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PREMIO INTERNAZIONALE IVO CHIESA, ECCO I NOMI DEI VINCITORI
Con una cerimonia che si è svolta sul palco del Teatro Ivo Chiesa lunedì 5 dicembre, sono stati consegnati i premi della terza edizione del Premio dedicato al teatro
GENOVA – Umberto Orsini, Giordana Faggiano, Massimo Popolizio, Adriana Borriello, Damiano Michieletto, Dante Ferretti, Andrea Gallo, Walter Lapini, Giorgio Gallione, Mauro Avogadro. Sono questi i vincitori della terza edizione del Premio Internazionale Ivo Chiesa, istituito nel 2020 dal Teatro Nazionale di Genova su impulso del direttore Davide Livermore per ricordare uno dei padri del teatro pubblico italiano. Ai riconoscimenti delle dieci categorie del Premio, nato per valorizzare il lavoro di chi, come Ivo Chiesa, ha dedicato la sua vita al teatro, sul palcoscenico o dietro le quinte, e sostenuto sin dalla sua prima edizione da Unipol Gruppo, si è aggiunto quest’anno il Premio Speciale che il Presidente della Giuria, Gad Lerner, ha voluto tributare a Roberto Andò, per il film “La stranezza”, in cui il regista ha sapientemente legato insieme teatro e cinema.
I premi assegnati da una giuria composita e internazionale, coordinata oltre che da Gad Lerner da Andrea Porcheddu, segretario del Premio e dramaturg del Teatro Nazionale di Genova, sono stati assegnati nel corso di una cerimonia a inviti che ha avuto luogo nella serata di lunedì 5 dicembre. Sul grande palcoscenico del Teatro Ivo Chiesa si sono ritrovati giurati, finalisti e ospiti. La consegna dei premi è stata accompagnata dagli allievi della Scuola di Recitazione “Mariangela Melato” del Teatro Nazionale di Genova, mentre gli interventi musicali sono stati affidati a un trio composto da Tina Omerzo alla voce, Riccardo Barbera al contrabbasso e Rudy Cervetto alla batteria: i tre musicisti hanno eseguito alcuni brani di Kurt Weill, legati alle opere di un nome storico del teatro internazionale come Bertolt Brecht.
Condotta da Massimo Bernardini, giornalista di Rai 3 e Rai 5, e dall’attrice Alice Giroldini con la regia di Mercedes Martini, la serata di premiazione è stata trasmessa in streaming ed è disponibile sulla pagina Facebook del Teatro.
«Senza una profonda coscienza del passato non sappiamo chi siamo e non sappiamo dove andiamo» commenta Davide Livermore. «La nostra è un’identità d’arte, proiettata verso un futuro importante, rafforzata dalle azioni costanti che facciamo per conservare la memoria. Ogni anno celebriamo Ivo Chiesa perché è una parte vivissima della nostra storia quotidiana, perché noi stessi siamo diventati parte della sua storia portando avanti l’eredità artistica del Teatro di Genova».
Main sponsor della manifestazione è Unipol Gruppo, che dichiara: «Per noi sostenere questo importante Premio Internazionale, intitolato a Ivo Chiesa, rientra in una strategia di sponsorizzazione che fa della promozione della cultura una delle principali aree di intervento dell’azienda. Una scelta coerente con i valori aziendali, intrapresa nella convinzione che lo sviluppo economico dell’impresa debba progredire accompagnando e sostenendo anche la crescita culturale e sociale della comunità in cui opera. Per essere vicini alle persone, ai loro bisogni e alle loro passioni.
I Premi ritirati dai vincitori (tutti presenti al Teatro Ivo Chiesa con l’eccezione di Damiano Michieletto e Dante Ferretti che si sono collegati da remoto) riproducono un’opera creata appositamente dall’attore e scultore Graziano Piazza. I vincitori sono inoltre stati omaggiati con una confezione di prodotti tipici liguri, grazie alla collaborazione con il marchio genovese Rossi 1947, partner gourmet del Premio.
I VINCITORI
Indiscusso riferimento del teatro italiano e internazionale, Umberto Orsini si è aggiudicato il Premio Ivo Chiesa – Maestri della scena, per la curiosità mostrata nello sperimentare segmenti interpretativi originali e affrontare imprese produttive coraggiose, capaci di investigare il nuovo e favorire concretamente il ricambio generazione.
Attrice dalla cifra al tempo stesso intensa e delicata, diplomata alla Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova, attualmente sul grande schermo come interprete del film di Roberto Andò “La stranezza”, Giordana Faggiano, classe 1995, riceve il Premio Futuro della scena.
Massimo Popolizio vince per la regia di prosa grazie alla maturità stilistica, alla capacità di orchestrazione, alla visionarietà interpretativa e alla complicità con il pubblico mostrata attraverso i suoi lavori da regista.
Al centro del grande movimento di cambiamento della danza contemporanea italiana sin dagli anni Ottanta, Adriana Borriello vince il premio alla Coreografia per il suo particolare approccio che intreccia oriente e occidente, arti marziali e coreografia, dando spazio al pensiero orientale nella dimensione del movimento e nella cultura del corpo.
A Damiano Michieletto, che in quasi vent’anni di fortunata e prolifica carriera si è dimostrato sempre capace di gettare uno sguardo nuovo, audace, spesso radicale, ma sempre rivelatore sul repertorio operistico, va il Premio Regia d’Opera.
Tre premi Oscar, collaboratore di Federico Fellini e Martin Scorsese, lo scenografo Dante Ferretti ha al suo attivo anche uno straordinario percorso nelle principali istituzioni teatrali mondiali, dalla Scala di Milano al Metropolitan di New York, dall’Opera di Parigi al Teatro Colon di Buenos Aires, e per questo è stato insignito del Premio Visioni della scena.
Attivo con alcune delle più importanti realtà della ricerca teatrale italiana, dai Motus al collettivo Bluemotion diretto da Giorgina Pi, dalla Centrale Fies di Dro a Carrozzerie NOT di Roma, Andrea Gallo, light designer e videomaker, riceve il Premio I mestieri del teatro – Sandro Sussi.
Professore ordinario di Letteratura greca presso l’Università di Genova, autore di numerosi libri e articoli pubblicati sulle riviste di tutto il mondo, Walter Lapini riceve il Premio Museo Biblioteca dell’Attore per le straordinarie traduzioni delle opere del teatro greco antico.
Il Premio Città di Genova – Carlo Repetti va al regista Giorgio Gallione, che ha saputo fare della propria città il punto di partenza e l’epicentro di un fertile viaggio creativo, incrociando teatro, letteratura, musica e danza, oltre che operando attivamente sul territorio con il Teatro dell’Archivolto, da lui fondato e diretto insieme a Pina Rando.
Infine, il premio La Scuola – Marco Sciaccaluga va a Mauro Avogadro, attore e regista dalla spiccata vocazione pedagogica che ha declinato in alcune delle maggiori istituzioni italiane, dalla scuola del Teatro Stabile di Torino al Piccolo di Milano all’Accademia dell’Inda di Siracusa.
La consegna del Premio a Mauro Avogadro ha offerto anche l’occasione per un ricordo di Mariangela Melato, la grande attrice scomparsa quasi dieci anni fa e a cui oggi è titolata la scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova.
LA GIURIA
Presidente
Gad Lerner giornalista
Segretario
Andrea Porcheddu critico teatrale e dramaturg del Teatro Nazionale di Genova
Roberto Andò regista e direttore del Teatro di Napoli
Valerio Binasco regista e direttore artistico Teatro Stabile di Torino
Umberto Fanni sovrintendente Muscat Royal Opera House
Roberta Ferraresi docente di Storia del Teatro, Università di Cagliari
Alberto Mattioli critico musicale, La Stampa
Sabina Minardi giornalista, L’Espresso
Cristiana Morganti coreografa e danzatrice
Angelo Pastore organizzatore teatrale
Elisabetta Pozzi attrice, direttrice della Scuola di Recitazione del Teatro Genova
Margherita Rubino docente di Teatro e Drammaturgia dell’Antichità, Università di Genova
Marino Sinibaldi giornalista, presidente Centro per il Libro
IVO CHIESA
Uomo di teatro a 360°, Ivo Chiesa (1920 – 2003) è stato impresario, organizzatore, critico teatrale, drammaturgo. Fondatore della rivista Sipario, direttore del Teatro Stabile di Genova dal 1955 al 2000, considerato uno dei padri del teatro pubblico italiano insieme a Paolo Grassi, ha avuto meriti straordinari nel diffondere la cultura teatrale, dedicando interamente la sua vita al palcoscenico.
«Il teatro italiano come lo abbiamo conosciuto dal dopoguerra in avanti non sarebbe stato lo stesso senza Ivo Chiesa» ha affermato Davide Livermore. «Questo premio nasce come atto di restituzione della memoria ed esprime un senso di profonda gratitudine per la dedizione totale che Ivo Chiesa ha avuto nei confronti del nostro mondo».
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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