NERI MARCORÈ CANTA “LA BUONA NOVELLA” DI FABRIZIO DE ANDRÈ. AL MODENA L’8 E 9 FEBBRAIO

Di il 6 Febbraio 2025

Ispirato al messaggio rivoluzionario di Gesù e dei Vangeli apocrifi, lo spettacolo è coprodotto dal Teatro Nazionale di Genova 

GENOVA – Una sorta di Sacra Rappresentazione contemporanea e sempre attuale che alterna e intreccia le canzoni di Fabrizio De André a brani tratti dai Vangeli apocrifi a cui lo stesso cantautore si era ispirato nel 1969/70.

Si presenta così La buona novella, lo spettacolo che il regista Giorgio Gallione ha tratto dal concept album omonimo di Faber.

Un ritorno sulla scena al Teatro Gustavo Modena – sabato 8 e domenica 9 febbraio – nell’ambito della stagione del Teatro Nazionale di Genova, che coproduce con Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Carcano Fondazione Teatro della Toscana, Marche Teatro.

Protagonista sul palco è Neri Marcorè, che insieme a Giorgio Gallione aveva già esplorato il mondo di De André a teatro con Quello che non ho. Dotato di un timbro vocale in parte accostabile a quello di Fabrizio De André, l’attore recita e canta, e al suo fianco fa altrettanto l’attrice Rosanna Naddeo

Un eterogeno ensemble musicale virato fortemente al femminile, con Giua voce e chitarra, Barbara Casini voce, chitarra e percussioni, Alessandra Abbondanza voce e fisarmonica, Anais Drago voce e violino e Francesco Negri al pianoforte, sostiene la parte musicale di questo spettacolo-concerto, i cui raffinati arrangiamenti sono curati da Paolo Silvestri.

Scritto nel 1969, mentre in Italia divampa la rivolta studentesca («Cosa andava predicando Gesù di Nazareth se non l’abolizione delle classi sociali, dell’autoritarismo, in nome di un egalitarismo e di una fratellanza universali?» dichiarò il laico De André in un’intervista anni dopo), l’album dà voce a numerosi personaggi: Maria, Giuseppe, Tito il ladrone, il coro delle madri, un falegname, il popolo. Ed è proprio da questa base che prende le mosse la versione teatrale.

«La buona novella tratta certo della Passione di Cristo ma la racconta anche e sorprendentemente dalla parte di Maria, madre bambina inconsapevole e prescelta prima, straziata e piangente mater dolorosa poi, la cui tragicità esplode attraverso le voci femminili», commenta Giorgio Gallione nelle note di regia.  «Abbiamo ricercato la teatralità anche nell’impianto scenico, una sorta di installazione mobile, magicamente suggestiva, creata da Marcello Chiarenza».

«É un’opera polifonica – aggiunge Neri Marcorè – che mediante metafora e allegoria parla dell’arroganza del potere, il quale mal digerisce gli uomini liberi di pensiero. La spiritualità, intrinseca nel momento in cui si parla di Gesù, è però qui contemplata nella sua dimensione terrena, laddove “il più grande rivoluzionario della Storia” rimane prima di tutto un uomo».

La buona novella è al Teatro Gustavo Modena sabato 8 e domenica 9 febbraio:

sabato ore 19.30; domenica ore 16

Info e biglietti

telefono 010 5342 720; e-mailteatro@teatronazionalegenova.it; biglietti.teatronazionalegenova.it

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