Sestiere del Molo, inaugurato l’Emporio Solidale: è il primo community hub

Di il 14 Marzo 2022

GENOVA – È stato inaugurato oggi, tra piazza Veneroso e via di Canneto il Lungo 57rosso, il nuovo Emporio Solidale, primo community hub del Sestiere del Molo.

L’emporio nasce dal lavoro – durato due anni – dei volontari di ANPI sezione “Teresa Mattei”, Il Ce.sto Odv e Genova Solidale con la collaborazione degli abitanti del Sestiere. Il progetto punta a superare il concetto di semplice assistenzialismo – ovvero quello dove viene fornito un aiuto alimentare a chi ne ha bisogno, ad esempio – per evolversi in un principio di valorizzazione delle persone stesse.

Per questo è stata costruita una rete di reciprocità atta a rispondere alle difficoltà del quartiere e sono state individuate secondo due criteri una serie di azioni utili a tutti i cittadini che lo abitano: il primo criterio è quello di individuare azioni specifiche che possano essere utili al quartiere, inteso sia come abitanti che come territorio; il secondo è quello che vuole valorizzare le persone secondo le loro qualità e capacità perché migliorando sé stessi si migliorano sia il contesto che il rapporto con gli altri.

Così, nel tempo e grazie al lavoro sul territorio, si è generata una rete di donatori di materiali per rifornire l’emporio di beni che vanno dai generi alimentari al materiale scolastico, al vestiario ai beni medici e sanitari.

«Il lavoro svolto sul territorio da ANPI, Ce.sto e Genova Solidale sul territorio – dice il consigliere alle Politiche sociali Mario Baroni – ha finalmente trovato una casa nello spazio che stiamo inaugurando oggi. Poter contare su un community hub nel Sestiere del Molo, il primo nel suo genere, è un passo molto importante per poter fornire una nuova forma di assistenzialismo, capillare, mutuale, che mette al centro la dignità e l’inclusione e davvero solidale, che non può che essere di sprono per alzare l’asticella sempre più in alto. L’Emporio solidale è davvero l’espressione massima di cosa possono fare il mondo dell’associazionismo, i singoli cittadini e le istituzioni quando decidono di lavorare insieme».

Il progetto parte infatti dall’assistenza ai bisogni primari per poi diventare strumento di inclusione e restituzione della dignità e parte dalla risposta all’esigenza di immettere un cambiamento positivo nella comunità locale: per questo è diventato un vero e proprio community hub così come è delineato anche negli obiettivi del Patto di Sussidiarietà “Progetto di comunità per interventi e servizi nella zona denominata Sestiere del Molo” (parte del nuovo Piano Integrato Centro Storico) in cui il progetto Emporio solidale rientra. 

L’arrivo dei profughi ucraini sarà per questo progetto un ulteriore stimolo di sviluppo.

All’interno c’è anche una sala polivalente dove verranno svolte tutte le attività, tra le quali una sartoria solidale, corsi di ginnastica, informatica e molto altro.

«L’Emporio solidale rimanda a un’idea di città ma anche di un ruolo diverso che servizi e lo stesso volontariato devono assumere davanti a un mutamento accelerato che segna le nostre vite come le comunità – aggiunge Elena Fiorini, presidente del Ce.sto Odv -. Le povertà, oggi, sono nell’orizzonte di vita possibile di ciascuno. Bisogna evitare vecchi stereotipi, favorire le opportunità, valorizzare e rendere possibile il contributo delle persone che hanno bisogno di aiuto ed assistenza al contesto che le circonda. In una nuova mutualità solidale che è anche ricomposizione della comunità e tenere insieme un tessuto sociale sempre più frammentato. La nostra scommessa, che è, in fondo, un vero e proprio laboratorio sociale, diventa parte di una città giusta per tutti».

Sergio Revello referente area sociale del Sestiere del Molo: «L’Emporio Solidale costituisce il primo passo compiuto dall’Area Sociale del Patto di Sussidiarietà per la rigenerazione del Sestiere del Molo, per ridurre la distanza tra i bisogni espressi da questa zona e l’organizzazione di risposte di prossimità – spiega Sergio Revello, referente area sociale del Sestiere Molo -. L’Emporio Solidale dimostra, coinvolgendo famiglie, volontari, operatori sociali, commercianti e imprese profit, dimostra che quando una comunità si fa carico collettivamente dei bisogni dei suoi membri più fragili si riesce a approntare soluzioni efficaci in grado di attivare le molteplici risorse del Sestiere».

«L’Emporio solidale – aggiunge Marco Montoli, responsabile Patto di sussidiarietà del Sestiere del Molo- rappresenta una parte di solidarietà concreta in una fase di rigenerazione di un territorio come il Sestiere del Molo e per il rafforzamento della comunità locale. L’arrivo dei profughi ucraini nei prossimi giorni sarà un’ulteriore messa in prova di questo processo rigenerante e della capacità di solidarietà attiva del quartiere».

«Il progetto è partito dall’esperienza di distribuzione alimentare alle famiglie del Centro Storico che si trovavano in stato di necessità. Due anni fa i nuclei aiutati erano 20, oggi sono purtroppo 280», conclude Valentina Arcuri, appartenente al direttivo Ce.Sto Odv e presidente ANPI “Teresa Mattei”.

In tre anni i volontari hanno raccolto e distribuito tonnellate di alimenti, abiti, accessori, coperte, materiale scolastico, medicinali e articoli parafarmaceutici. Con l’aiuto anche economico di tante persone, hanno compiuto almeno 2 o 3 viaggi ogni anno per sostenere le associazioni che da anni si occupano dei migranti che passano da Ventimiglia; hanno organizzato corsi di formazione e diverse attività, che da oggi, anche grazie al sostegno del Patto di sussidiarietà siglato con il Comune di Genova, trovano una sede qui all’Emporio Solidale di via Canneto il Lungo, diventando il primo community hub del Sestiere del Molo.

C. S.

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