri e dimostrazioni.

Un evento in costante crescita: in tre edizioni si contano circa 30 mila pasti serviti, un incremento notevole di esercenti coinvolti, da 18 a 35 e più di 120 proposte gastronomiche per il 2019.

Tartufando rientra tra le iniziative che, come Regione Liguria – e con la collaborazione di Liguria International e Confesercenti – abbiamo finanziato per promuovere il nostro territorio. Anche dal buon commercio passa la riqualificazione del nostro centro storico” commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico e al Commercio Andrea Benveduti.

Abbiamo sostenuto convintamente come Comune la manifestazione sin dal suo primo anno – sottolinea l’assessore al Commercio del Comune di Genova, Paola Bordilli -. Siamo contenti oggi di poter confermare I successi avuti nel passato e aver lavorato per renderla ancora più importante tra le iniziative cittadine. In una zona come quella tra Ravecca e Sarzano, il food è uno tra i punti forti, proprio da utilizzare come “richiamo” tra queste bellissime vie del Centro storico cittadino” .

Una manifestazione che mette al centro un prodotto, consacrandolo di fatto attraverso le ricette esclusive proposte.” Dice Paolo Barbieri, vicedirettore di Confesercenti Genova “un prodotto apparentemente di nicchia ma che affonda la sua tradizione nella notte dei tempi; come Confesercenti siamo al fianco, fin dalla prima edizione, dei ristoratori e degli esercenti partecipanti“.

Il nostro è un successo raggiunto in coro” sostiene Matteo Zedda, Presidente del Civ di Sarzano e Sant’Agostino, padrone di casa della manifestazione. “Siamo partiti nel 2017, l’hannus horribilis del tartufo: poca produzione e scarsa resa del prodotto. Ci abbiamo, però, creduto fino in fondo e l’adesione della città ci ha dato ragione: l’idea alla base di Tartufando è quella di rendere accessibile a tutte le tasche un prodotto d’élite, declinandolo a seconda dell’estro degli chef e degli esercenti aderenti”.

A livello nazionale si crede, ancora, che il tartufo sia prodotto esclusivo di alcune regioni: nulla di più falso, il tartufo è di tutto il territorio nazionale e, come tale, anche la Liguria ha grande tradizione e cultura in merito” sostiene Selene Spinosa, tartufaia da generazioni, micologa e rappresentante della Condotta Slow Food Genova – Giovanni Rebora.

“Un tempo, dal Piemonte scendevano nel savonese alla ricerca del tartufo bianco, il più pregiato. La differenza, in Liguria, la fa il territorio: è più insidioso, più difficile e meno vasto. Infatti, esclusivamente in Liguria e Piemonte è concesso dalla legge la ricerca notturna: a noi Liguri non piacciono gli improvvisati, per fare questo mestiere ci vuole studio, dedizione e costanza. Il territorio è geologicamente meno uniforme rispetto al Piemonte, viene definito a scacchiera: le aree esistono da secoli e spesso si tratta di segreti che vengono tramandati di generazione in generazione. Da noi, bisogna studiare il territorio per accedere ai suoi segreti” conclude.

C.S.

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