SIMONE CRISTICCHI: “GLI ORRORI DELLA GUERRA ATTRAVERSO LO SGUARDO DI MIO NONNO”

Di il 6 Marzo 2018

Il cantautore romano in scena domenica al Teatro di Sori svela a GOA Magazine i contenuti dello spettacolo che racchiude tante storie di chi la guerra l’ha realmente vissuta

 

SORI (GE) – Ci sono storie che meritano di essere raccontate, tramandate da padre in figlio e spiegate ai posteri. Storie di guerra, di conflitti sanguinosi, di lacrime e sofferenza, di onore e libertà. Mio nonno è morto in guerra, ultimo spettacolo di e con Simone Cristicchi, in scena al Teatro Comunale di Sori domenica 11 marzo (direzione artistica del Teatro Pubblico Ligure), è questo e molto altro. Racchiude frammenti della Seconda guerra mondiale, raccontati da chi è sopravvissuto agli orrori e alle barbarie dei combattimenti, e mette insieme i pezzi di un mosaico di memorie riesumate e di aneddoti in bianco e nero a cui manca però un tassello fondamentale: la testimonianza di nonno Rinaldo. <<Mio nonno aveva combattuto la campagna di Russia con l’esercito italiano ma quando tornò non parlò mai della sua esperienza – raccontata il cantautore romano -. Fu un grosso cruccio per me non porgli mai domande ma mi bastò vedere i suoi occhi per capire cosa avesse vissuto. Così quando se ne andò, come un percorso a ritroso, decisi di raccogliere le testimonianze di chi quella guerra l’aveva realmente combattuta, esattamente come nonno Rinaldo, e iniziai ad andare in giro per l’Italia a farmi raccontare storie, aneddoti ed esperienze >>.

 

Mio Nonno è morto in guerra nasce da un testo, una raccolta di 60 racconti che danno anima e corpo ad uno spettacolo che fonde il dramma con la leggera ironia e alterna parti recitate a video-proiezioni. Un connubio che funziona, emoziona il pubblico, smuove le coscienze ed induce alla riflessione.

 

Ci puoi raccontare cosa vuole essere Mio nonno è morto in guerra?

Lo spettacolo racchiude le memorie di chi voleva tirare fuori qualcosa ma si è tenuto tutto dentro per colmare quel silenzio assordante che soltanto la guerra può generare. Ma anche il silenzio di chi ha preferito tacere, per convenienza o per dimenticare un dolore inenarrabile. Ecco perché ho scelto di usare direttamente la voce dei protagonisti.

 

Lo spettacolo ha già fatto il giro dei principali teatri italiani. Eppure, anche chi l’ha già visto, torna a rivederlo. Perché secondo te?

Penso che sia uno spettacolo in grado di emozionare il pubblico lasciandone libere l’interpretazione e l’analisi. Le storie vissute dai nostri nonni ci aiutano a capire meglio noi stessi, da dove veniamo e perché siamo qui. Io con Mio nonno è morto in guerra volevo far emergere il passato perché mi mancava un tassello per colmare una lacuna che mi portavo dietro da anni.

 

La Seconda guerra mondiale è anche lo scenario che fa da sfondo al tuo secondo spettacolo Marocchinate, di cui sei autore, in scena sempre al Teatro di Sori il 19 aprile.

Marocchinate toglie il velo da fatti storici rimossi se non censurati, avvenuti durate la Liberazione soprattutto nel Basso Lazio: gli stupri, le uccisioni di massa e le torture compiuti ai danni della popolazione civile, soprattutto donne, dai reparti marocchini del Corpo di spedizione francese. Si parla di 7.000 casi di violenze accertate, ma il numero reale è certamente più alto. Il silenzio dell’ufficialità non ha impedito la diffusione vulgata del termine “marocchinata” per indicare un misfatto, come non ha impedito ad Alberto Moravia di raccontare questa realtà nel romanzo La Ciociara del 1957 e tre anni dopo a Vittorio De Sica di girarne la versione cinematografica con Sophia Loren e Jean-Paul Belmondo.

 

Cantante, autore, interprete, fumettista, ora anche la carica di Direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo. Simone Cristicchi è un artista a tutto tondo, un fiume in piena che trabocca di storie, progetti ed iniziative. Il prossimo passo quale sarà?

Ora, a parte la parentesi Mio nonno è morto in guerra, sto terminando il tour con Il Secondo figlio di Dio, una piéce incentrata sulla straordinaria vicenda di Davide Lazzaretti, detto il Cristo dell’Amiata o il profeta di Arcidosso, in giro per l’Italia dal 2012. Prossimamente partirà un nuovo spettacolo, Manuale di Volo per l’Uomo, prodotto dal Teatro Stabile di Abruzzo che girerà poi nei principali teatri italiani. Si tratta di un progetto nuovo per me. Per la prima volta ho lavorato su me stesso non proponendo più storie di altri ma scavandomi dentro. Come se finalmente avessi raggiunto la maturità per raccontarmi.

 

Gli spettacoli in scena a Sori rafforzano ancora una volta il tuo legame con Genova e la Liguria.

Nella vostra terra vivono tanti amici. Da Don Gallo, che purtroppo non c’è più, ai Buio Pesto. Quando gli impegni lavorativi me lo consentono mi piace far ritorno in Liguria.

 


PREZZI e INFO

  • Prezzi e abbonamenti: 15 euro intero, 12 euro ridotto. Tutti gli appuntamenti di “Sori incontra” sono a ingresso libero e gratuito
  • Biglietti: Pro Loco Sori 0185 700681 – Pro Loco Recco 0185 722440  – Pro Loco Bogliasco 010 3470429 e online su Happy Ticket e su genovateatro.it
  • Sito: soriteatro.it– www.teatropubblicoligure.it
  • Indirizzo: Teatro Comunale di Sori Via Combattenti Alleati, Sori (Ge)

 

 

 

Su Tomaso Torre

Giornalista pubblicista dal 2003, è fondatore e direttore responsabile di GOA Magazine. Appassionato di arte, cultura e spettacoli ha collaborato per anni con diverse testate locali occupandosi di cronaca ed attualità, sport e tempo libero. “Ho sempre coltivato il sogno di realizzare un prodotto editoriale dinamico e fluido che potesse rispondere alle esigenze informative di un pubblico sempre più competente ed avanguardista”.

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