“Racconti in tempo di peste”, superate le 300 mila visualizzazioni

Di il 8 Maggio 2020

GENOVA – I Racconti in tempo di peste hanno superato le 300 mila visualizzazioni e continuano a raccogliere nuovi follower: siamo a oltre 10 mila. La stagione teatrale on line prodotta da Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado d’Elia con la direzione artistica di Sergio Maifredi e Corrado d’Elia prosegue sabato 9 maggio con Alessandro Serena sul circo, domenica 10 maggio con Stefano Messina su Ulisse e lunedì¬ 11 maggio con Fabrizio Benente su archeologia e libertà . Tre interpreti di racconti dedicati alla ricostruzione. Com’è consuetudine i loro interventi sono pubblicati a mezzogiorno sui siti teatropubblicoligure.it / raccontiintempodipeste e facebook.com / raccontiintempodipeste. La stagione, iniziata il 9 marzo con il blocco nazionale causato dall’epidemia di Covid-19, si estende su 100 giorni con 100 artisti per 100 racconti e ogni video è realizzato appositamente per questo progetto. Come nel Decameron di Giovanni Boccaccio, in cui l’allegra brigata di dieci fra uomini e donne fecero dell’isolamento necessario un momento vivo di racconto e di umanità in attesa della rinascita del mondo reale, così è nato un luogo virtuale dove darsi appuntamento, per proseguire a raccontare e ad ascoltare storie.

Il Racconto in tempo di pestedi Alessandro Serena è dedicato al circo, un settore culturale italiano del cui futuro ben poco si è parlato, sebbene occupi un ruolo importante nella storia dello spettacolo in Italia e presenti un quoziente occupazionale di non secondario valore. Sabato 9 maggio (Giorno 62 dei 100 Racconti in tempi di peste) Serena, nipote di Moira Orfei e docente di Storia del circo, legge due testi: La preghiera del clown di Totò e L’elogio funebre del clown di Federico Fellini. «Alessandro Serena – afferma Sergio Maifredi – un amico con cui per oltre dieci anni ho realizzato il Festival Grock Città  di Imperia, dove il grande clown Grock ha lasciato la sua splendida, scenografica villa e in cui ha trascorso gli ultimi venti anni della sua vita. La preghiera del clown riassume le paure che ogni impresario teatrale affronta, se qualcosa di brutto deve accadere al nostro fragile mondo, fatto di funamboli, tigri e clown, fa, mio Dio, che accada quando l’ultimo spettatore ha lasciato il teatro». Domenica 10 maggio (Giorno 63) l’attore e regista Stefano Messina, legge Ulisse. Il mare color del vino di Giovanni Nucci. «Con Stefano Messina – aggiunge Maifredi – abbiamo condiviso sette anni di lavoro al Teatro Vittoria, con la storica compagnia Attori & Tecnici. Il mare color del vino – un libro di grande poesia, una attraversata del poema di Omero visto con gli occhi di oggi. Telemaco cerca di ricostruirsi l’immagine di un padre assente, perso in mare o nella sua stanza sempre chiusa, dove un giorno, da adulto, Telemaco avrà il coraggio di entrare». Lunedì 11 maggio (Giorno 64) Fabrizio Benente, docente di Archeologia dell’Università di Genova, propone Un racconto tra archeologia e libertà. «E’ un racconto personale – commenta Maifredi -, in cui vita privata ed archeologia si incrociano. Diritti civili limitati durante il G8 e limitati ora. Riflessioni fatte allora, nel 2001 a Genova e uno sguardo all’oggi. Scelte di libertà, fughe in campagna e desideri realizzati».

Teatro Pubblico Ligure ha messo i Racconti in tempo di peste a disposizione dei Comuni con cui collabora da anni, da Venezia a Ragusa, che li accolgono sui loro siti istituzionali. Un’alleanza stretta per offrire ai cittadini, ogni giorno, un momento di arte e di poesia. Oltre al Comune di Genova, che rilancia i Racconti su https://www.visitgenoa.it/100-racconti-tempo-di-peste su https://www.facebook.com/genovamorethanthis/settings/?tab=video e su https://www.facebook.com/GenovaTeatro/si sono uniti fra gli altri Terni, Ameglia, Vezzano Ligure, Recco e Luni.

Un Decameron contemporaneo. Non teatro in gabbia, in cattività  – spiegano Sergio Maifredi, direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure e Corrado d’Elia, fondatore della Compagnia Corrado d’Elia – ma racconti nati qui e ora per noi, per Voi; donati da artisti, scrittori, giornalisti, poeti, musicisti. Perchè l’arte, la parola, la musica è ciò che ci fa sentire insieme oltre la paura. Un tempo vuoto da riempire di straordinario, di tutto ciò che nella quotidiana fretta poteva apparire inutile”.

“Lo spettacolo dal vivo – dichiarano d’Elia e Maifredi – , più delle altre arti, incontro, scambio, partecipazione, atto poetico che unisce, avvicina e annulla le distanze. Ed è proprio nella sua continua tensione verso il contatto umano che sta la sua forza vitale e rigeneratrice. E’ dunque soprattutto in questo momento di crisi che la natura stessa dell’atto teatrale e del nostro essere uomini di teatro che ci spinge a trovare nuove soluzioni, nuovi percorsi che non si arrendano, e anzi ci spingano a reagire, creando nuove forme di incontro, nuovi luoghi e nuove occasioni. Per restare vivi culturalmente e spiritualmente. Per non sommare al danno economico, che inevitabilmente ci troviamo a fronteggiare, un più grave danno culturale”.

Info su www.teatropubblicoligure.it –  www.corradodelia.it

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