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SAPORE DI GIN: ALLA SCOPERTA DEI DISTILLATI LIGURI PER LA GIORNATA MONDIALE DEL GIN&TONIC
Dalle note resinose del ginepro delle Alpi Liguri ai profumi mediterranei di rosmarino, agrumi e lavanda: in occasione dell'”International Gin Tonic Day” viaggio tra i sapori unici delle distillazioni locali, tra tradizione e innovazione, per celebrare uno dei cocktails più amati del mondo
di Alessia Spinola
GENOVA – “La bevanda gin & tonic ha salvato la vita e le menti di più inglesi di tutti i medici dell’Impero”, affermava Winston Churchill in una delle sue frasi più celebri. C’è chi invece lega la sua storia all’esercito della British East India Company in India, quando nel 1700, il medico scozzese George Cleghorn, il ragazzo che studiava il chinino, lo considerava un ottimo rimedio per sconfiggere la malaria. Secondo recenti studi scientifici il consumo di 500-1.000 ml di acqua tonica, con un goccio di gin, sembra funzioni come terapeutico. Quel che è certo che il gin & tonic è oggi uno tra i cocktail più consumati (ed apprezzati) nel mondo e le sue varanti, anno dopo anno, si stanno espandendo a macchia d’olio come una moda che è sempre più di tendenza e in costante evoluzione. C’è chi lo preferisce agrumato, chi speziato, magari con una lieve nota di resina, chi secco nel rispetto della tradizione. Quel che è certo è che da qualsiasi prospettiva lo si veda, indipendentemente dall’aroma che si predilige, il 19 ottobre si celebra la Giornata Mondiale del Gin & Tonic, un piccolo tesoro del panorama enogastronomico che prende sempre più campo anche in Italia. E anche in Liguria, terra di tradizioni, sempre pronta a sperimentare, i gin regionali stanno spopolando. Meno noti rispetto ai loro cugini britannici, questi distillati stanno guadagnando sempre più apprezzamento grazie alla loro unicità, strettamente legata al territorio. Dalle note resinose del ginepro delle Alpi Liguri ai profumi mediterranei di rosmarino, agrumi e lavanda, i gin prodotti lungo la Riviera e nell’entroterra ligure sono un omaggio alla biodiversità e alla storia di una terra che ha fatto della qualità e della tradizione i suoi punti di forza.
Ma andiamo per ordine: innanzitutto, qual è la ricetta per un gin No.3 perfetto? Andiamola a scoprire:
Ingredienti:
- 1/3 di London Dry Gin No. 3
- 2/3 di acqua tonica
- Fetta di limone
Preparazione: Versare 50 ml di Gin No.3 in un bicchiere highball con del ghiaccio. Aggiungere 150 ml di acqua tonica e mescolare delicatamente.
«Per ciò che riguarda il panorama internazionale ovviamente i gin maggiormente richiesti al bancone di un bar sono quelli conosciuti dalla maggior parte delle persone: i grandi classici Tanqueray e Hendrick’s, Bombay, Beefeter, Bulldog con percentuali di gradimento diverse a seconda della fascia d’età. Ci sono poi una serie di gin che si sono fatti largo velocemente negli ultimi anni ed hanno riscontrato un ottimo gradimento tra la clientela dei cocktail bar, tra questi un esempio è il Gin Mare, oppure il più recente Malfy in tutte le sue declinazioni di gusto con preferenza al pompelmo; grande interesse suscitano i gin giapponesi: Roku, Etsu, Uyiko, Nikka», racconta la bartender Marina Porotto. Per quanto riguarda i gin liguri, Marina ci racconta che «ci sono molti gin di recente scoperta che sono molto apprezzati soprattutto dai turisti stranieri perché evocativi di profumi e sapori del territorio: gin Boccadasse, gin Mà, gin Taggiasco, CamuGin, gin Gino, gin Genuensis e molti, davvero tanti, altri».
Abbiamo chiesto alla bartender Marina anche come pensa che si stia evolvendo il mondo del gin, e ci ha risposto così: «il Gin sono diversi anni che sta spopolando tra la clientela dei bar, sia nel classico gin&tonic che in molti cocktail più o meno conosciuti (ricordiamo che il Negroni resta uno dei cocktail più bevuti al mondo), ma anche il più recente ma non meno famoso London mule. Il Gin è un distillato che incuriosisce e attira l’attenzione anche dei giovani, sempre più attenti alla ricerca del proprio gusto.
A conferma della grande popolarità di questo distillato il fatto che sia stato realizzato in versione alcol free da molte aziende tra cui Tanqueray e Sabatini».
Una volta scoperta la ricetta e alcune curiosità sul distillato, siamo ora pronti a conoscere alcuni dei gin che nascono in territorio ligure e le loro unicità:
GIN GINO
Gin Gino è il primo gin ligure, prodotto da Origine Green Spirits, distilleria di Cengio (SV). Questo gin biologico racconta il territorio dalla Riviera Ligure alle Alpi Marittime e nasce da un’infusione a freddo a cui segue la distillazione sottovuoto di grano biologico aromatizzato da cinque botaniche (ginepro, liquirizia, rosa damascena, salvia, limone). Gin Gino è molto versatile in miscelazione in quanto non ha limiti ed ha un gusto non prorompente ma molto pulito e dritto: il sapore del ginepro è deciso, mentre la liquirizia e la rossa gli regalano note più delicate che vanno a contrastare le note amare della salvia e del limone. Bevuto liscio è un fantastico digestivo che unisce i palati di più generazioni nei giorni di festa. Ottimo rapporto qualità/prezzo.
Sito: https://www.origine-laboratorio.it/bio/gino-il-gin-italiano-100-bio/
CAMÜGIN
Camügin ha gettato le sue reti a Camogli ed è un gin creato nel 2020 da Umberto Revello (il cui nonno Giacomo inventò gli originali Camogliesi al Rum). A rendere unico uesto gin è l’aggiunta di sale marino ed erbe dei colli liguri (timo, maggiorana, rosmarino e ginepro), le quali rendono il prodotto molto equilibrato e versatile. Ideale da bere difronte al nostro amato mare, assaporando Camogli ad ogni sorso.
Sito: https://camugin.eu/prodotto/camugin/
PORTOFINO DRY GIN
Portofino dry gin è un vero e proprio omaggio a uno dei borghi più amati della Liguria: nato da botaniche coltivate e raccolte a mano sul monte di Portofino (Ginepro, limone, lavanda, rosmarino, maggiorana, salvia, iris, rose ed altre secondarie), questo gin in bocca assume un sapore agrumato e floreale, oltre che speciato e ricercato. Tutto di questo gin richiama Portofino, dal nome, al design fino all’etichetta, dove case colorate e verdi colline decorano il paesaggio tra cielo e mare.
Sito: https://www.portofinogin.com/collections/gin
TAGGIASCO EXTRAVIRGIN
Come suggerisce il nome, questo gin ha tra i suoi ingredienti le olive taggiasche. Taggiasco ExtraVirgin nasce da Paolo Boeri (Olio Roi) e Davide Pinto, i quali hanno aggiunto al ginepro la dolcezza delle olive e di altre botaniche, come il pepe rosa, che conferisce una finale nota speziata.
Sito: https://www.olioroi.com/store/gin/taggiasco_italiandrygin_70cl/
GIN GENUENSIS
Gin Genuensis è un viaggio verso le spezie in un omaggio ai commerci internazionali che hanno caratterizzato la storia di Genova. Tra le botaniche usate troviamo: ginepro, Lime kaffir, cardamomo, cumino, liquirizia, arancia, mandorla, radice di angelica e coriandolo. Si tratta di un gin ideale per la miscelazione, con un gusto diretto ma dolce, agrumato e aromatico. Nota: l’etichetta è stata creata a mano da Luca Barcellona, calligrafo di fama internazionale.
U SPESSIA GIN
U Spessià, un nome che richiama alla figura del farmacista (colui che un tempo studiava decine e decine di piante), è un gin nato da Andrea Bruzzone e dall’Opificio Clandestino degli In-Fusi, i quali hanno aggiunto ad un finissimo ginepro le migliori erbe locali. Ma c’è dell’altro: viene infatti proposto come alternativa al classico gin l’Antimagone, un gin agrumato ottenuto dall’infusione delle bucce dei frutti presenti all’interno di Villa Hanbury. Botaniche: ginepro, arancia pernabucco e altre.
Sito: https://andreabruzzonevini.it/la-nostra-storia/
GIN MÄ
In Liguria non potevamo di certo farci mancare un gin basilico: Gin Mä, prodotto dalla Compagnia di San Giorgio con Basilico Genovese DOP. Per valorizzare la freschezza aromatica del basilico, in questo gin troviamo solo due botaniche: basilico, appunto, e ginepro.
Sito: https://ilginma.com/
969 GIN
969 Gin è un distillato a 40° reso unico dalla sua nota salmastra e mix di alghe marine che ricordano la salinità di Genova. Poche botaniche, sei, tra cui spiccano arancia amara, liquirizia e una nota di alghe marine per richiamare la iodatura della città. Prodotto dai ragazzi del Gradisca Cafè, il suo obiettivo è di riportare il gin a quello che era prima che iniziasse a gonfiarsi la bolla dei gin tonic.
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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