MOLIERE E IL TEATRO CHE RIVELA NOI STESSI

Di il 21 Novembre 2015

Debutta martedì alla Corte in prima nazionale “George Dardin”, nuova produzione del teatro Stabile sull’opera del commediografo francese

Di Chiara Tasso

Quella sottile ironia che nasconde una forte critica sociale è tipica del teatro di Moliére. Appare anche in George Dardin, spettacolo che debutta in prima nazionale al teatro della Corte martedì sera alle 20.30, nella versione italiana di Valerio Magrelli. Diretto da Massimo Masciulam e interpretato da Tullio Solenghi nella parte dello sciagurato protagonista, lo spettacolo rappresenta una delle nove produzioni dello Stabile in programma. Gli altri interpreti sono Barbara Moselli, Massimo Cagnina, Maria Basile Scarpetta, Alex Sassatelli, Angela Ciaburri, Gennaro Apicella, Daniele Madeddu; le scene e i costumi sono di Guido Fiorato, le musiche di Andrea Nicolini e le luci di Sandro Sussi.
GEORGE DANDIN-Foto prove-Giovanni Maritati 36Rappresentato per la prima volta nel 1668, due anni dopo Il misantropo e pochi mesi prima dell’Avaro, George Dandin nasce dalla rielaborazione di una fase giovanile di Molière (La Gelosia dell’imbrattato). L’imbrattato è Dardin, contadino arricchito grazie al matrimonio con la nobile Angelique, figlia di una famiglia aristocratica sull’orlo del fallimento. La giovane, che mal sopporta di essere stata usata per un matrimonio combinato, decide di vendicarsi nei confronti dello sposo, con continue umiliazioni e tradimenti. Per tre volte, Angelique riesce a ingannare Dandin e puntualmente, la farsa si articola in sequenze omologhe: la scoperta dell’adulterio da parte del marito, la convocazione dei suoceri come testimoni, la negazione del tradimento da parte della sposa e, infine, la punizione esemplare del marito imbrogliato. Ancora una volta il teatro di Molière insegna come gli esseri umani possano farci ridere sino alle lacrime, rivelando la parte più nascosta di noi stessi. «George Dardin è una tragica farsa che ci illustra modernamente la caduta dell’uomo laddove il “mercato” e le convenzioni si sono sostituite alla sua anima – spiega il regista Mesciulam – Molière articola in tre round un meccanismo spietato, dove il protagonista continua a perdere il match e ci fa meravigliare del fatto che la verità balbettante perda l’incontro con l’inganno, facondo e convincente. Ancora più sorprendente è che la vittima preveda la sua inevitabile sconfitta, parlandone al pubblico con la consapevolezza di un cabarettista, con la battuta cult “te la sei voluta, George Dandin”».
La commedia è in scena al Teatro della Corte fino al 6 dicembre, dal martedì al sabato alle 20.30, giovedì 3 dicembre alle 19.30 e la domenica alle 16. La prima dello spettacolo, martedì 24 novembre, sarà preceduta nel foyer della Corte, a partire dalle 19.45, da un concerto del Conservatorio Paganini con musiche di Robert de Visèe e Michel Corrette. La recita di giovedì 26 alle 20.30, sarà invece a scopo benefico e assegnerà parte della quota dei biglietti ad alcune associazioni attive in ambito sociale. Per ulteriori informazioni: www.teatrostabilegenova.it

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