LE TINTE FOSCHE DI UNA VENEZIA CONTEMPORANEA SUL PALCO DELLA CORTE

Di il 12 Dicembre 2017

Un classico goldoniano tra una caffetteria veneziana, due mogli che cercano di rimettere in riga i mariti e un nobile prepotente

GENOVA – Debutta questa sera (ore 20.30) al Teatro della Corte “Das Kaffeehaus”, riscrittura di Rainer Werner Fassbinder di “La bottega del caffè”, commedia di Carlo Goldoni.

 

Lo spettacolo, diretto da Veronica Cruciani, narra delle vicende che si svolgono attorno a una caffetteria veneziana. Il proprietario della bottega è Ridolfo. Si preoccupa sia della sorte del giovane mercante di stoffe Eugenio, che da tempo frequenta assiduamente la casa da gioco di Pandolfo, sia quella di sua moglie Vittoria, che cerca invano di farlo recedere da quel vizio. Da qui, la trama si snoda fino a incontrare Placida (in cerca del marito Flaminio) e il nobile don Marzio, prepotente e chiacchierone, che prova piacere nell’ostacolare il desiderio delle due donne di ricondurre sulla retta via i loro mariti.

 

«Nonostante si tratti di un’opera del 1969 – precisa Veronica Cruciani – la società che ne viene descritta non è molto diversa da quella che viviamo oggi, per questo la mia intenzione è di ambientarla in una Venezia contemporanea. Ci sembra che i personaggi nell’essenza interiore somiglino a molti protagonisti delle feste mondane che si danno sulle terrazze o nelle case eleganti del nostro Paese, dove si ostentano denaro, bei vestiti e una finta cortesia per celare invece disperazione, solitudine, violenza, desiderio di potere e infine sopraffazione verso il prossimo».

 

“Das Kaffeehaus”, sul palco della Corte fino a domenica 17 dicembre, va in scena dal martedì al sabato alle 20.30, giovedì alle 19.30 e domenica alle 16.


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