L’ESSERE FELICE/INFELICE RACCONTATO DAL VIVO

Di il 5 Ottobre 2015

Francesco Piccolo dà voce con Ambra Angiolini e Claudio Bisio ad alcuni suoi libri di successo attraverso una trasposizione teatrale. Il risultato è convincente

Di Tomaso Torre e Beatrice Cogorno

0Confessione e racconto, satira e inquietudine. L’esperimento targato Teatro dell’Archivolto coglie nel segno e prosegue nella sua ricerca su teatro e letteratura e sulle voci e i “cantastorie” più significativi della nostra contemporaneità. Carta Bianca, questo il nome dello spettacolo diviso in tre puntate, che vede protagonisti Ambra Angiolini e Claudio Bisio (saliti sul palco rispettivamente venerdì e sabato) e Peppe Servillo (sabato prossimo), è un’esplorazione letteraria e teatrale intorno all’opera di Francesco Piccolo. Il risultato è piacevole, convincente. Il pubblico ride, applaude, si immedesima nei personaggi che Piccolo evoca nei suoi racconti. Dal turista che sbarca per la prima volta in Norvegia e scopre che per strada s’incontrano di rado delle auto durante il tragitto, alla famiglia che adotta un bambino giapponese che rompe l’equilibrio familiare fino a quel momento stabilito, dal singolo individuo che non riesce ad orientarsi con l’ora legale all’innamorato che associa la nascita del suo amore al titolo di una canzone di un lontano Sanremo di cui non riconosce il titolo. Carta Bianca è un esperimento destinato a ritagliarsi un posto nel genere dei cantastorie. Non tanto e non solo perché il suo autore, lo scrittore, ha esperienza diretta della materia, ma per l’impianto drammaturgico singolare, articolato in un interno (il teatro) che sembra il palcoscenico ideale per la narrazione dei suoi racconti. Costruito sulla dialettica a due voci (Angiolini-Piccolo e Bisio-Piccolo), lo spettacolo piace interrogando lo spettatore sulla vita e sul rapporto che il singolo individuo intrattiene con l’oscenità della vita. Alternando racconti a lieto fine (tratti da “Momenti di trascurabile felicità”) ad altri infarciti di ironia per alleviare una storia di per sé drammatica (“Momenti di trascurabile infelicità”). Due poli solo in apparenza opposti che ben si combinano attraverso l’esposizione di Bisio-Piccolo. L’impianto sembra perfetto e anche il pubblico, ridendo compiaciuto, sembra non accorgersi che si tratta di un esperimento. E qui si esauriscono le corrispondenze tra i due spettacoli finora andati in scena che contemplano momenti di vita e implicazioni ideologiche radicalmente differenti. Con Bisio, ad esempio, lo scrittore si organizza un’incursione in due fortunatissimi libri che raccontano, a rimbalzi, felicità e infelicità quotidiana, che in presa diretta risultano ancor più sorprendenti. Con la Angiolini, invece, Piccolo intreccia frammenti e racconti (in parte inediti) che indagano, anche giocosamente, l’universo femminile.
Prossimo appuntamento al Teatro dell’Archivolto sabato prossimo con Peppe Servillo dove si navigherà a vista dentro “Il desiderio di essere come tutti” (Premio Strega 2014), romanzo di formazione personale e politico; provocatoria, divertente e serissima analisi di ciò che siamo e di come abbiamo costruito il nostro paese..

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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