“LILITH FESTIVAL”, LA MUSICA TUTTA LA FEMMINILE TORNA PROTAGONISTA AI GIARDINI LUZZATI

Di il 18 Giugno 2021

Riparte il 23 giugno 2021 la manifestazione che mette in luce i migliori progetti musicali femminili emergenti

GENOVA – Giunge alla decima edizione il Lilith Festival della Musica d’Autrice. Protagoniste come sempre la musica al femminile e la lotta contro la violenza di genere. Artiste note e i migliori progetti musicali femminili emergenti si incontreranno sul palco del Lilith Festival, per dare vita ad un evento unico in Italia.

Questi gli eventi principali, che si terranno ai Giardini Luzzati a partire dalle 19:

Mercoledì 23 giugno, Giardini Luzzati: live di Rachele Bastreghi. Componente dei Baustelle, una delle band italiane più seguite e apprezzate. Presenterà il suo primo vero disco da solista, “PSYCHODONNA”. 

“PSYCHODONNA” (Atlantic/Warner Music Italy) è il racconto di un viaggio interiore, “un rifugio buio che cerca il sole”. Il titolo esprime la personalità sfaccettata e apparentemente contrastante della cantautrice, che con queste canzoni compie una vera e propria presa di coscienza attraverso quello che lei stessa definisce “un volo intimo e faticosamente libero” nella dimensione femminile. “PSYCHODONNA” è impreziosito dalle voci di importanti amiche e collaboratrici: oltre a Silvia Calderoni su “Penelope”, nel brano “Due ragazze a Roma” al fianco di Rachele troviamo Meg (che firma anche una parte del testo) e l’attrice e chanteuse Chiara Mastroianni.

Sul palco Rachele Bastreghi sarà affiancata dalla “Psychoband”, composta da Mario Conte (co-produttore dell’album, alle tastiere e programmazioni), Marco Benz Gentile (basso, chitarra elettrica, synth e violino), Marco Carusino (basso e chitarra) e Leziero Rescigno (batterie).

Rachele Bastreghi ha collaborato anche con Le Luci Della Centrale Elettrica, Afterhours, La Crus. È autrice e compositrice di brani che sono stati usati per serie tv e film, tra cui “Colpo di vento”, nella colonna sonora di “Uno per tutti” di Mimmo Calopresti, del 2015. Per Patty Pravo ha scritto il brano “Ci vedremo poi”, contenuto nel disco “Eccomi” del 2016.

Prima di lei si esibirà Adèl Tirant. Pseudonimo di Adele Tiranti, è una cantautrice, attrice e performer messinese, romana d’adozione. Vincitrice del Premio Zonta alla Musica d’Autrice 2020 con il singolo “Caccia alle streghe”, dall’uscita del suo primo disco ADELE E I SUOI EROI, etichetta Soter, nel 2019, si è fatta notare in parecchi contest nazionali. Nel 2020 è stata anche vincitrice del Premio Vic (Videoclip Italia Contest),  miglior videoclip italiano autoprodotto 2020 col videoclip del singolo “Un  homme qui me plait comme toi”, regia di Umberto Petrocelli; vincitrice Indie music contest; finalista Arezzo Wave Sicilia.


Giovedì 24 giugno, Giardini Luzzati: live di Mara Redeghieri. Frontwoman del gruppo storico degli Ustmamò, con cui ha pubblicato cinque album, dal 1990 al 2001, Mara Redeghieri ha poi intrapreso una carriera solista che l’ha portata nel 2017 all’album “Recidiva”, ripubblicato nel 2019 come “Recidiva +” (Lullabit – Sonirik / Believe), riedizione con la produzione artistica di Stefano Melone, impreziosita dalla partecipazione di Gianna Nannini, Antonella Ruggiero, Mauro Ermanno Giovanardi, Orietta Berti, Luca Carboni, Rachele Bastreghi (Baustelle) ed i remix di Beatrice Antolini, Lele Battista, Raiz e Pier Paolo Polcari (Almamegretta). 

Ma in questi anni Mara Redeghieri si è dedicata con costanza soprattutto ad un’opera di riscoperta del patrimonio delle canzoni popolari dell’Appennino emiliano-romagnolo e delle canzoni di lotta e di rivolta, il tutto vivificato da un approccio musicale contemporaneo, da un aggiornamento di quel gusto “etno pop” ed elettronico che già identificava gli Ustmamò e li aveva fatti notare dai due leader fondatori dei CCCP, Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni ,che li produssero attraverso la famosa etichetta “Dischi del Mulo”, per tutto l’arco dei novanta fucina di gran parte della musica italiana cosiddetta ‘alternativa’. A partire dal 2009 Mara intraprende un progetto di approfondimento su canti e poesie del crinale appenninico emiliano, accompagnata dal contrabbasso di Nicola Bonacini, e fonda il Coro di voci popolari “Falistre e Fulminant”, per recuperare il patrimonio ormai abbandonato di canzoni popolari cantate dagli avi appenninici. Nel 2011 col concerto-documentario “AL CUSNA” vince il premio “Imola in Musica”. Il premio è stato assegnato con la seguente motivazione: “Vero omaggio alle tradizioni musicali e poetiche del crinale reggiano reso attraverso una rivisitazione e reinterpretazione sorprendentemente originale e moderna”. Sono invece dedicati alle canzoni anarchiche e partigiane i dischi Dio Valzer (2010) e Attanadara (2015). Al Lilith Festival porterà il suo recital-concerto “Futura Umanità”, “un inno alla libertà e alla resistenza senza tempo in cui l’artista propone assieme a brani del suo ultimo lavoro discografico, canti partigiani e anarchici di rivolta, scritti e poesie che narrano attraverso un parallelo netto e coerente, la identica disperazione e tribolazione dei poveri e degli oppressi”. Mara Redeghieri sarà accompagnata in trio elettroacustico da Nicola Bonacini al contrabbasso, Lorenzo Valdesalici alle chitarre e Stefano Melone a miscelare i suoni. 

Mara Redeghieri è anche autrice di brani per altri e coautrice, come nel caso di “Meravigliosa creatura”, scritta a due mani con Gianna Nannini.

L’apertura è affidata alla cantautrice ferrarese Serena Diodati, che ha pubblicato all’inizio di quest’anno il disco d’esordio “Esistere”, uscito per Lilith Label. Accompagnata da Federico Fantuz alle chitarre e Davide Fasulo ai synth e alle percussioni, Serena ci accompagnerà attraverso trame musicali delicate eppure sottilmente potenti, grande senso della misura ma anche una sana inquietudine in cui si sentono gli echi di ascolti come Lhasa De Sela, Caetano Veloso, Niccolò Fabi, Fabrizio De Andrè.


Mercoledì 7 luglio, Giardini Luzzati: live di Cristina Donà: una delle cantautrici più stimate del panorama musicale italiano, punto di riferimento e figura ispiratrice per le nuove generazioni di musicisti, torna con un tour che anticipa l’uscita del nuovo disco “deSidera”, portando con sé la ricchezza dei suoi ventiquattro anni di carriera. 

Il nuovo album, che arriva a sette anni di distanza dall’ultima pubblicazione discografica, è frutto di un lavoro meditato e accorto, un disco identitario che si spinge in profondità e scuote.

Lo spettacolo proporrà alcuni estratti da quest’ultimo, presentati in anteprima, e brani di repertorio in una rinnovata veste. Si alterneranno versioni minimali a echi di “elettronica preistorica” e sarà l’occasione per apprezzare, ancora una volta, la capacità evocativa della voce e delle parole di Cristina, mescolate agli arrangiamenti sorprendenti curati da Saverio Lanza. Ed è con Saverio, produttore e co-autore dei suoi ultimi album, che Cristina decide di salire su palco: un’ esibizione in duo per un disco scritto a quattro mani.

Inizia nei primi anni novanta il lungo e felice percorso artistico che fa di Cristina Donà una delle voci più originali della scena musicale italiana. Cristina ha contribuito a definire una nuova stagione del rock di matrice mediterranea, riuscendo a conquistarsi il plauso di grandi figure quali Robert Wyatt, David Byrne e Peter Walsh (già produttore di Scott Walker, di Peter Gabriel e dei Simple Minds ).

Prima artista italiana a esibirsi al Meltdown Festival di Londra, Cristina Donà è sicuramente una delle poche artiste italiane capaci di “rivaleggiare” con le grandi colleghe che all’estero, proprio come lei, hanno reinventato il modello di interprete e autrice nell’ambito della musica rock. Sempre in grado di rinnovarsi, Cristina Donà è divenuta prima punto di riferimento, poi figura ispiratrice per le nuove generazioni di musicisti italiani.

Aprirà il concerto Federica Losi, giovane cantautrice e singer genovese, dall’attitudine decisamente soul, che ha appena vinto il concorso dei Concerti di Primavera alla Claque del Teatro della Tosse. Dopo un’importante esperienza londinese, è uscito a febbraio 2021 il singolo “Voilà”, con la collaborazione di Emanuele Carbone al basso e Massimo Serra ai synth e alla batteria. Losi dice di voler lanciare un messaggio positivo, dichiarando che per lei “l’importante è il soul, nel vero senso della parola”. Tra gli artisti che l’hanno più influenzata, nomina Janis Joplin, Joria Smith, Mark Ronson, H.E.R.Prima dei live, sarà presentato il libro “Femita – Femmine Rock dello Stivale” (ed.Underground) di Laura Pescatori. Speaker di Radio Onda D’Urto, grande conoscitrice della musica rock (e non solo) al femminile, l’autrice ha intervistato e raccolto le testimonianze delle protagoniste di quella che in Italia è ormai una ricchissima scena, per rispondere alle domande: “C’è sessismo nella musica? In che modo viene discriminata artisticamente la donna oggi? Perché nei cartelloni di eventi musicali c’è una preponderanza di presenza maschile?”. 

Le serate saranno presentate da Andrea Podestà, insegnante, scrittore, storico e studioso della canzone d’autore, con una ricca bibliografia all’attivo, da Lisa Galantini, attrice e direttora (ci tiene che si scriva e si dica proprio così!) del Centro di Formazione Artistica di Luca Bizzarri, e da Manuela D’Auria, traduttrice e co-autrice con lo stesso Andrea Podestà del libro “Le parole che volevo ascoltare” (ED. ZONA).

In tutte le serate ai Giardini Luzzati ci sarà la possibilità di fare aperitivo o cenare con specialità finger food ogni sera differenti.

Nel cartellone di eventi collaterali per celebrare la decima edizione del Lilith Festival, da segnalare la mostra fotografica “Women At Work – Il Lavoro delle Donne”, in collaborazione con il Centro Antiviolenza Mascherona e Fondazione Cultura di Palazzo Ducale, visitabile tra il 25 giugno e il 16 luglio presso la Sala Liguria di Palazzo Ducale. La mostra ospiterà le foto dell’Archivio Storico Leoni, che documentano vari passaggi della condizione femminile, a casa e sul lavoro, tra gli Anni Venti e gli Anni Settanta del secolo scorso, e scatti delle passate edizioni del Lilith Festival.

Dal 22 giugno presso i locali di Douce Pâtisserie-Cafè in piazza Matteotti, saranno invece esposte le locandine delle dieci edizioni del Lilith Festival. Douce ha sostenuto sin dalle prime edizioni il Lilith Festival e altre iniziative ad esso legate, come la mostra e pubblicazione del relativo cd-book “Dolceamara”, nel 2013, realizzato per finanziare alcuni progetti del Centro Antiviolenza Mascherona….

Il Lilith Festival si chiuderà con due serate presso Casa Gavoglio (ex caserma Gavoglio) al Lagaccio, in collaborazione con La Casa Nel Parco e Arcigay Genova: sabato 10 luglio dalle 19 aperitivo, performances audio-visive e a seguire dj set “A.F.P. (All Female Playlist)”. Domenica 11 luglio dalle 19 aperitivo e live degli Anaïs. Gli Anaïs sono Franco Zaio, Francesca Pongiluppi, Guido Zanone e Mauro Ghirlanda. Il progetto nasce nel 1999, come ultima forma del gruppo Sybil, passando per la breve parentesi denominata Chloe. Trame dream pop, echi velvetiani, suggestioni lo-fi, gli Anaïs sono da sempre intrigati dalla commistione di musica e  poesia, in particolare quella di Emily Dickinson: tanto che nel dicembre 2020 grazie all’etichetta alessandrina 1q84Tapes pubblicano un album completamente tratto dalle sue poesie, dal titolo “Emily Dickinson (because I could not stop for Death)” e va sold out in una settimana.


Come sempre, oltre alla qualità della proposta musicale, istanze del Lilith Festival sono quelle della cultura delle pari opportunità e del contrasto a ogni violenza di genere. Dicono le organizzatrici: “Che le donne nei cartelloni delle rassegne musicali come nei media continuino ad essere scarsamente rappresentate, ci sembra abbastanza ingiustificato, visto che davvero non mancano le proposte e i progetti interessanti e importanti. Siamo comunque liete di presentarne alcuni attraverso il nostro Festival e fare sentire che le donne ce le suonano, eccome”.

Info, programma completo e prevendite su www.lilithassociazioneculturale.it e sulle pagine Facebook e Instagram di Lilith Festival & Label.

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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