L’appuntamento con il “Confeugo”, la tradizione della Repubblica di Genova

Di il 19 Dicembre 2018

GENOVA – Si rinnova la tradizione del “Confeugo” a Genova sabato 22 dicembre, a dare il via alla cerimonia il sindaco Marco Bucci e il presidente de “A Compagna”, Franco Bampi.

Il programma

alle ore 16 partirà, da Calata Falcone Borsellino al Porto Antico, il corteo con i gruppi storici guidato dall’Abate del Popolo. Percorrerà piazza Caricamento, via Frate Oliverio, Piazza della Raibetta, via San Lorenzo, via Petrarca

alle 16.45 arrivo in piazza De Ferrari, dove l’attesa sarà allietata da musiche, danze ed esibizioni di Gruppi Storici

alle 17 l’Abate incontrerà il Sindaco offrendogli il tradizionale “Confeugo”, che verrà acceso al rintocco del “Campanon de Paxo” (la campana del Palazzo Ducale, collocata sulla Torre Grimaldina)

alle ore 17.15, nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, messaggi augurali di Marco Bucci, sindaco di Genova, Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e di Franco Bampi, presidente de “A Compagna” che, in veste di Abate, elencherà, come da tradizione, tutti i problemi insoluti della città, con molte raccomandazioni e l’augurio che ne venga tenuto conto. Maurizio Daccà, console de “A Compagna”, interpreterà una “Lettura per Genova”.

La “Nuova Scuola Armonia” eseguirà melodie natalizie, segue un ricordo musicale di Paganini e Taraffo e infine un momento di intrattenimento del Gruppo Mademi Quartet e Gian Enrico Cortese con “Il basso genovese e variazioni su Paganini”.

Concluderà la cerimonia la Danza Popolare del Gruppo Folcloristico Città di Genova.

Presenta il “Cintraco” Marco Pepè.

Alla cerimonia del Confeugo 2018 hanno collaborato: Associazione Carrettieri Genovesi, Associazione Culturale Ianua Temporis, Associazione di Scopo Il Mangano, Circolo Culturale Fondazione Amon, Compagnia Balestrieri del Mandraccio, Gli Sbandieratori dei Sestieri di Lavagna, Gonfalone del Corteo Storico della Città di Genova, Gruppo Corte Fieschi, Gruppo Folcloristico Città di Genova, Gruppo Le Gratie D’Amore, Gruppo Storico Balestrieri San Giorgio, Gruppo Storico Culturale Praese, Gruppo Storico Culturale Sextum, Gruppo Storico I Gatteschi, Gruppo Storico Rapallo, Gruppo Storico Sestrese, Gruppo Storico Voltri, Istituto Istruzione Secondaria Superiore Duchessa di Galliera, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Porto Antico Genova – SPA, Pro loco Centro Storico.

Un ringraziamento particolare alla Drago Forneria Genovese Pandezena.

La storia del Confeugo

Questo rito riprende un’antica tradizione della Repubblica di Genova, documentata dal secolo XIV, ma probabilmente più antica, risalendo presumibilmente al Medioevo, forse all’epoca del Comune del Popolo (XII secolo). Essa consisteva infatti nell’omaggio da parte dell’Abate, che rappresentava il Popolo, alle massime Autorità di un grosso tronco di alloro, ricoperto di rami. Ne furono destinatari nel corso del tempo, prima il Podestà, poi il Capitano del Popolo e infine il Doge.

Esistono testimonianze del fatto che il corteo partisse dalla Valle del Bisagno e attraverso il Ponte di Sant’Agata percorresse le attuali via San Vincenzo, Via Porta d’Archi, vico Dritto Ponticello, Porta Sant’Andrea fino ad arrivare al Palazzo del Governo, l’attuale Palazzo Ducale.

Davanti al Ducale l’Abate si rivolgeva al Doge pronunciando le seguenti frasi: “Ben trovòu messê ro Duxe” e il Doge rispondeva “Ben vegnûo messê l’Abbòu”.

In tarda serata il Doge e il suo seguito appiccavano fuoco all’alloro, per buon auspicio, e vi gettavano sopra un vaso di vino e lo addolcivano con confetti e zucchero. I presenti cercavano di portare a casa un tizzone come amuleto.

La Cerimonia venne sospesa nel Settecento e ripresa nel 1923 dall’associazione A Compagna, associazione nata in quell’anno per la tutela e la conservazione della cultura e delle tradizioni genovesi, per esser nuovamente interrotta nel 1937. Da allora è il presidente della Compagna che impersona l’Abate del Popolo, portando il tradizionale tronco d’alloro al Sindaco. Dal 1951 la Cerimonia è continuata di anno in anno sempre con l’offerta di una pianta di alloro, adorna dei colori rosso e bianco, completata con il falò rituale di un fascio di alloro ed uno scambio di auguri contornato da commenti sugli avvenimenti dell’anno trascorso e impegni e richieste per l’anno a venire.

C.S.

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