“Il Cinema Ritrovato”: all’Ariston di Genova “Spellbound” di Hitchcock restaurato e in versione originale

Di il 30 Novembre 2023

GENOVA – “Spellbound” (uscito in Italia con il titolo “Io ti salverò”) è il film più apertamente psicanalitico di Alfred Hitchcock, che alle suggestioni dell’inconscio ha poi continuamente attinto per creare i suoi capolavori più famosi e acclamati. Interpretato da due star indimenticabili come Ingrid Bergman e Gregory Peck, torna in prima visione lunedì 4, 11 e 18 dicembre (ore 18.45 e 21.15) al cinema Ariston di Genova (vico S. Matteo 14, tel. 010 2473549) nell’ambito della rassegna “Il cinema ritrovato”, in versione originale con i sottotitoli in italiano. È stato restaurato in 4K da Walt Disney Studios in collaborazione con The Academy Film Archive, MoMA The Museum of Modern Art e The Film Foundation, quindi viene proiettato secondo gli standard dell’alta definizione. Ha vinto un Oscar nel 1946 ed è stato premiato alla Mostra del Cinema di Venezia del 1947 per speciali meriti artistici.

Mai come in “Spellbound” l‘inconscio è stato posto così al centro della narrazione. È lo stesso Hitchcock a dichiararlo: «Volevo solo girare il primo film di psicoanalisi. Ho voluto rompere con il modo in cui il cinema presenta i sogni. Ho chiesto a Selznick [produttore del film] di assicurarsi la collaborazione di Salvador Dalí. L’unica ragione era la mia volontà di ottenere dei sogni visivi con tratti netti e chiari. Volevo Dalí per il segno della sua architettura, le ombre lunghe, le distanze che sembrano infinite, le linee che convergono nella prospettiva, i volti senza forma». In effetti, “Io ti salverò” non sarebbe stato lo stesso film senza le scenografie oniriche realizzate da Dalì; a maggior ragione non lo sarebbe stato senza Ingrid Bergman e Gregory Peck, senza la loro storia d’amore folle, rivelata da Peck a un giornalista solo nel 1987 e con estremo tatto, dicendo che erano entrambi molto giovani e che fu un amore vero e travolgente, destinato a non durare in quanto la Bergman era sposata.

Hitchcock voleva Ingrid Bergman per le ragioni di sempre: mettere in scena lo spettacolo di un’algida bionda persa in un amore che potrebbe esserle fatale. In realtà, la Bergman algida non è mai, gli occhiali e i capelli che sfuggono allo chignon fanno anzi della dottoressa Constance Petersen uno dei personaggi più sexy della sua carriera. Presta servizio in una clinica psichiatrica ed è completamente assorbita dal proprio lavoro; i suoi sentimenti si risvegliano all’improvviso quando alla clinica arriva un nuovo direttore, Anthony Edwards, interpretato da Gregory Peck. Constance se ne scopre innamorata, ma ben presto si rende conto che l’uomo non è chi dice di essere, e che nel suo passato è nascosto un oscuro segreto. Tra un passo e l’altro d’una psicanalisi illustrata come una favola, la cinepresa si apre su squarci formidabili. L’uomo, che per antico trauma odia il bianco e le righe, s’inoltra nel candore d’un bagno piastrellato, e in un attimo si comprende l’illimitato, criptico terrore che può emanare dagli oggetti. Poi, il ritorno del rimosso, in due sole inquadrature silenziose, è il più conciso e agghiacciante che potremo mai ricordare. La resa dei conti, col suo finale fiotto di rosso, è scritta sul filo tra pathos e sudore freddo.

PROSSIMI APPUNTAMENTI DE “IL CINEMA RITROVATO”

Gennaio

THE DREAMERS – I SOGNATORI di Bernardo Bertolucci

Febbraio

LA SIGNORA DELLA PORTA ACCANTO di François Truffaut

Marzo

PERSEPOLIS di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud

Aprile

L’ARPA BIRMANA di Kon Ichikawa

Maggio

IL GIARDINO DELLE VERGINI SUICIDE di Sofia Coppola

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CS.

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