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“IMPRESSION, MORISOT”: A PALAZZO DUCALE LA MOSTRA CHE CELEBRA LA DONNA DIETRO L’ARTISTA
L’esposizione rientra nel calendario delle celebrazioni ufficiali del 150° anniversario dell’Impressionismo e sarà visitabile dal 12 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025, con un totale di più di 80 opere
di Alessia Spinola
GENOVA – A Palazzo Ducale prende vita un’altra mostra dedicata alla figura di una donna: “Impression, Morisot”, la prima grande esposizione in Italia incentrata sulla figura di Berthe Morisot, unica pittrice a esporre il 15 aprile 1874 nello studio del fotografo Felix Nadar. La mostra, visitabile dal 12 ottobre 2024 al 23 febbraio 2025, è stata infatti allestita in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’impressionismo ed è stata organizzata in collaborazione con il Museo di Belle Arti Jules Chéret di Nizza e con prestiti inediti degli eredi di Berthe Morisot.
La mostra è un progetto di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura con Electa, anche editore del catalogo, sostenuta dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova, ed è curata da Marianne Mathieu, tra le più rinomate esperte dell’opera di Berthe Morisot e studiosa della storia dell’Impressionismo, protagonista di molte scoperte scientifiche in questo ambito.
Più di 80 opere per un percorso di undici sale nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale: durante la visita sarà possibile ammirare dipinti, acqueforti, acquerelli e pastelli, cui si aggiungono documenti fotografici e d’archivio, molti dei quali inediti, che consentono di ripercorrere la vita dell’artista, che ha scelto e perseguito la professione di pittrice, condivisa non solo con i più grandi artisti dell’epoca, e in particolare Re-noir, Monet, Manet, Degas che frequentavano abitualmente il suo salotto del giovedì sera, ma anche con figure di intellettuali quali Stéphane Mallarmé ed Emile Zola.
Il percorso della mostra segue l’ordine cronologico dell’evoluzione della pittura di Morisot, dalle prime copie al Louvre, in particolare di artisti italiani, e tra questi, Veronese – alla svolta impressionista.
Morisot e Genova sono molto più legate di quello che si possa immaginare: la mostra porta infatti alla luce l’influenza che i due soggiorni in Riviera di Berthe Morisot (negli inverni 1881-1882 e 1888 -1889) hanno avuto sull’evoluzione della sua pittura e le reinterpretazioni dell’architettura locale nella sua residenza parigina. I colori chiari, le pennellate sempre più libere hanno subito una forte spinta da questa esperienza. In mostra, di questo periodo, si annovera anche Barca illuminata (1889): l’unico notturno mai dipinto dall’artista. Sulla costa mediterranea, inoltre, Morisot si dedica alla rappresentazione della vegetazione locale e gli aranci diventano uno dei soggetti privilegiati, come si vede con Sotto l’arancio (1889) e, al limite dell’astratto, Rami d’arancio dello stesso anno. impressionista. Focus tematici approfondiscono le suggestioni dei viaggi in Riviera. Tra questi, il progetto di arredo che realizza nel suo salone-atelier riprendendo l’architettura della chiesa del Gesù nella vecchia Nizza. In mostra la ricostruzione di questo spazio concepito dall’artista stessa.
Ad emergere nell’esposizione non sono solo le opere di Berthe Morisot, ma anche il suo lato più intimo e personale. Morisot, infatti, oltre ad essere una grande artista è stata anche una moglie e una madre che ha dovuto affermarsi in un contesto che privilegiava gli uomini: il salone a casa dei genitori prima, e quello delle sue residenze una volta divenuta moglie di Eugène Manet, fratello del più noto Edouard, hanno sempre svolto anche la funzione di atelier, non avendo lei la possibilità di accedere ai cafè in quanto donna. Scene di vita moderna e quotidiana sono manifesto dell’Impressionismo, ma con Berthe Morisot l’intimità familiare trova un respiro inedito. Esposto per la prima volta Il ritratto di Madame Boursier (1867), cugina di Berthe, è anche una delle rare testimonianze ancora conservate dell’attività giovanile della pittrice. In mostra anche il ritratto che la sorella Edma le fece nel 1865, in cui la raffigura con il pennello in mano, a testimoniarne la precoce ambizione. E ancora Lillà a Maurecourt, dipinto all’indomani della mostra del 1874, si concentra su una scena familiare e presenta le caratteristiche salienti delle prime opere impressioniste di Morisot, mentre Giovane donna in grigio distesa (1878) si fa interprete del fascino sofisticato della ragazza parigina, altro tema a lei caro.
Sua figlia Julie è stata modella privilegiata, ritratta a differenti età, oltre che sua allieva. Dopo la morte della madre Ju-lie Manet si impegnò a farne scoprire al grande pubblico l’opera, che merita di essere raccontata e alla quale è dedicato uno dei focus della mostra. Insieme a Julie, le nipoti e bambine e bambini rimasti anonimi sono stati raffigurati con grande sensibilità da Morisot, al punto da poterla definire anche “pittrice dell’infanzia”, e lo si vede, ad esempio, in La favola (1883), Fanciulla con la bambola (1884) e Ragazza in un parco (1893). Ad approfondire queste tematiche un ricco apparato di fotografie dell’album familiare correda la rassegna.
Questi gli argomenti affrontati nella prima parte del percorso di visita che prelude all’esposizione dei capolavori dell’Impressionismo trionfante, dalla stesura pittorica decisamente rinnovata, in cui a dominare è la figura femminile: nell’ambiente domestico, en plein-air, in società. Sono le opere della maturità, dalla “sprezzatura” decisa che non si sottrae al dialogo intimo con il disegno dove gli studi tonali vengono poi trasferiti nei dipinti a olio. In mostra preziosi taccuini di schizzi provano il grande lavoro alla base dei suoi dipinti, insieme a disegni a matita e pastelli che diventano anche opera autonoma, proprio come gli oli e gli acquarelli. E non manca una riflessione sul “non-finito”, una pratica pittorica che Morisot ha sperimentato anche in maniera radicale, fino a lasciar trasparire la tela grezza che diventa un colore tra gli altri, come in Giovane donna che si rimette un pattino (1890).
I temi raccontati in mostra e l’ambiente parigino artistico e intellettuale sono approfonditi in un palinsesto di incontri promosso da Palazzo Ducale di Genova, in collaborazione con l’Ambasciata di Francia. Il programma si inserisce nel progetto Esistere come donna ideato e realizzato da Electa, in collaborazione con Fondamenta Fondazione per le arti e la cultura, che si apre il 5 novembre con una lectio della scrittrice Melania Mazzucco, e si terrà fino a gennaio con presenze, tra gli altri, di noti francesisti come Giuseppe Scaraffia e Daria Galateria. In cartellone ad ottobre, e in collaborazione con Circuito Cinema di Genova, la proiezione di film che narrano l’effervescenza artistica di quegli anni.
Per approfondire la figura di Berthe Morisot e altri aspetti del suo percorso artistico, a Torino la mostra “Berthe Morisot, Pittrice Impressionista” alla GAM Galleria Civica Arte Moderna e Contemporanea dal 16 ottobre 2024 al 9 marzo 2025, a cura di Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin. Ingresso ridotto su presentazione del biglietto della mostra genovese.
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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