Il tema della mafia all’Altrove con “Padroni delle nostre vite”

Di il 10 Marzo 2016

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Venerdì e sabato alle 21 va in scena al Teatro Altrove “Padroni delle nostre vite”, di Ture Magro e Emilia Mangano, la lotta di un uomo per l’affermazione dei propri diritti di imprenditore italiano, di Padre, di Uomo.
Tratto dalla storia di Pino e Marisa Masciari, una storia di denuncia contro il potere criminale. Un attore in scena, tre maxi schermi a delimitarne lo spazio scenico e un’interazione continua tra realtà e finzione. Il passaggio tra cinema e teatro e la forza recitativa coinvolgente che rendono la visione fluida e di grande impatto emotivo.

Italia, anno 1994. Pino Masciari, imprenditore tra i più importanti del sud Italia, decide di non cedere alle richieste estorsive di ‘ndranghetisti e politici e dopo anni si minacce e soprusi denuncia i suoi estorsori. Ha registrato e fotografato in maniera attenta le minacce ricevute non solo di mafiosi ma anche di politici e fornendo prove incontestabili mette in luce un sistema di corruzione diffusa che parte dal piccolo delinquente locale, per arrivare ai livelli più alti della politica italiana.
Pino ha 34 anni è sposato con Marisa e i loro due bambini sono nati da poco. Pur di salvare la vita della sua famiglia deve chiudere l‟azienda creata con tanto sacrificio e coraggio ed è costretto ad abbandonare la sua terra. Entra nel programma speciale di protezione italiano riservato ai testimoni di giustizia nel 1997 perché a rischio di morte e vive per anni come un nomade spostato da una città all‟altra dell‟Italia. Pino pretende giustizia e trovando uno Stato impreparato, denuncia la condizione in cui vengono tenuti i testimoni di giustizia in Italia e lotta per fare ritorno nella sua terra. Si presenta a tutti i processi, fa arrestare decine di mafiosi, riuscendo a far incriminare anche alcuni esponenti della politica italiana.
Una vita vissuta nella lotta continua per l‟affermazione dei propri diritti di imprenditore, di uomo e di padre.

Lo spettacolo ci racconta di un‟Italia che molte volte ha combattuto male le sue battaglie contro la mafia non riuscendo a dar fronte alle esigenze reali dei suoi cittadini costretti a lottare pur di ottenere i propri diritti e tracciando questo percorso ci mostra un paese diverso e coraggioso, abitato da cittadini e da giovani che hanno voglia di alzare la testa e dire basta.

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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