Il Complesso Monumentale di Santa Maria di Castello diventa un contenitore d’arte contemporanea con “La Quinta Stagione”

Di il 21 Maggio 2024

GENOVA – Sabato 8 giugno alle ore 18 inaugura la terza edizione della Collettiva d’Arte Contemporanea “La Quinta Stagione” nella suggestiva cornice della Sala espositiva “La Cisterna”, collocata sotto il terzo chiostro del Complesso Monumentale di Santa Maria di Castello. In questa occasione, questa particolare location, insieme al giardino e al sottoporticato, diventa un contenitore di espressione artistica contemporanea.

Il IX secolo raggiunge il XXI tramite il linguaggio multimediale dell’arte. L’evento è curato da Benedetta Spagnuolo, organizzato da ARTISTI ITALIANI – arti visive e promozione, con il patrocinio della Regione Liguria e del Comune di Genova. Al vernissage saranno presentate le performance “Jigeiko” di Federico Tilli (artista genovese) e “Fragments of self” di Monica Mura (artista originaria di Cagliari ma attiva in Spagna).

La mostra internazionale, aperta al pubblico tutti i giorni dalle 16:30 alle 19:30 fino al 14 giugno 2024, ospita oltre 30 artisti contemporanei provenienti da tutta Italia e dall’estero (Svizzera, Iraq, Spagna e Germania), molti dei quali inediti per la città di Genova. Oltre alle performance, saranno esposte più di 50 opere, tra fotografie, pitture, installazioni, illustrazioni, grafiche e video.

Il tema della collettiva affronta il concetto di rifioritura e rinascita dell’uomo che, attraverso i cambiamenti e le emergenze mondiali, riesce a generare nuove idee artistiche e influenze contemporanee.

La Quinta Stagione nasce dall’esigenza, prima del curatore e poi dell’artista, di creare un mondo utopico “non fatto” di stagioni, “non composto” da tempo, “non gestito” dallo spazio; un mondo personale, un periodo ipotetico nel quale non esiste né il freddo né il caldo, dove non c’è temperatura né tempo.
Questa Quinta Stagione cancella le stagioni dell’anno e della vita e i periodi che non ci fanno sentire parte integrante del mondo; nasce come desiderio di creare dentro di noi una presunta vita sospesa da giudizi e fatta solo d’istinto e gioia di vivere.
In un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, la nostra urgenza è proprio di fuggire al di là di questo lasso di tempo per poterci rifugiare “oltre” e avvicinarci sempre di più a una dimensione personale e utopica. Si crea così un nuovo assetto politico, sociale o religioso che non trova riscontro nella realtà ma che viene proposto come modello ideale; ecco perché nasce La Quinta Stagione, per un sano ed intimo benessere individuale.
L’artista espone dunque una vera e propria rinascita di se stesso, circondato da elementi non solo naturali ma anche surreali; ciò che conta è che sia parte integrante di questo mondo ipotizzato, che esso sia fatto di elementi reali o immaginari.

Siamo abituati a considerare le stagioni secondo la loro classica suddivisione astronomica, cioè come l’intervallo di tempo che passa tra un equinozio e un solstizio, e si distinguono quindi quattro stagioni: primavera, estate, autunno e inverno. Dobbiamo pensare invece alla Quinta Stagione come a un periodo in fase a-temporale, la cui durata è del tutto soggettiva.
Molti hanno citato il concetto di quinta stagione: lo ha fatto, per esempio, la cantautrice Cristina Donà nel suo quinto album del 2007; e lo hanno fatto i registi Peter Brosens e Jessica Woodworth nel 2012, con il loro omonimo film in lingua originale, La Cinquième Saison.
Nel caso di Cristina Donà, l’idea dell’album viene dalla medicina tradizionale cinese, secondo la quale la quinta stagione è il periodo intermedio tra le stagioni: un momento di passaggio durante il quale corpo e spirito si preparano al cambiamento. È intorno al concetto di “preparazione” all’eventualità di dover affrontare un momento duro che ruotano i brani della cantautrice.

Il film La Cinquième Saison, invece, tratta di una misteriosa calamità che colpisce un remoto villaggio belga nelle Ardenne: è sempre inverno, la primavera si rifiuta di arrivare, gli alberi cominciano a cadere, la terra diventa arida e le provviste scarseggiano. Il ciclo della natura è sconvolto, la natura prende il sopravvento provocando l’implosione della piccola comunità.
In questo film si percepisce il lato oscuro e oscurato della relazione dell’uomo con la natura durante le quattro stagioni e la quinta stagione è rappresentata in questo caso dal periodo in cui la natura, se pur immobile, riprende il comando.
In entrambi i casi, la quinta stagione è intesa come intervallo volto a finire, nel quale il tempo e lo spazio esistono concretamente; esattamente il contrario rispetto al nostro caso.
La “nostra” Quinta Stagione è soltanto nostra e singolare, percepita solo attraverso gli occhi e ingoiata in un vortice interiore; in questo caso l’artista ha il coraggio di mostrare e rappresentare il “non concreto”.
23 È una sfida tra il mondo tangibile e il mondo interiore, dal quale ciò che emerge è solamente la nostra….Quinta Stagione.

ARTISTI:

Laura Anelli, Kimya B. Oskay, Gianluca Badiani, Anna Bobbio, calkerArt, Valerio Calsolaro, Agnese Cappellazzo, Fabiana Carpinteri, Elisa Ceccoli, Nariman Darbandi, Diberto, Massimiliano Donghi, Katharina Eisenberg, Oriana Emma, Raffaella Folle, Erica Gariboldi, Immacolata Giordano, Riva GLDF, Bruno Gregory, Peppe Gueli, Elisa Lelli, Cristian Martinelli, Albert Merino, Arianna Mostarda, Monica Mura, Valerio Murri, Mario Pepe, Cristina Pirrone, Fabio Prestini, Silvana Rocco, Federico Tilli, Mikhail Vlasov

APPROFONDIMENTI:
https://artistiitaliani.wixsite.com/artistiitaliani/laquintastagione3

CS

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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