IL WATERFRONT DI LEVANTE PRENDE FORMA: PREVISTI UN NUOVO PALASPORT E UN PARCO URBANO

Di il 17 Luglio 2020

Nell’idea di Renzo Piano l’area della Fiera avrà  grandi spazi verdi. Il Palazzetto venduto a CDS Holding

GENOVA – Un nuovo parco urbano suggerito dall’architetto Renzo Piano con due percorsi, ciclabile e pedonale; la firma dell’atto di cessione del Palasport; la demolizione della Palazzina Uffici (https://www.goamagazine.it/waterfront-levante-al-via-la-demolizione-della-palazzina-del-vecchio-ente-fiera/-). Sono le tre principali novità relative al Waterfront di Levante, il progetto di riqualificazione dell’area della Fiera del Mare già  avviato con la demolizione dell’edificio ex Nira e l’inizio dei lavori di scavo del canale.

Il nuovo parco urbano

La nuova viabilità del Waterfront di Levante sarà affiancata sul lato sud, per tutta la sua lunghezza, da un nuovo parco urbano in cui due percorsi, uno ciclabile e l’altro pedonale, si svilupperanno tra alberature ad alto fusto e sistemazioni a verde.

La realizzazione del parco è prevista a fine 2021, compatibilmente con il completamento delle autorimesse private previste a nord del canale e intorno al Palasport, il cui sedime coincide in parte con quello delle aree verdi. In ogni caso le automobili non saranno a vista secondo le precise indicazioni dell’architetto Piano.

Il verde pubblico, anche per le parti che verranno realizzate su soletta, avrà spessori di terreno pari ad almeno 1/1,5 m, compatibili con alberature ad alto fusto.

Firmato l’atto di cessione del Palasport

E’ stato sottoscritto il contratto definitivo di cessione dell’impianto a CDS Holding, il gruppo che realizzerà i lavori di ristrutturazione del Palazzetto. 14 milioni e 250 mila euro il valore della transazione.

Il Palasport, grazie a un intervento di circa 94 milioni di euro, sarà  trasformato in una struttura multifunzionale e potrà ospitare eventi sportivi e di spettacolo. Previsto ad ottobre l’inizio dei lavori, che dovrebbero terminare tra la fine del 2021 e la primavera 2022.

Demolita la Palazzina Uffici

E’ terminata oggi la demolizione della palazzina uffici iniziata martedì pomeriggio. L’edificio, ex centro direzionale della Fiera, è stato completamente abbattuto.

Riepilogo delle opere pubbliche del Waterfront di Levante

Imbocco canale e demolizione Palazzina Uffici

Entro l’estate 2020 si concluderanno i lavori del primo tratto del nuovo canale navigabile di levante, il cosiddetto “imbocco canale”, che amplia verso nord lo specchio acqueo della marina in corrispondenza di Batteria Stella.

Demolizione Padiglione C, Padiglione D e Biglietteria

Nell’autunno 2020 verranno avviate le demolizioni degli ex Padiglioni fieristici denominati “C┝ e “D┝ (quest’ultimo in uso alla Facoltà di Ingegneria fino a pochi anni fa), il cui sedime è attualmente in parte interferente con i canali e con le altre opere pubbliche e private previste. Entro l’autunno sarà  inoltre avviata e completata la demolizione dell’edificio della Biglietteria.

Riorganizzazione sottoservizi e reti infrastrutturali

In parallelo alle demolizioni, verrà attuata una prima serie di interventi di riorganizzazione dei sottoservizi e delle reti infrastrutturali che attualmente attraversano l’area interessata dal Waterfront di Levante, finalizzati a consentire la realizzazione degli scavi per le opere pubbliche e private.

Canali e banchine

Entro la primavera 2021, a conclusione delle demolizioni dei padiglioni C e D, inizieranno gli interventi finalizzati alla realizzazione del canale navigabile previsto nel disegno del Waterfront di Levante realizzato dallo studio Renzo Piano Building Workshop.

Verrà  data precedenza al tratto est di canale, il cosiddetto “canaletto” che, a partire dall’attuale marina di fianco alla tensostruttura, salirà verso nord lambendo il Palasport. Con una larghezza di 43 metri nel tratto sud, lo specchio acqueo si ridurrà  gradualmente per seguire la curva dell’edificio.

Il canale verrà quindi proseguito verso ovest sul retro del Padiglione “B” (l’attuale edificio ad uso fieristico dal caratteristico colore blu, progettato dall’architetto Jean Nouvel) con il tratto denominato “canale principale”, che avrà  una larghezza costante pari a 35 metri, fino a ricongiungersi al primo tratto ovest o “imbocco”.

Su entrambi i lati dei canali sono previste ampie banchine pedonali ad uso pubblico, che avranno una larghezza compresa tra i 6 e i 18 metri lungo il canale principale e pari a 3 metri lungo il canaletto.

Opere pubbliche connesse ai canali

In parallelo alle fasi finali dello scavo dei canali, saranno realizzate le altre opere pubbliche ad essi connesse: i due ponti carrabili sul canale principale e sul canaletto, la nuova rampa sul lato est del Padiglione B e i due nuovi volumi mono-piano a quota banchina di iniziativa pubblica, entrambi ricavati al di sotto dell’attuale quota del piazzale fieristico.

Come espressamente richiesto dall’architetto Piano, infatti, le banchine saranno animate dalla presenza di locali destinati a connettivo urbano (negozietti, ristoranti, attività nautiche e così¬ via), in parte di realizzazione pubblica e in parte privata.

Il nuovo volume di iniziativa pubblica che si affaccerà  sul canaletto, sul lato verso il Palasport, avrà un fronte di più di 150 metri e una profondità  di circa 4 metri, mentre quello sul canale principale, adiacente al Padiglione B, avrà un’estensione di circa 220 metri e una profondità di 12 metri. Se la copertura del volume sul canaletto andrà  ad ampliare il piazzale pedonale del Palasport, quella dell’edificio lungo il canale principale svolgerà  la funzione di nuova viabilità  lato nord del padiglione fieristico nonché di accesso alle rampe ovest.

Oltre a locali di connettivo urbano, all’interno del volume sul retro del Padiglione B è previsto un nuovo accesso da nord al padiglione fieristico a quota banchina, con relativi servizi e spazi tecnici.

Nuova viabilità, recupero mura storiche e intradosso Sopraelevata

Entro la primavera 2021, compatibilmente con le operazioni private in corso nell’area del Palasport, verrà anche avviata la realizzazione della nuova viabilità interna dell’area Waterfront, che collegherà  da ovest a est l’attuale incrocio tra corso Marconi e la Sopraelevata con la Batteria Stella. A partire da una rotatoria prevista all’incirca a metà  percorso, si staccherà  un tratto di strada in direzione sud di collegamento con il ponte sul canale principale e con la viabilità  intorno al Padiglione B.

In contemporanea alla viabilità, verranno realizzati gli interventi di recupero delle mura storiche di corso Aurelio Saffi e dell’intradosso della Sopraelevata; verrà inoltre sistemata l’area a nord-ovest della viabilità, situata al di sotto della Sopraelevata, che sarà destinata a parcheggi pubblici a raso.

«Il parco urbano disegnato dall’architetto Renzo Piano, la cessione del Palasport e la demolizione della Palazzina Uffici – spiega l’assessore ai lavori pubblici e al verde pubblico Pietro Piciocchi – rappresentano tre fondamentali passi in avanti nel progetto del nuovo Waterfront di Levante. Il nuovo fronte mare sarà a misura di persona grazie a imponenti alberature e due percorsi specifici per pedoni e ciclisti. Abbiamo sottoscritto mercoledì ¬ scorso il contratto per la cessione del Palasport, che sarà  finalmente restituito alla sua funzione sportiva attraverso un intervento di oltre 90 milioni di euro, così¬ procedendo, oltretutto, in un percorso virtuoso di risanamento del bilancio comunale che vedeva proprio nella situazione creatasi nel passato nelle aree della Fiera una delle principali criticità. Il Comune e la società  CDS hanno assunto reciproci impegni nell’ottica di realizzare il Waterfront di Levante che, nella nostra visione, è un’opera destinata a dare la cifra della nostra città  nel mondo, anche grazie alla fondamentale collaborazione dell’architetto Piano. Infine, la demolizione del vecchio centro direzionale, ultimata in soli tre giorni, che si aggiunge a tutte le opere pubbliche previste dal progetto del nuovo Waterfront. Opere che rientrano in una trasformazione urbana per un valore di oltre 200 milioni di euro. Il nostro obiettivo è di procedere alla totale riconversione dell’area entro il 2022, quando finirà  il nostro mandato».

«Genova vive un momento storico importante: è necessario creare un nuovo modello di società  e di economia – aggiunge l’assessore all’urbanistica Simonetta Cenci – che dovrà  interessare nei prossimi anni tutto il territorio della città . Abbiamo l’ambizione di restituire a Genova un ruolo “baricentrico” per pensiero, sviluppo e confronto a livello nazionale, mediterraneo ed europeo. Le azioni di pianificazione del nuovo Waterfront di Levante sono partite due anni fa e le demolizioni già avviate, tra cui la Palazzina Uffici, dimostrano che il nostro progetto sta già  prendendo forma».

« La Liguria in questi anni sta ridefinendo il rapporto tra il mare e le città  costiere: si sta componendo un disegno – commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – che unisce idealmente tutta la regione, che guadagna spazi a funzioni turistiche e produttive e costruisce un’immagine della Liguria nuova e insieme rispettosa dell’identità  profonda del territorio. Il Watefront genovese è naturalmente la tessera più importante ed emblematica di questo mosaico: oggi l’opera fa un passo in avanti importante, grazie al lavoro dell’amministrazione comunale che in poco tempo ha dato una svolta decisiva, e al contributo prezioso di Renzo Piano. E’ il simbolo della Genova che cambia, della Liguria che cambia così ¬ come la vogliamo costruire, e di una rigenerazione urbana che porta a nuova vita spazi importanti come questo. Genova sta cambiando faccia e cambierà  ancora nei prossimi quattro o cinque anni in modo definitivo. Diamo via al primo lotto del Waterfront ma presto ne seguiranno altri: si andrà avanti con il recupero di Hennebique, nel cuore della città , una ferita che da più di 30 anni deturpa il nostro lungomare e di cui nessuno si era mai occupato. In cantieri come questi cambia la storia di una città  e Genova, che non si è fermata neanche di fronte al Covid, in questo momento E’ più avanti di molte altre».

C. S.

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