Stefano Massini in “Mein Kampf”: quando il Teatro si fa Storia e ci lascia senza scuse

Di il 8 Febbraio 2025

di Alessia Spinola

GENOVA – “Questa è la storia di un libro che ha bruciato dieci milioni di libri”, gli stessi libri che con uno strabiliante effetto sorpresa cadono a cascata su Stefano Massini, andato in scena ieri sera al Teatro Ivo Chiesa con “Mein Kampf“. Si dice che la penna ferisce più della spada, e mai come in questo caso ciò si è rivelato vero. A cento anni dalla sua uscita e dopo mezzo secolo di oblio, Massini coraggiosamente porta in scena il “libro maledetto” scritto da Adolf Hitler nel 1924 durante i mesi di prigionia in Baviera, dando voce ai pensieri del futuro dittatore nazista prima che diventasse la persona che tutto il mondo conosce, tra farneticazioni e il desiderio impellente di non diventare un impiegato, ma di cambiare la storia.

È salendo e muovendosi su una grande pedana che incarna la pagina bianca di un libro che Massini si “trasforma” nel futuro Führer, seppur mai dicendo esplicitamente il suo nome, e, vestito di nero come l’inchiostro, va a riscrivere e a far rivivere le tappe principali della vita del giovane Hitler, dalla sua ricerca di fortuna a Vienna e a Monaco dipingendo passanti per strada quando non pioveva, al suo arruolamento durante la Prima Guerra Mondiale fino ai suoi comizi nel Partito dei Lavoratori Tedeschi. Massini ha restituito al pubblico un racconto viscerale e penetrante del libro, eseguendo una biopsia narrativa accurata e profonda che arriva allo spettatore dritta in faccia come uno schiaffo, lontana da ogni banalità e da ogni stereotipo.

Foto di scena (PH: Filippo Manzini)

Quello che il drammaturgo toscano fa sul palco è un lavoro di rilevante importanza perché mettere in scena un libro recuperato da una damnatio memoriae durata tantissimi anni fa sì che la gente possa guardare negli occhi il male ed evitarne la ripetizione, smuovendo le coscienze e portanodole a interrogarsi sulla storia che oggi noi tutti stiamo scrivendo e sulle parole con cui stiamo riempiedo le pagine bianche della nostra civiltà. Si dice che sapere è potere, eppure a volte la conoscenza non basta, a volte alle parole non ci si crede, ed è allora che Massini con un atto di coraggio veste i panni del personaggio più terrificante della storia mostrandone luci ed ombre e rivelandoci che prima di essere il mostro che il mondo conosce era un uomo qualunque, le cui parole, però, cambiarono per sempre il corso della Storia.

Arrivare alla fine dello spettacolo senza avere le lacrime agli occhi e la pelle d’oca è quasi impossibile, Massini stesso durante i scroscianti e meritati applausi si mostra commosso. Quella andata in scena ieri sera la Teatro Ivo Chiesa non è stata solo una pièce teatrale, ma un vera e propria lezione d’umanità che ha insegnato a tutti i presenti che all’inizio tutte le pagine sono bianche, siamo noi a riempirle. “Da dove si inizia per cambiare la Storia?” Con “Mein Kampf” Massini ci lascia senza scuse: il passato non è mai realmente passato, ma una spada di Damocle che grava su tutti noi nel presente, sta a noi scegliere se distogliere lo sguardo o accendere la luce.

“Mein Kampf” è in replica al Teatro Ivo Chiesa fino al 9 febbraio. Per biglietti e info https://www.teatronazionalegenova.it/spettacolo/mein-kampf/

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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