LE FESTE AL TEATRO NAZIONALE CON L’AVARO DI MOLIERE, LA COMPAGNIA CIRCENSE CNAC E GLI APPUNTAMENTI DEL “CIRCUMNAVIGANDO FESTIVAL”

Di il 23 Dicembre 2024

Ricco il calendario del Nazionale di Genova che, subito dopo Natale, propone quattro spettacoli divisi tra Ivo Chiesa, Modena e Sala Mercato

GENOVA – Dal 27 dicembre al 6 gennaio, Ugo Dighero ben noto al pubblico delle serie, fiction e film per la tv e protagonista di opere di Stefano Benni e Dario Fo, si confronta con una grande classico, L’AVARO di Molière, capolavoro pervaso di amara comicità che dura nei secoli (L’Avare ou l’École du mensonge, 1668).

Dighero interpreta Arpagone nell’ allestimento diretto da Luigi Saravo, nella nuova traduzione e adattamento in chiave contemporanea di Letizia Russo, che dona un’aura moderna e toni asciutti e diretti ai dialoghi di Molière, con al centro la famiglia, i sentimenti e i conflitti sui beni per cui il protagonista è disposto a sacrificare la felicità dei figli, pur di non dovere fornire loro una dote e preservare ricchezze attraverso i loro matrimoni.

«L’Avaro di Molière ruota attorno a un tema centrale, cui tutti gli altri si riconnettono: il danaro. – afferma il regista Saravo – Il conflitto tra Arpagone e il suo gruppo familiare è il conflitto tra due visioni economiche: una consumistica e una conservativa. Nella nostra contemporaneità, in cui vige l’imperativo di far circolare il danaro inseguendo una crescita economica infinita, il gesto immobilista di Arpagone, ossessionato dall’idea di non intaccare il proprio patrimonio, suona quasi sovversivo, in opposizione alla tirannia del consumo».

La regia di Saravo ambienta lo spettacolo in una dimensione che rimanda al nostro quotidiano, i cui segni sono riferimenti temporali diversi, dagli smartphone agli abiti anni Settanta agli spot che tormentano Arpagone (la pubblicità è il diavolo che potrebbe indurlo nella tentazione di spendere il suo amato denaro) mentre le musiche originali di Paolo Silvestri si muovono su piani diversi, accompagnando i vari personaggi in scena, con un ritmo contemporaneo e attuale.

Il cast è variegato: Fabio Barone, Stefano Dilauro, Cristian Giammarini, Paolo Li Volsi

Elisabetta Mazzullo, Rebecca Redaelli e lo stesso Luigi Saravo mentre Mariangeles Torres è impegnata in un doppio ruolo: Saetta, il servitore che sottrae la cassetta di denaro di Arpagone, e la domestica / mezzana Frosina, ovvero i due personaggi che muovono l’azione, scatenando il gioco degli equivoci e il finale ribaltamento delle carte in tavola.

L’avaro di Molière Teatro Gustavo Modena, dal 27 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025:

martedì e venerdì, 20h30; giovedì e sabato, 19h30; domenica e lunedì 6 gennaio, 16h00; mercoledì 1° gennaio – riposo

L’avaro di Molière  | Teatro Gustavo Modena – dal 27 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025

di Molière

regia Luigi Saravo

traduzione e adattamento Letizia Russo

scene Lorenzo Russo Rainaldi, Luigi Saravo; costumi Lorenzo Russo Rainaldi

musiche Paolo Silvestri

movimenticoreografici Claudia Monti

luci Aldo Mantovani

produzione Teatro Nazionale di Genova, Artisti Associati Gorizia, Teatro Stabile di Bolzano, Centro Teatrale Bresciano

personaggi e interpreti

ARPAGONE padre di Cleante e di Elisa, innamorato di MariannaUgo Dighero
CLEANTE
figlio di Arpagone, amante di MariannaStefano Dilauro
ELISA
figlia di Arpagone e sorella di Cleante, amante di ValerioElisabetta Mazzullo
VALERIO
figlio di Anselmo, amante di ElisaFabio Barone
MARIANNA
amante di Cleante, amata da ArpagoneRebecca Redaelli
ANSELMO
padre di Valerio e di MariannaCristian Giammarini
FROSINA
ruffianaMariangeles Torres
MASTRO SIMON
faccendiereCristian Giammarini
MASTRO GIACOMO
cuoco e cocchiere di ArpagonePaolo Li Volsi
SAETTA
servo di Cleante – Mariangeles Torres
COMMISSARIO
Luigi Saravo

* durata dello spettacolo: 2 ore e 30 minuti (compreso intervallo)

L’Avaro di Molière: dall’analisi dei bisogni alla fine dei sogni – Luigi Saravo (note di regia)

La narrazione de L’Avaro di Molière ruota attorno a un tema centrale, cui tutti gli altri si riconnettono: il danaro.

Il danaro e la sua conservazione, il suo sperpero, il gioco d’azzardo, l’acquisto di beni e il loro degrado che porta all’acquisto di nuovi beni, i prestiti, gli interessi e i rapporti di potere che dal danaro discendono.

Nella nostra contemporaneità orientata al consumo, definita dalla necessità di far circolare il danaro inseguendo una crescita economica infinita, il gesto conservativo e immobilista di Arpagone, dal punto di vista finanziario, ci suona come sovversivo, in netta opposizione alla tirannia consumistica, alla pubblicità che ne è motore, e a quella patologia del desiderio che vede nella sostituzione il suo fondamento. Se analizziamo il fulcro del testo, ovvero il conflitto tra Arpagone e il suo entourage, ci troviamo di fronte al conflitto di due visioni economiche: una consumistica di stampo capitalistico novecentesco e una, relativamente nuova, conservativa, che si oppone al consumo e si orienta alla conservazione dei beni, al loro riutilizzo, al loro scambio e, infine, alla protezione di essi, primi tra tutti quei beni definiti come “beni naturali”. Non vogliamo dire che Arpagone sia un eroe positivo, che sia mosso da una spinta ideologica, ma, senz’altro, che con la sua attitudine si ponga chiaramente in opposizione all’economia capitalistica novecentesca e più in linea con la visione conservativa. Intorno a lui si muovono gli altri personaggi, apparentemente vittime della sua tirannia, ma, in realtà, figure votate a ideali ben riconoscibili in questo slittamento di contesto. Queste figure lamentano la loro prigionia, la loro sottomissione forzata alle volontà di Arpagone, ma in realtà sono sottomesse soprattutto al vincolo economico che le lega a lui, potenzialmente capaci di sottrarsi a quella tirannia abbandonando la casa e gli averi promessi da eredità e salari. E in ultimo, per dirla con Voltaire: gli uomini odiano coloro che chiamano avari solo perché non ne possono cavar nulla. 

La tournée de L’Avaro di Molière:

da venerdì 13 dicembre – Teatro Comunale, Cormons
14 dicembre Teatro Pasolini, Cervignano; 15 dicembre Teatro Mascherini, Azzano
17 – 22 dicembre – Teatro QuirinoRoma

a Genova – Teatro Gustavo Modena – dal 27 dicembre al 6 gennaio

18 – 19 gennaio Teatro Manzoni, Pistoia
21 gennaio Teatro Verdi, Santa Croce; 22 gennaio Teatro Comunale, Pietrasanta;

24 gennaio Teatro Splendor, Aosta; 26 gennaio Teatro Golzi, Bordighera
28 gennaio Teatro Sociale, Stradella; 30 – 31 gennaio Teatro Sociale, Bellinzona
4 febbraio Teatro di Varese, Varese; 5 febbraio Teatro Concordia, Venaria Reale
8 – 16 febbraio Teatro Donizetti, Bergamo; 18 febbraio – 2 marzo Teatro Manzoni, Milano

Brûler d’envie(s)  | Teatro Ivo Chiesa – martedì 31 dicembre, ore 21

 di CNAC – Centre National des Artes du Cirque

Regia Martin Palisse e David Gauchard

Interpreti:

Jaouad Boukhliq (equilibrista), Heather Colahan-Losh (corda liscia),

Antonin Cucinotta e Uma Pastor (palo cinese), Marine Robquin (acrobata),

Mano Vos (ruota tedesca)

Collaborazione aristica Stefan Kinsman

Musiche originali Pangar

Scenografia Martin Palisse

Creazione luci Alix Veillon e Jean Ceunebroucke

Creazione e realizzazione costumi Leonor Gellibert e Darius Grenier

Regia suono Théo Armengol

Produzione CNAC – Centre National des Artes du Cirque

*Consigliato a partire dagli 11 anni \\ Durata: 70 minuti \\ PRIMA NAZIONALE

CNAC – Centre National des Artes du Cirque è tra le più innovative compagnie di nouveau cirque, che ha come sua caratteristica principale la formazione di artisti e acrobati per cui destina gran parte delle sue forze creative e produttive pensando al futuro professionale dei giovani artisti in formazione.

Brûler d’envie(s) è lo spettacolo di esito del corso di formazione 2023\ 24. La giovane compagnia in scena è composta da sei acrobati-performer di varia provenienza che hanno studiato seguendo i ‘maestri’ del Centro CNAC, lavorando alla costruzione dello spettacolo sotto la guida di David Gauchard e Martin Palisse, rispettivamente attore e regista teatrale molto attivo tra la Francia e la Svizzera (Guichard) e uomo di circo e regista, direttore del centro di Circo di Nexon (Palisse).

Il titolo evoca un gioco di parole: Brûler d’envie(s) brucio di desiderio\ brucio dalla voglia – e, fin dall’ingresso in scena dei giovani performer, coinvolge il pubblico in un colorato immaginario di acrobazie, danza, musica elettronica e giocoleria.

La regia di David Gauchard e Martin Palisse mira essenzialmente a parlare del mondo di oggi, dei suoi abissi e dei suoi estremi, evoca paesaggi urbani multiculturali: un viaggio notturno dentro la città in cui i sei performer si trasformano in un magma incandescente e magnetico.

Brûler d’envie(s) | Teatro Ivo Chiesa – martedì 31 dicembre, ore 21

Il Teatro Nazionale di Genova ospita altri due lavori – uno francese e uno spagnolo – nell’ambito della XXIV edizione di CIRCUMNAVIGANDO Festival, dedicato a spettacoli internazionali di Circo Teatro e che, ogni anno invade cortili, piazze e palcoscenici diffusi in tutta la città in “una festosa rivoluzione sul senso dell’arte circense oggi”.

Il primo è il francese Out of the Blue di Frédéric Vernier e Sébastien Davis-VanGelder in PRIMA NAZIONALE al teatro Ivo Chiesa, sabato 28 e domenica 29 dicembre. In data unica, invece, lo spagnolo – La Piedra de Madera, lunedì 30 dicembre, in sala Mercato alle 20.30

Out of the Blue | Teatro Ivo Chiesa, sabato 28 dicembre, 19.30; domenica 29 Dicembre, ore 16

Di e Con: Frédéric Vernier, Sébastien Davis-VanGelder
Occhio esterno: Mathieu Despoisse; Sguardo acquatico: Rémy Dubern

Sguardo drammaturgico: Delphine Lanson
Direzione generale: Nicolas Julliand
Disegno luci: Vincent Griffaut; Suono: Hans Kunze; Costumi: Emmanuelle Grobet

Produzione e Distribuzione: AY-ROOP
Produzione: La Dérive; Coproduzioni: La Maison, Scène conventionnée Art en territoire, Nevers ; Plateforme 2 pôles cirque en Normandie / La Brèche à Cherbourg et Le Cirque-Théâtre d’Elbeuf ; Théâtre Firmin Gémier, La Piscine, PNC, Anthony ; La Passerelle SN, Gap ; Espace Malraux SN, Chambéry ; Le Sirque PNC, Nexon ; Le Carré Magique, PNC, Lannion ; Culture Commune, SN du bassin minier du Pas-de-Calais ; Les Halles de Schaerbeek, Bruxelles

Sostegni: AY-ROOP, Scène de Territoire pour les arts de la Piste, Rennes ; Circa PNC, Auch ; Région Bretagne ; Ville de Rennes

Al centro della scena di Out of the Blue c’è un gigantesco acquario contenente 8000 litri di acqua. Dentro l’acquario due uomini immersi (Frédéri Vernier e Sébastien Davis-VanGelder) che si muovono, si sfiorano, si scontrano, si avvicinano mettendo in discussione il modo in cui percepiamo lo spazio, il tempo e il nostro stesso corpo. I due performer sono pronti a giocare e a sovvertire ogni regola della fisica. L’apnea diventa una nuova disciplina dell’arte circense, una ricerca che possa riconnetterci con le più intime capacità acquatiche dell’umano: il nuoto si mescola con le acrobazie e la danza in uno spettacolo che è una continua sfida tra i limiti biologici e il desiderio di andare sempre più in profondità, ma anche, un poetico omaggio all’elemento di cui siamo principalmente costituiti.

Out of the Blue – Teatro Ivo Chiesa: sabato 28 dicembre, 19h30; domenica 29 dicembre, 16h00

La Piedra de Madera | Sala Mercato, lunedì 30 dicembre, ore 20.30
Di: Francesca Lissia, Celso Pereira
Regia: Francesca Lissia, Celso Pereira, Jose Luis Redondo
Con: Celso Pereira Arizaga, Francesca Lissia, Jose Luis Redondo
Collaborazione artistica: Florent Bergal, Sergi Parés, Bet Garrell, Federico Carta “Crisa”

Sguardo esterno: Jorge AlbuerneCostumi: Olga Arizaga; Scene: Joan Soler; Musica: Fratziscu Medda “Arrogalla”
Produzione: Compagnia di Circo Eia; Distribuzione: Pol Soler

La Compagnia spagnola di Circo “eia” (“impulsi imprevisti concordati” in francese, “sì” in sardo) nasce nel 2009 dalla fusione di diversi artisti: Armando Rabanera, Fabrizio Giannini e Cristiano Della Monica (Cirque Vague, Circo de la Sombra e Orchestra Le Grand Osim) e Francesca Lissa e Celso Pereira (Celso y Francia). Nel corso di 14 anni di esperienza collettiva, la Compagnia “eia”  è diventata un riferimento per il “circo contemporaneo” catalano, spagnolo ed europeo. Al centro delle sue creazioni c’è un circo umano e partecipativo, che evoca la complessità delle relazioni umane.

«In un momento in cui la differenza è solitamente un problema, ci impegniamo a far emergere le nostre particolarità nei nostri spettacoli e ad arricchire il lavoro collettivo, fornendo il colore e la varietà che il mondo merita». Nello specifico de La Piedra de Madera, lo spettacolo diventa luogo condiviso e partecipato dove le scene accadono, si trasformano e si muovono, grazie alla collaborazione e libertà di tutti, a seconda di come la si guardi: “come le pietre di un dirupo che si scontrano fino a confondersi, anche quelle che di pietra non sono”. Lo spettatore vive un’esperienza che utilizza il linguaggio circense per realizzare l’incontro tra le persone: “Potrebbe essere che la vita significhi imparare a far danzare le pietre?  E, se condividiamo il peso, possono essere leggere anche le pietre? “

La Piedra de MaderaSala Mercato – lunedì 30 dicembre, 20h30

Info e biglietti telefono 010 5342 720

e-mail teatro@teatronazionalegenova.it ; biglietti.teatronazionalegenova.it

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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