“Mors tua vita mea”: l’identità dei trentenni tra sogni e speranze infrante

Di il 15 Giugno 2017

Lo spettacolo in scena al Duse fino al 24 racconta le difficoltà e le contraddizioni dei giovani di oggi.

 

-GENOVA- Ieri alle 20.30 al Teatro Duse è andata in scena la prima di “Mors tua vita mea“, quarto appuntamento della XXII rassegna di drammaturgia contemporanea organizzata dal Teatro Stabile. Lo spettacolo, scritto da Silvia Zoffoli, è arrivato al teatro di via Nicolò Bacigalupo presentandosi con Valeria AngelozziMatteo CremonValentina Favella Matteo Palazzo diretti da Elisabetta Mazzullo.

 

Mors tua vita mea” è un tentativo di inquadrare i trentenni di oggi in modo a tratti ironico, ma essenzialmente tragico. La regista si serve di alcuni espedienti per sottolineare la situazione drammatica che sta vivendo un’intera categoria generazionale. Quattro giovani condividono nello stesso appartamento sogni e speranze per il proprio futuro. Il tema indagato è principalmente quello del viaggio, inteso come volontà di partire ma anche come paura di restare. I quattro si ritrovano così a dover lottare per i propri diritti, ad aver terrore di non trovare la propria identità, a dover scegliere di sacrificare le proprie origini per un’occasione in più.

 

Nel corso della rappresentazione nei protagonisti si fortificano i dubbi e le incertezze, fino al momento in cui la fortuna di uno sembrerebbe significare la sfortuna di un altro. “Mors tua vita mea”, appunto. La trama si trasforma in una storia di opportunismo ed egoismo, in cui il tempo è il principale nemico delle amicizie e delle relazioni amorose. L’unico modo che i personaggi avranno per trovare se stessi rimarrà quello di sfocare i propri obiettivi, restringendo le pretese di avere una vita vicina alla perfezione.

 

“Mors tua vita mea” sarà in scena al Teatro Duse fino al 24 giugno alle ore 20.30 (eccetto il giovedì quando lo spettacolo inizierà alle ore 19.30; domenica e lunedì riposo).

 

La foto in evidenza è di Patrizia Lanna.

 

Gabriele Altea

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