Il regista Gabriele Mainetti lunedì 24 marzo al cinema America per presentare “La città proibita”, il suo terzo film

Di il 19 Marzo 2025

GENOVA – Il regista Gabriele Mainetti lunedì 24 marzo 2025 alle ore 21 sarà al cinema America di Genova (via Colombo 11, tel. 010 4559703) per presentare “La città proibita”. È il suo terzo film dopo “lo chiamavano Jeeg Robot” e “Freaks Out”. Lo interpretano, fra gli altri, Enrico Borello, Yaxi Liu, Marco Giallini, Sabrina Ferilli, con la partecipazione di Luca Zingaretti. L’incontro è moderato da Francesca Savino del Gruppo Ligure Critici Cinematografici SNCCI.

“La città proibità” è un omaggio al cinema di Hong Kong, tra kung fu e Roma multietnica. «Ho fatto riferimento – ha spiegato Mainetti in un’intervista concessa a Fanpage – a un cinema che si è ispirato a quelle opere, il cinema di Sergio Leone. Leone si è ispirato a Kurosawa, ai “Sette Samurai”, che ha influenzato anche i “Magnifici Sette”. C’è uno straniero che arriva in città e si ritrova nel mezzo di due realtà che si detestano fra loro. Nella Città proibita questo si manifesta coi due ristoranti, la trattoria cinese che fa capo ad un mafioso di zona e la trattoria italiana che fa capo a un altro criminale di Piazza Vittorio. La creazione della storia parte da qui. Mi divertiva pensare che lo straniero che arrivava in città fosse una donna. Non ricordo neanche di preciso perché».

La storia inizia in Cina nel 1979. Due genitori sfuggono all’obbligo del figlio unico mettendo alla luce le bambine Yun e Mei. Mei, la secondogenita, è però costretta a nascondersi sempre per evitare alla famiglia una denuncia. Salto temporale fino a metà anni Novanta: Mei si ritrova nella Roma multietnica del quartiere Esquilino, presso il ristorante cinese La città proibita. Quel luogo è la chiave della ricerca che l’ormai giovane donna ha intrapreso per ritrovare la sorella maggiore, che è diventata una prostituta nella Città Eterna. Dallo scontro si scatenano le scene d’azione che già avevano colpito in “Lo chiamavano Jeeg Robot”, inusuali nel cinema italiano. Vera e divertita cifra stilistica dei film di Mainetti.

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