Ritorna, a Palazzo Ducale, l’appuntamento con La Storia In Piazza

Di il 5 Aprile 2016

storia

Ritorna a Genova, a Palazzo Ducale, dal 7 al 10 aprile, con il tema “Consumi culturali” La Storia in Piazza.

Quattro giorni di incontri, conferenze, lezioni magistrali, mostre e laboratori, che affronteranno questo tema secondo diverse chiavi di lettura – storica, sociologica, culturale, artistica – con ospiti esperti italiani e stranieri.


La storia dell’industria culturale è il tema proposto dalla VII edizione de La Storia in Piazza. Un lungo viaggio, dal libro prima di Gutenberg alla globalizzazione della cultura, per ripercorrere le rivoluzioni nella comunicazione, nell’arte e nello spettacolo. Dalle culture di élite al consumismo culturale ricostruendo le forme e i modi della produzione. Al centro, la società di massa dove diventa possibile immettere sul mercato merci di tipo culturale prodotte in serie e sulla base di politiche imprenditoriali sostanzialmente non dissimili da quelle di ogni altro settore economico. Si parte quindi da Gutenberg e dalla rivoluzione della stampa a caratteri mobili.

Si prosegue con Shakespeare, che non smette di appassionare per le continue scoperte sul rapporto fra i testi, i personaggi dell’epoca, gli spettatori. Si approda a Mozart, sospeso fra la corte e il pubblico pagante dell’emergente mercato di beni culturali. E poi ecco arrivare nell’Ottocento, i primi giornali moderni, con tanto di pubblicità e romanzi d’appendice, e il melodramma che forgia un nuovo modo di esprimere emozioni individuali e collettive e si alimenta di sensibilità diffuse nella società.
Alla fine dell’Ottocento la produzione culturale era divenuta un fatto collettivo, frutto di lavorazioni complesse a cui partecipavano tanto i “creatori” individuali quanto i coordinatori e gli organizzatori, come in qualsiasi altro ramo industriale.

Si crea una dimensione ‘trasversale’ della produzione e della circolazione del prodotto culturale, si definisce così una sorta di divisione del lavoro: la musica strumentale tedesca, la lirica italiana, i romanzi francesi (Balzac, Dumas, Verne) e inglesi (Walter Scott, Dickens, Conan Doyle) nell’800, il cinema e la musica popolare americana nel 900. Nell’era della riproducibilità dell’arte, le nuove tecnologie e i mezzi di comunicazione di massa potevano permettere a équipe di professionisti di prevedere e costruire i gusti del pubblico. E la crescita esponenziale di modi industriali di fare cultura nel Novecento, con lo sguardo impigliato nella cornice del cinema, dei fumetti, della tv e il paesaggio sonoro ridefinito dalla radio e dai dischi. Per arrivare alle teste e ai corpi di oggi iperconnessi, immersi nella rete. Da dove viene tutto questo? Chi e come lo produce? Come lo si consuma? Possiamo imparare a fare dei consumi culturali un uso produttivo, condiviso, libero e sostenibile, che crei lavoro e migliori la qualità della nostra vita quotidiana?

Il 7 aprile Donald Sassoon, alle ore 18, nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, inaugurerà la rassegna con la lectio I mercati culturali, una esaustiva conferenza in cui lo storico inglese riattualizza il suo importante studio sulla cultura degli Europei dal 1800 a oggi, un racconto dei consumi culturali che hanno fatto di noi europei quello che siamo oggi. La stessa lectio verrà anticipata da Sassoon, in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera, a Milano, martedì 5 aprile in Sala Buzzati (angolo via S. Marco 21).

Tra i vari ospiti che affronteranno i diversi argomenti, ricordiamo Victoria De Grazia ( L’America e i consumi culturali), Bettina Boecker ( Shakespeare in vendita. I fruitori del teatro agli albori della Londra moderna), Christophe Charle ( L’Ottocento: il primo secolo della cultura per tutti?), Charles Landry ( Città creative e ambiziose: passato, presente e futuro), Stephen Gundle ( La grande fabbrica dei sogni: l’industria della televisione in Italia da “Lascia o Raddoppia” a Mediaset), Andrew Pettegree ( L’invenzione del giornalismo), Luciano Fontana in colloquio con Alessandro Cassinis ( Il giornalismo di qualità nell’era della trasformazione digitale), Francesco Remotti ( Culture e mercato: arricchimento o impoverimento?), Alberto Abruzzese ( Cos’è l’industria culturale: miti e realtà ), Giacomo Marramao ( Forme del tempo: Walter Benjamin e la Scuola di Francoforte), Carlotta Sorba ( Il business dell’Opera: emozioni sul palcoscenico), Michele Dell’Ongaro ( Volevo essere Beethoven. Ovvero la musica che cambia il mondo), Germano Celant ( Il valore dell’arte ), Philippe Daverio ( L’età napoleonica e il patrimonio nazionale ).
Chiuderanno le quattro giornate del festival Ken Follett ( Come scrivere un best-seller) e Derrick de Kerckhove ( Sociologia della cultura digitale).

Come ogni anno oltre alle lectio e conferenze il festival prevede presentazioni di libri, mostre, musica, cinema e giochi e un’importante programma didattico di laboratori e incontri.

Il festival è fatto anche per i ragazzi, i bambini e le famiglie, a cui è dedicato un importante e denso programma di circa 200 tra incontri e laboratori, la cui novità quest’anno è la possibilità per gli studenti di entrare in contatto con professionisti del settore, che hanno vissuto la nascita, l’evoluzione e il progressivo adattamento ai tempi e al mercato delle diverse espressioni dell’industria culturale. Sono state create occasioni per coinvolgere direttamente e in modo attivo gli studenti, che hanno partecipato ai progetti di alternanza scuola/lavoro e presentano così sia un allestimento sulla storia della musica, ispirato all’opera di Stefano Arienti, un gioco per immagini sul mito nel fumetto e nel cinema d’animazione e infine un grande lavoro di ricerca, sia di contenuti che di materiale iconografico, finalizzato all’incontro con Piero Dorfles.

Per il cinema sabato 9 aprile, dalle ore 21 e per tutta la notte, gli appassionati potranno assistere a Filiera corta: maratona no-stop di cortometraggi fra creatività indipendente e grandi produzioni

La Storia in piazza, curata da Donald Sassoon, Emeritus Professor of Comparative European History School of History Queen Mary, University of London è organizzata e promossa da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova, Centro Culturale Primo Levi, Università di Genova.

La Storia in Piazza è gemellata con “Les Rendez-vous de l’histoire” di Blois ed è ad oggi il più importante appuntamento con la storia in Italia.

PROGRAMMA

Giovedì 7 aprile

h. 9.15 Piero Dorfles
Quando la letteratura incontra il grande pubblico ( incontro con gli studenti)

h. 10.45 Stefano Mauri
Scegliere, pubblicare, distribuire ( incontro con gli studenti)

h. 12 Silvio Soldini
Raccontare immagini ( incontro con gli studenti)

h.18 Donald Sassoon
I mercati culturali

h.21 Donata Pesenti, Stefano Boni, Carlo Brancaleoni
Da Cabiria a Nanni Moretti: 100 anni di industria culturale cinematografica italiana

Venerdì 8 aprile

h. 9.15 Donald Sassoon
Il mercato di cultura ( incontro con gli studenti)

h. 10.30 Giorgio Verzotti
Arte, tra tutela e mercato ( incontro con gli studenti)

h.11.30 David Ellwood
La TV in Italia: l’invasione americana ( incontro con gli studenti)

h. 11.45 Stefano Senardi, Vittorio Cosma
Dal vinile ai singoli di iTunes ( incontro con gli studenti)

h.16 Michele dall’Ongaro
Volevo essere Beethoven. Ovvero la musica che cambia il mondo

h.16 Giovanna Segre
La cultura dell’economia della cultura

h. 17 Anna Maria Rao
Produrre cultura nell’età dei lumi

h.17 Marino Sinibaldi
Un millimetro in là. Intervista sulla cultura

h.18 Victoria de Grazia
L’America e i consumi culturali

h.21 Philippe Daverio
L’età napoleonica e il patrimonio nazionale

Sabato 9 aprile

h.11 Bettina Boecker
Shakespeare in vendita. I fruitori del teatro agli albori della Londra moderna

h.11 Carlo Freccero
“La società dello spettacolo” e il mercato della cultura

h.11 Roberta Sassatelli
Tra lusso e consumo di massa: mercati culturali tra 800 e 900

h.12 Jean-Yves Mollier
Sempre più libri!

h.12 Sergio Escobar, Maurizio Luvizone
Sponsor ergo sum

h.12 Guido Festinese
Note a margine, note di tutti / il Novecento del consumo musicale di massa

h.15 Alberto Abruzzese
Cos’è l’industria culturale: miti e realtà

h.15 Giacomo Marramao
Forme del tempo: Walter Benjamin e la Scuola di Francoforte

h.15 Annalisa Tota
Quando il cinema cambia la storia

h.16 Anne Marie Thiesse
Mercificare la Nazione

h.16 Francesco Remotti
Culture e mercato: arricchimento o impoverimento?

h.16 Vittorio Giardino, Ferruccio Giromini
L’irruzione del fumetto

h. 17 Christophe Charle
L’Ottocento: il primo secolo della cultura per tutti?

h.17 Riccardo Bertoncelli
Frank Zappa, un dissidente americano

h.18. Uliano Lucas
La fotografia tra realtà e stereotipi

h. 18 Charles Landry
Città creative e ambiziose: passato, presente e futuro

h.21 Filiera corta:
maratona no-stop di cortometraggi fra creatività indipendente e grandi produzioni
a cura del Genova Film Festival

Domenica 10 aprile

h.10 Franco Monteleone
Una voce che ti segue: la radio

h.10 Marco De Marinis
Il teatro contemporaneo dentro, fuori, contro l’industria culturale

h.11 Andrew Pettegree
L’invenzione del giornalismo

h.11 Maurizio Ferraris
Nietzsche e la volontà di best-seller

h.11 Lucio Salvini – Renzo Chiesa
Game over. Splendori e tramonto della discografia in Italia

h.12 Germano Celant
Il valore dell’arte

h.12 Marcello Flores
Tra censure e seduzioni: le arti nei regimi totalitari

h.15 Carlotta Sorba
Il business dell’opera: emozioni sui palcoscenici

h.15 Stephen Gundle
La grande fabbrica dei sogni: l’industria della televisione in Italia da “Lascia o Raddoppia” a Mediaset

h.15 Franco Fabbri
“Number Nine…”: musica e tecnologia dal secondo dopoguerra a oggi

h.16 H. Mark Glancy
Hollywood conquista il mondo

h.16 Peppino Ortoleva
Il mercato della comunicazione oggi: una mappa dinamica

h.16 Paola Dubini
Il peso dell’industria culturale sull’economia italiana

h. 17 Giovanni Gozzini
Età (dell’oro) della stampa. Dalla stampa a caratteri mobili alla rivoluzione digitale

h.17 Luciano Fontana, Alessandro Cassinis
Il giornalismo di qualità nell’era della trasformazione digitale

h.18 Ken Follett
Come scrivere un best-seller

h.21 Derrick de Kerckhove
Sociologia della cultura digitale

La partecipazione alle iniziative de La Storia in Piazza è a ingresso libero

Per il programma completo www.lastoriainpiazza.it

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

Devi essere loggato per postare un commento Accedi

Lascia un commento