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INNOVAZIONE E TRADIZIONE: IL PRIMO CARTELLONE DEL TEATRO DI GENOVA
Sessantasette spettacoli, di cui venti produzioni
GENOVA – Un teatro con il cuore nella prosa, tra grandi classici e nuova drammaturgia, teatro civile e comico d’autore, aperto alle contaminazioni, dalla danza alla musica al nouveau cirque. Una proposta teatrale straordinaria e quattro sale (il Teatro della Corte, il Teatro Duse, il Teatro Gustavo Modena e la Sala Mercato) distribuite in punti nevralgici della città. Così si presenta il nuovo organismo teatrale nato dall’unione tra il Teatro Stabile di Genova e il Teatro dell’Archivolto, forte del riconoscimento di Teatro Nazionale, recentemente ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Un traguardo di grande rilevanza per tutto il territorio, raggiunto grazie a un percorso in cui è stato fondamentale sotto diversi aspetti il ruolo svolto da Regione Liguria, Comune di Genova e Compagnia di San Paolo.
La prima stagione del Teatro Nazionale di Genova si preannuncia ricchissima con 20 produzioni sul totale dei 67 spettacoli proposti in serale, a cui si aggiungono le rassegne di teatro ragazzi rivolte alle famiglie e alle scuole e un fitto programma di attività culturali. «Il Teatro Nazionale di Genova vuole essere il teatro di tutti – spiega il direttore Angelo Pastore – e dopo avere toccato quota 10.500 abbonati e circa 140.000 presenze agli spettacoli con la stagione congiunta Insieme 17/18, l’obiettivo è ampliare ulteriormente il nostro bacino di pubblico, fermo restando che l’ultimo biennio ha già fatto segnare una crescita del 50%. Gli strumenti per farlo sono un’offerta di abbonamenti rinnovata per andare incontro alle esigenze più varie e una stagione in cui convivono armoniosamente Shakespeare ed Emma Dante, Peter Brook e Ficarra e Picone, Gabriele Lavia e ricci/forte, Aristofane e Neri Marcorè, di modo che ogni spettatore possa trovare il suo spettacolo».
«È un cartellone assolutamente all’altezza di un teatro nazionale – aggiunge Ilaria Cavo, Assessore alla Cultura della Regione Liguria – e conferma l’efficacia degli sforzi fatti per arrivare a un unico soggetto, che sapesse premiare le eccellenze sia del Teatro Stabile che del Teatro dell’Archivolto. Il programma mantiene e fonde insieme le due anime, quella più sperimentale e quella più tradizionale. Lo scorso anno presentavamo la stagione Insieme; quest’anno, forti del riconoscimento a teatro nazionale, celebriamo la concreta e definitiva contaminazione di due realtà culturali che sapranno trarre reciproco vantaggio dalla loro fusione e attrarre un pubblico ancora più vasto. Ogni spettatore, in questo cartellone, può davvero trovare il suo spettacolo, dai classici al teatro di intrattenimento, dagli spettacoli ispirati al cinema e alla musica fino alle attività per i più piccoli. Da sottolineare il grande sforzo di produzione: un terzo degli spettacoli sono autoprodotti, a dimostrazione della bontà della scuola teatrale genovese. Anche gli allievi della scuola dello Stabile (che Regione Liguria ha sostenuto con convinzione) avranno il loro palcoscenico con un nuovo spettacolo: il modo migliore per legare la tradizione al futuro che è nelle mani dei nostri giovani talenti». Esprime soddisfazione anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Genova Elisa Serafini: «Il Teatro Nazionale di Genova presenta una programmazione ricchissima, che saprà far innamorare anche le nuove generazioni. Da alcuni mesi sono state attivate alcune iniziative orientate al coinvolgimento di studenti e giovani, grazie all’uso dei Social Media e del Digitale. Gli sforzi del Teatro dimostrano che anche enti culturali “storici” possono essere in grado di approcciare l’interazione, le nuove forme di intrattenimento e un linguaggio comprensibile anche da chi ha meno di 30 anni. Il futuro degli enti culturali, nel pubblico, nella gestione e nell’interazione sarà proprio nei nostri concittadini giovani».
Tra novità e graditi ritorni le 4 sale del Teatro Nazionale di Genova accoglieranno alcuni dei più amati protagonisti del nostro teatro, tra i tanti Franco Branciaroli, Carlo Cecchi, Eros Pagni, Ugo Dighero, Massimo Dapporto, Elisabetta Pozzi, Glauco Mauri, Laura Curino, Alessandro Haber, Milvia Marigliano, Maria Paiato, Luca Barbareschi, Elio Germano. Tra i registi, oltre a Marco Sciaccaluga e Giorgio Gallione, consulenti artistici del Teatro Nazionale di Genova, spiccano i nomi di Valerio Binasco, Marco Tullio Giordana, Massimo Popolizio, Andrej Konchalovskij, Luca De Fusco, Filippo Dini, Giorgio Barberio Corsetti. Estremamente ampio il ventaglio di autori, da Pirandello a Robert Farquhar, da Euripide a Oscar Wilde, da Molière a David Mamet. Partner istituzionali della stagione 2018/19, che si aprirà ai primi di ottobre, sono il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Comune di Genova e la Regione Liguria, a cui si affianca il fondamentale sostegno della Compagnia di San Paolo e di IREN.
Gli spettacoli di produzione
La prima parte della stagione sarà particolarmente caratterizzata dagli spettacoli di produzione, a cominciare dai nuovi lavori diretti da Marco Sciaccaluga e Giorgio Gallione. Il primo metterà in scena John Gabriel Borkman di Henrik Ibsen, opera di austera bellezza che ha attratto i maggiori registi al mondo. Coprodotto con i Teatri Nazionali di Napoli e della Toscana, lo spettacolo ha come interpreti principali Gabriele Lavia, Laura Marinoni e Federica Di Martino (Corte 6-18 novembre). Nel corso della stagione Sciaccaluga curerà anche la regia di La favola del Principe Amleto, esercitazione degli allievi del Master della Scuola di Recitazione (Duse 30 gennaio – 3 febbraio) e il riallestimento de Il Gabbiano di Anton Cechov (Corte 26 febbraio – 3 marzo), il cui debutto era avvenuto nella stagione 2016/17 e che ora farà un’ampia tournée toccando Milano, Torino e Napoli.
È dedicato alla vita e alle opere di Alda Merini il nuovo spettacolo di Giorgio Gallione Alda. Diario di una diversa, protagonista Milvia Marigliano insieme a un gruppo di danzatori (Duse 24 ottobre – 11 novembre). La contaminazione con la letteratura e la danza si ritrova anche nello spettacolo Spoon River, tratto da Edgar Lee Masters e Fabrizio De André, che ritorna dopo il grande successo ottenuto nella passata stagione (Modena 7-24 maggio). Tra le novità troviamo invece Tango del calcio del rigore, affresco su calcio e potere in salsa sudamericana, protagonista Neri Marcorè (Modena 19 febbraio – 10 marzo), e Il grigio – Reading, versione recital del capolavoro di Gaber e Luporini – qui presentata in una prima fase di studio – perfetta per il talento di Elio (Duse 3-5 ottobre). Tra le nuove produzioni in cartellone anche Salomé di Oscar Wilde con Eros Pagni e Gaia Aprea (Corte 9-20 gennaio). Diretto da Luca De Fusco, lo spettacolo debutta in prima assoluta al Teatro Grande di Pompei il 21 giugno e segna l’inizio di una collaborazione per il triennio tra i Teatri Nazionali di Genova e Napoli e il Festival di Pompei.
Dalle mise en espace della passata Rassegna di Drammaturgia Contemporanea nascono tre nuove produzioni: Pezzo di plastica di Marius von Mayenburg, regia Simone Toni (Mercato 23-27 ottobre), L’arbitro di Dio di Robert Farquhar, regia Alberto Giusta (Modena 6-11 novembre), Sangue matto di Nurkan Erpulat e Jens Hillje, regia Elena Gigliotti (Mercato 27 novembre – 1 dicembre). Sarà ripreso anche Eracle (Mercato 20-24 novembre), lo spettacolo interpretato dagli allievi del Master della Scuola di Recitazione, diretto da Massimo Mesciulam, recentemente presentato a Mosca, mentre Elena Dragonetti continuerà il suo percorso laboratoriale con gli studenti delle scuole superiori mettendo in scena Tuo per sempre (Mercato 28-30 marzo) ispirato all’Otello di Shakespeare.
Pino Petruzzelli, accompagnato da Mauro Pirovano e dal musicista Alessandro Pipino ci porta nel mondo di Cervantes con Don Chisciotte (Duse 10-20 gennaio), mentre Giorgio Scaramuzzino affronta il tema dell’antisemitismo in Razza di italiani! (Mercato 7-18 novembre). Ritorna Ugo Dighero con la sua personale versione di Mistero buffo di Dario Fo (Mercato 2-6 ottobre) e Tindaro Granata con Geppetto e Geppetto (Mercato 16-20 ottobre) e con il precedente spettacolo Antropolaroid (Mercato 9-14 ottobre). È prodotto dal Teatro Nazionale di Genova anche Alichin di Malebolge di Enrico Bonavera, un Arlecchino alle prese con l’Inferno dantesco (Modena 14-20 dicembre). Infine, si rinnova la collaborazione con la Comédie del Caen e dopo l’anteprima della passata stagione torna in scena lo spettacolo di Marcial Di Fonzo Bo e Elise Vigier M come Méliès, ispirato al pioniere del cinema Georges Méliès (Corte 9-21 ottobre). Il quadro delle produzioni è completato dagli spettacoli di teatro ragazzi, eredità dell’Archivolto, a cui si aggiungerà un nuovo lavoro diretto da Giorgio Scaramuzzino: ispirato al celebre bambino che non voleva crescere, Peter è coprodotto con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani di Torino.
Gli spettacoli ospiti
L’immagine di un teatro capace di attraversare tutti i generi viene restituita anche dalle ospitalità. Giorgio Barberio Corsetti abbatte il confine tra alto e basso affidando il capolavoro aristofaneo Le rane al talento comico di Ficarra e Picone (Corte 20-25 novembre). Altrettanto originale l’interpretazione di Don Giovanni di Molière che ci offre il regista Valerio Binasco, protagonisti Gianluca Gobbi e Sergio Romano (Corte 22-27 gennaio). Giuseppe Cederna si cala invece nei panni di Tartufo nell’adattamento di Roberto Valerio (Modena 21-23 marzo), mentre il regista Marco Tullio Giordana si confronta con il capolavoro di Eduardo Questi fantasmi! (Corte 29 gennaio – 3 febbraio). Il genio di Luigi Pirandello è omaggiato da Carlo Cecchi, che porta in scena Enrico IV (Modena 15-19 gennaio), e da Filippo Dini, che insieme a Maria Paiato è il protagonista di Così è (se vi pare) (Duse 5 – 10 febbraio) mentre Sebastiano Lo Monaco nel monologo Io e Pirandello ci restituisce un’autobiografia teatrale (Corte 27 novembre – 2 dicembre).
Glauco Mauri e Roberto Sturno, già apprezzati interpreti beckettiani, si accostano per la prima volta a Finale di partita (Duse 11-16 dicembre), la tragedia del vivere che diventa farsa. Un ospite d’eccezione è Peter Brook: il maestro che ha fatto la storia del teatro presenta The Prisoner, scritto e diretto insieme a Marie-Hélène Estienne (Modena 11-13 aprile). Letteratura e teatro sono spesso vasi comunicanti: Franco Branciaroli è il protagonista de I miserabili, adattamento di Luca Doninelli dal romanzo di Victor Hugo (Corte 5-10 febbraio); Daniela Ardini ci porta nella Sicilia del Settecento con La lunga vita di Marianna Ucrìa da Dacia Maraini, in scena Raffaella Azim (Duse 13-18 novembre); Ragazzi di vita (Corte 12-17 febbraio) ci immerge nelle borgate romane di Pasolini (Premio della Critica, Ubu e Le Maschere al regista Massimo Popolizio); Emilia Marasco e Carla Peirolero si ispirano al romanzo omonimo di Igiaba Scego per La mia casa è dove sono, cucito addosso a un cast multietnico (Mercato, 30 gennaio-3 febbraio).
Ben rappresentato anche il rapporto cinema e teatro: per festeggiare il centenario della nascita di Ingmar Bergman, il regista Andrej Konchalovskij porta in teatro Scene da un matrimonio (Corte 14-19 maggio); Claudio Longhi propone invece La classe operaia va in Paradiso dal film di Elio Petri (Corte 23-28 aprile); Massimo Dapporto è il protagonista di Un borghese piccolo piccolo, tratto dal libro di Vincenzo Cerami reso celebre dal film di Mario Monicelli (Corte 18-23 dicembre). L’attore sarà in scena anche in Un momento difficile di Furio Bordon (Corte 19-24 febbraio), che affronta il tema dell’invecchiamento dei genitori, al centro anche de Il padre di Florian Zeller, con Alessandro Haber nel ruolo dell’anziano genitore malato di Alzheimer (Corte 5-10 marzo). Infine, anche lo spettacolo degli Scatenati diretto da Sandro Baldacci L’isola dei sogni (Corte 9-14 aprile) si rifà a un film, La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu.
Spazio alla danza contemporanea con gli spettacoli Petruska di Virgilio Sieni (Modena 23 novembre) e Tempesta di Aterballetto (Corte 6-7 dicembre). Tanti e variegati gli appuntamenti nel periodo delle Feste: Circumnavigando Festival con tre diversi spettacoli internazionali (Duse 8 dicembre e Modena 27 e 29 dicembre); Colpi di timone di Govi, nella rilettura di Jurij Ferrini (Corte 27 dicembre-3 gennaio); e la commedia di Patrick Marber diretta da Antonio Zavatteri Poker (Duse 28 dicembre-5 gennaio). Ampia la panoramica sulla nuova drammaturgia, a cominciare da Il penitente, scritto dal Premio Pulitzer David Mamet nel 2016 e ora portato in scena da Luca Barbareschi insieme a Lunetta Savino (Corte 12-17 marzo). Mascia Musy è la protagonista di Maria Callas Master Class del drammaturgo americano Terrence McNally (Duse 21-24 febbraio) ed Elisabetta Pozzi di Una bestia sulla luna di Richard Kalinoski, complessa vicenda familiare sullo sfondo del genocidio armeno (Modena 23-25 ottobre). L’incapacità di esprimere i propri sentimenti è il tema della commedia Buon anno, ragazzi, nata dall’incontro tra la penna di Francesco Brandi e l’estro visivo di Raphael Tobia Vogel (Duse 1-3 marzo).
Tre dei più affermati esponenti del teatro di narrazione presentano i propri nuovi spettacoli: L’abisso di Davide Enia, il mare di Lampedusa che si tinge di sangue (Modena 5-8 dicembre); La lista di Laura Curino, che ripercorre la storia di Pasquale Rotondi, semplice soprintendente che salva 10000 opere d’arte dai nazisti (Duse 15-17 febbraio); In nome del padre in cui Mario Perrotta indaga il rapporto padri-figli nelle famiglie millennials (Duse 27-31 marzo). Dal 20 al 22 marzo arriva alla Corte lo spettacolo di Emma Dante che nella passata stagione ha riscosso al Piccolo Teatro un successo straordinario: Bestie di scena. Nel periodo marzo-aprile si avvicendano alcuni dei nomi più apprezzati della nuova scena italiana, dai visionari ricci / forte, che per il loro Easy to remember (Duse 8 – 9 marzo) prendono le mosse dall’opera poetica di Marina Cvetaeva a Il cielo non è un fondale, in cui Daria Deflorian e Antonio Tagliarini riflettono sul concetto di rappresentazione (Duse 15 -16 marzo). È un attore che manipola gli spettatori il protagonista del monologo proposto da Elio Germano La mia battaglia (Modena 15-17 marzo), mentre Macbettu di Alessandro Serra, Premio Ubu 2017 come miglior spettacolo, dona a Shakespeare le atmosfere di una Sardegna primordiale (Modena 29-31 marzo). Dopo il successo dell’anno passato, Carrozzeria Orfeo torna con una piccola personale, tre spettacoli in cui emerge il ritratto di un’umanità socialmente instabile: Cous Cous Klan (Modena 2-3 aprile), Animali da bar (Modena 4-5 aprile) e Thanks for Vaselina (Modena 6-7 aprile).
La musica è protagonista in Chet! (Modena 8-13 gennaio), spettacolo concerto con Paolo Fresu diretto da Leo Muscato (presente in stagione anche con lo spettacolo su Don Milani Vangelo secondo Lorenzo, Modena 11-14 marzo) e Odissea. Un canto mediterraneo (Corte 26-31 marzo), in cui Sergio Maifredi si circonda di musicisti come Mario Incudine e Peppe Servillo, che ci fanno viaggiare da una sponda all’altra del mare nostrum. L’Acoustic Night di Beppe Gambetta (Corte 9-12 maggio) e il concerto di Mauro Negri con l’Orchestra Filarmonica di Sampierdarena (Modena 28 maggio) chiudono il cartellone degli spettacoli. Ma la stagione del Teatro Nazionale di Genova sarà ricca di molti altri appuntamenti, dagli incontri nel Foyer alle attività per le scuole alle rassegne per bambini Domenica che storia! e Sabato a Teatro. Da segnalare il ritorno delle Lezioni di storia in collaborazione con la Casa Editrice Laterza, quest’anno dedicate al tema dei Romanzi nel tempo, e il ciclo di conferenze ideato da Angelo Pastore e Marco Salotti Teatro e Noir, realizzato grazie al sostegno di Slam.
La campagna abbonamenti inizia adesso con una promozione attiva sino al 14 luglio presso le biglietterie del Teatro e online tramite i siti vivaticket.it e happyticket.it. E se per l’inizio della stagione in sé bisognerà pazientare sino all’autunno, il Teatro Nazionale di Genova non si ferma neanche d’estate, collaborando al progetto ideato da Pino Petruzzelli Liguria delle Arti, un viaggio che unisce teatro e storia dell’arte alla scoperta dei tesori della nostra regione.
Tutte le informazioni sulla stagione e le attività del Teatro sono disponibili sul nuovo sito teatronazionalegenova.it
(C.S.)
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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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