Paganini sbarca in Valpolcevera: in programma quattro concerti gratuiti nel nome del celebre violinista

Di il 14 Settembre 2022

GENOVA – Un legame intenso univa Niccolò Paganini alla valle del Polcevera. A San Biagio, infatti, la famiglia del geniale violinista possedeva una casa, chiamata con affetto “il casino di campagna”. Più volte citata nella corrispondenza della famiglia Paganini, la dimora è, per alcuni aspetti, avvolta in un’aura di leggenda – si dice che il padre di Niccolò la avesse vinta al gioco –, mentre per altri è protagonista di una storia a tinte fosche: la salma imbalsamata del musicista venne infatti conservata in quelle stanze dal figlio Achille, a causa del divieto di seppellirla in terra consacrata. Al di là dei fatti più curiosi, è certo che la casa offrì rifugio alla famiglia durante le campagne napoleoniche e lo stesso Niccolò vi si ritirò per lunghi periodi, per poter studiare e comporre in pace, nello stesso arco di tempo che vide la genesi dei “Capricci”.

La presenza del “casino” ha dunque legato per sempre la valle a Paganini ed è per celebrare questo rapporto che, dal 16 settembre al 17 ottobre, l’Oratorio di San Biagio e il Teatro Govi ospiteranno la rassegna “Paganini in Val Polcevera”: quattro concerti a ingresso gratuito, più uno spettacolo-laboratorio per bambini. I quattro concerti, con inizio alle ore 18, saranno preceduti da un sopralluogo, anche questo gratuito, in partenza alle ore 17 da piazzetta Paganini, alla casa di campagna della famiglia, durante il quale si potrà ammirare anche il monumento dedicato nel 2013 al grande musicista. Quella di San Biagio è l’unica casa appartenuta alla famiglia Paganini tuttora esistente, a cinquant’anni esatti dall’abbattimento dell’altra residenza di Niccolò, nell’ormai tristemente celebre Passo di Gatta Mora.
I contenuti musicali andranno invece a valorizzare un patrimonio importante, spesso non adeguatamente messo in risalto. Oltre, infatti, ai famosi brani per violino, il cartellone offre ampio spazio alla chitarra: proprio nella casa di San Biagio, infatti, Paganini si dedicò allo studio dello strumento a sei corde e arrivò anche a comporre molta musica per chitarra sola.

Il progetto “Paganini in Val Polcevera” è finanziato nell’ambito dell’Accordo di Programma stipulato tra il Comune di Genova e il Ministero della Cultura per sostenere lo spettacolo dal vivo nelle aree periferiche della città. Collaborano all’iniziativa il Municipio V Val Polcevera, il CIV “Il Borgo” di Bolzaneto, l’Oratorio di San Biagio, l’Arciconfraternita N.S. del Rosario in San Biagio e la
Società Operaia Cattolica di San Biagio.

I primi due appuntamenti: Pushkarenko (16 settembre) e Fiamingo (il 17 settembre)

Il 16 settembre, all’Oratorio di San Biagio alle ore 18, sarà il violinista ucraino Oleksander Pushkarenko ad aprire il ciclo di concerti e laboratori per bambini. Non è un caso: fu lo stesso musicista, vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali, a inaugurare nel 2013 il monumento al virtuoso genovese. Pushkarenko, che considera Paganini il suo modello supremo, propone un viaggio in due secoli di musica: oltre a cinque dei Ventiquattro Capricci e al ciclo di variazioni “Nel cor più non mi sento”, il violinista eseguirà la Sonata n.1 BWV 1001 di Bach, gli ultimi due movimenti della Sonata op.27 di Ysaye. Quindi, eseguirà due sue composizioni: “Zeneize”, un omaggio alla città di Paganini, e “Capricciao”, proposto in prima assoluta, con elaborazioni e varianti sul tema della canzone “Bella Ciao” che il musicista dedica al suo Paese, messo a dura prova dalla guerra. Al termine del concerto sarà servito un rinfresco.

Il 17 settembre alle ore 18 all’Oratorio di San Biagio toccherà invece a Vincenzo Fiamingo, chitarra, proporre un programma incentrato sul genere del Capriccio a sei corde. Guardando naturalmente a Paganini, la serata coniuga questa forma strumentale secondo la visione di compositori dell’Ottocento (oltre a Paganini, Regondi e Tarrega) e del Novecento (Castelnuovo Tedesco e Rawstorne), senza dimenticare la dedica a Paganini del “Capriccio diabolico” di Tedesco. Fra i brani proposti, anche i “Caprichos de Goya”, sempre di Tedesco, la cui ispirazione viene dalle incisioni del pittore spagnolo delle Pinturas Negras, nonché la Fantasia sui motivi della Traviata di Francesco Tarrega. Completano il quadro brani di Giulio Regondi e Johann Sebastian Bach.

Gli appuntamenti successivi

Sabato 23 settembre alle ore 18 toccherà a Fabrizio Giudice, chitarra, titolare di cattedra presso il conservatorio Niccolò Paganini di Genova, condurre il pubblico in un programma che potrebbe intitolarsi “Genova e la chitarra dell’Ottocento”, con musiche di Francesco Molino, Luigi Legnani, Giulio Redondi, oltre naturalmente al “nostro” Paganini. Il giorno successivo, 24 settembre, sempre alle 18 all’Oratorio di San Biagio, è in programma il concerto di Katsumi Nagaoka, chitarra: un concerto variegato, dal Settecento al contemporaneo, per valorizzare le risorse timbriche dello strumento. Entrambi i concerti sono preceduti dal sopralluogo guidato alla casa di Paganini in San Biagio, anche questo gratuito.

Chiude la rassegna “Barucabà”, lo spettacolo-laboratorio per bambini da 0 a 6 anni, il 17 ottobre al Teatro Govi, in due repliche – alle 16 e alle 17 – a cura di Elisa Moretto con Massimo Marinelli e Teresa Valenza. La partecipazione è gratuita e sono disponibili 25 posti per altrettanti bambini accompagnati da un genitore.

Modalità di accesso

I concerti e le visite guidate sono ad accesso libero e gratuito. È gradita la prenotazione al numero 375/6039840

Come raggiungere San Biagio

Per chi proviene da Genova centro: appena passato l’ipermercato Coop l’Aquilone, al semaforo svoltare a sinistra, salire per circa due chilometri fino alla chiesa di san Biagio.
Per chi proviene da Genova Pontedecimo: subito prima dell’ipermercato Coop l’Aquilone, al semaforo svoltare a destra, salire per circa due chilometri, fino alla chiesa di san Biagio.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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