L’IRONIA DEI TROCKS AI PARCHI DI NERVI

Di il 11 Luglio 2019
© Sascha Vaughan

Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, la Compagnia di danza che prende in giro la danza, porta a Villa Grimaldi Fassio le parodie che l’hanno resa celebre in tutto il mondo, dal “Lago dei Cigni” a “Raymonda’s wedding”, insieme a tante sorprese.

GENOVA – Una Compagnia di danza formata esclusivamente da uomini che mette in scena, en travesti, sia il repertorio classico che quello moderno, in modo ironico, dissacrante e coinvolgente. Al Festival Internazionale di Nervi, venerdì 12 luglio alle 21.00 arrivano Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, con un programma che non mancherà di coinvolgere ogni genere di spettatore.

La compagnia propone per primo un brano dal secondo atto de Il lago dei cigni, acclamato cavallo di battaglia della compagnia, con tanto di irresistibile parodia della bella Odette, imprigionata nel corpo del cigno, dalla coreografia originale di Lev Ivanovich Ivanov, con le scene di Jason Courson, i costumi di Mike Gonzales e le luci di Kip Marsh.

All’omaggio a Čajkovskij farà seguito un balletto a sorpresa

Poi sarà il momento di Go for Barocco, una divertente escursione nella danza neo-neo-neo classica con la coreografia di Peter Anastos: un trionfo di virtuosismi ed autoironia sulle scintillanti note di Johann Sebastian Bach. Erede stilistico del “Middle-Blue-Verging-On-Black-and-White Period” di Balanchine, questo balletto è un esempio della finezza e della delineazione “coreosinfonica”. È stato definito “un orologio da polso” del tempo di Balanchine. I costumi sono realizzati da Mike Gonzales, le luci da Kip Marsh.

Chiude la serata Raymonda’s wedding. Questo pezzo, che prende in giro gli eccessi della tecnica e della disciplina, nasce da un’opera seria come Raymonda, un balletto in tre atti e quindici scene, basato sul libretto di Lydia Pashkova con la musica di Alexander Glazunov. I Trocks scelgono di ignorare le disavventure e gli intrighi del dramma e presentano il gioioso capitolo finale: una scoppiettante festa di nozze con tanto di banchetto e danze scatenate. I costumi sono di Mike Gonzales e Ken Busbin, le scene di Chas B. Slackman, le luci di Kip Marsh.

Come in ogni loro spettacolo, la scaletta potrebbe subire modifiche e, come detto, non mancheranno le sorprese. Unendo i capolavori del balletto e la loro irresistibile comicità, Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, affettuosamente conosciuti come Trocks, promette di coinvolgere il pubblico di tutte le età e di conquistare anche gli appassionati più tradizionalisti dell’arte coreutica. 

Biografia

Les Ballets Trockadero de Monte Carlo nascono nel 1974 su iniziativa di un gruppo di appassionati di danza che si diverte a creare scherzose parodie dei grandi balletti classici. Le iniziali esibizioni nei circuiti off di Broadway riscuotono un successo clamoroso. Già alla fine del 1975 il loro approccio comico (e la scoperta che anche gli uomini riescono a danzare sulle punte senza cadere rovinosamente a terra) supera i confini di New York. Articoli ed interviste pubblicati in tutti gli USA e le foto di Richard Avedon su Vogue rendono la Compagnia famosa a livello internazionale, tanto che di lì a poco inizia a viaggiare per il mondo. Canada, Sud America, Europa, Giappone, Australia: da quel momento è tutto un fare e disfare valigie, impacchettando grossi tutù e scarpette da punta giganti, correndo tra un aereo e l’altro e tra un pullman e l’altro. Divenuti ormai un autentico fenomeno di culto con tanto di fan club, i Trocks sono apparsi su tutte le più prestigiose riviste e testate del mondo e sono stati ospiti dei più seguiti programmi televisivi internazionali. Lo spirito dei loro spettacoli è sempre quello degli inizi: giocare con la danza, nel pieno rispetto delle regole canoniche del balletto classico, esagerandone le manie.

C.S.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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