Riondino e Vergassola raccontano “L’ultima Odissea” a Luni

Di il 31 Luglio 2018

 

LUNI (SP) – La terza edizione di “Portus Lunae Art Festival”, il progetto principe del percorso STAR – Sistema Teatri Italiani della Liguria, prodotto da Teatro Pubblico Ligure prosegue venerdì 3 agosto (ore 21) nel sito archeologico di Luni, in provincia della Spezia, con David Riondino e Dario Vergassola protagonisti di “Odissea, un racconto mediterraneo” dedicato al poema omerico, di cui interpretano il canto XXIV, “L’ultima Odissea”. Lo spettacolo è preceduto alle 19,30 da una visita guidata al sito archeologico sul tema “I pesi di Luni: un racconto da scrivere” (informazioni e prenotazioni al numero 329 0540950).

 

Il progetto “Odissea un racconto mediterraneo” è ideato e diretto da Sergio Maifredi per Teatro Pubblico Ligure.
Ecco cosa racconta “L’ultima Odissea”:
che il viaggio non sarebbe terminato con l’arrivo a Itaca, Odisseo lo sa bene da quando, nel regno dei morti, ha incontrato Tiresia, al nono canto. L’indovino cieco glielo ha predetto: dovrà, dopo la strage dei pretendenti, rimettersi in cammino, per terra questa volta, lontano dal mare, portando sulla spalla un remo, come una croce, come un’espiazione.
La meta non avrà le coordinate precise che individuano Itaca sulla carte nautiche. Ma quando Odisseo sarà così lontano dal mare che, al suo passare, la gente scambierà il remo per un ventilabro allora sarà giunto alla fine delle sue fatiche. Potrà fare sacrifici agli Dèi e tornare in patria. Questo viaggio per terra è una seconda Odissea a cui Omero allude e che con molte probabilità è pure esistita in forma orale e scritta ma di cui le tracce si sono perdute. Riondino e Vergassola da lì partono, dai patti di pace, che chiudono i ventiquattro canti dell’Odissea che conosciamo e ci trasportano in un’altra Odissea tutta immaginata, enigmatica e misteriosa e forse mai scritta se non l’immaginario di ognuno di noi. Ovviamente, come è nel carattere di Riondino e Vergassola, con ironia, intelligenza, irriverenza.

 

“Il filo rosso è un dialogo tra la parola classica, quella di Omero, e interpreti che il pubblico percepisce come moderni cantori, capaci di interpretare quella parola e svelarne il significato per l’uomo di oggi. Il tema guida di quest’anno è il Nostos, il ritorno͟, tema fondamentale dell’Odissea e tema attuale in quanto coincide con la memoria di sé. Perdere il ritorno è la paura dell’eroe di non poter ritornare in patria, ma è anche la paura del cantore di perdere il racconto che gli viene donato dagli Dèi. Oggi, in un tempo in cui i beni archeologici diventano bersaglio nei conflitti bellici in quanto elementi fondamentali per testimoniare la storia di una cultura, ricostruire la memoria e l’identità di un popolo scavando tra le rovine di Troia, Palmira piuttosto che di Amatrice diventa un dovere a livello mondiale. Esiste una nuova figura, quella dell’archeologo in tempo di guerre e terremoti. Le chiese e le piazze, come i templi, da ricostruire riuniscono le comunità, le ricostituiscono. La perdita della memoria è la perdita di sé, ricostruire un tempio, ricostruire una chiesa, un monumento, un opera d’arte è ricostruire la vita, l’uomo.”
[Sergio Maifredi]

 

“Odissea un racconto mediterraneo” è un progetto ideato e diretto da Sergio Maifredi, che riporta in primo piano il valore della lettura pubblica come rito civile. Ogni canto del poema omerico viene affidato a un moderno interprete scelto fra i più grandi protagonisti del presente. Il sottotitolo del festival “Parole antiche per pensieri nuovi” ben chiarisce l’idea che lo contraddistingue: i classici del passato continuano a dare risposte anche dopo millenni e le parole sono l’unica arma che ci resta per tenere in vita la civiltà e combattere la distruzione. Tutto il ciclo, ideato e diretto da Sergio Maifredi, fa parte del circuito STAR – Sistema Teatri Antichi Romani, ideato da Teatro Pubblico Ligure in accordo con i Poli Museali Italiani, le Regioni e il MiBACT (Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo).
Il Portus Lunae Art Festival è una produzione di Teatro Pubblico Ligure, ha la direzione artistica di Sergio Maifredi ed è realizzato con il sostegno del Comune di Luni – Assessorato alla Cultura, della Regione Liguria – Assessorato alla Cultura e con la preziosa collaborazione del Polo Museale della Liguria.

 

“Ciò che Ulisse salva dal loto, dalle droghe di Circe, dal canto delle Sirene, non è solo il passato o il futuro. La memoria conta veramente – per gli individui, le collettività, le civiltà – solo se tiene insieme l’impronta del passato e il progetto del futuro, se permette di fare senza dimenticare quel che si voleva fare, di diventare senza smettere di essere, di essere senza smettere di diventare”.
Italo Calvino

 

STAR – Sistema Teatri Antichi Romani della Liguria promuove dal 2014, in collaborazione con il Polo Museale della Liguria, l’area archeologica di Luni, la villa romana del Varignano, la necropoli pre-romana di Cafaggio, la villa romana di Ameglia, il Museo Archeologico di Chiavari, la villa romana di Alba Docilia ed il teatro romano di Ventimiglia e per, novità di quest’anno, il teatro romano di Albenga che per la prima volta ha ospitato uno spettacolo teatrale: Odissea, un racconto mediterraneo – Il Ciclope (canto IX).

 

Biglietteria: Per gli spettacoli a pagamento all’ingresso del sito archeologico, in via Luni 37 a Luni (pm-lig.museoluni@beniculturali.it).

 

Biglietto: intero 10 euro, ridotto 5 euro (residenti, studenti universitari e insegnanti). Ingresso per sola visita guidata: 2 euro. Spettacolo e visita guidata gratuiti fino a 18 anni. Biglietto comprensivo dell’ingresso a Museo ed Area Archeologica. Si consiglia l’uso di calzature adeguate.

 


 

 

Informazioni al numero 329 0540950. Oppure su www.luniartfestival.it, www.luni.beniculturali.it, www.teatropubblicoligure.it

 

 

c.s.

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