I “Dialoghi sulla rappresentazione” arrivano a Palazzo Tursi

Di il 21 Settembre 2018

GENOVA – LXI edizione dei “Dialoghi sulla rappresentazione”, prodotta da Teatro Pubblico Ligure con la direzione artistica di Sergio Maifredi, prosegue sabato 22 settembre (ore 21,30) a Palazzo Tursi con l’archeologo Fabrizio Benente e il giornalista Massimo Minella (nella foto in copertina) in dialogo su L’altra Genova, fra crociati e templari gli scavi di S. Giovanni d’Acri in Israele. Ingresso libero.

 

C’è una città nella città, una Genova che un pezzo per volta riemerge, anche se è distante migliaia di chilometri da quella “originale”. Fabrizio Benente, docente di Archeologia del Mediterraneo Medievale e direttore del Museo di Sestri Levante, dialoga con Massimo Minella, giornalista e scrittore, dei suoi viaggi in Israele, dei suoi scavi nel quartiere genovese di Acri. Storia antica, quella della “Porta di Gerusalemme”, storia millenaria di crociati e di templari, che parla di globalizzazione ancor prima che si iniziasse a usare questa parola. Perché Acri, la crociata, la cristiana, l’araba, la musulmana, l’israeliana, è tutto quanto insieme e lo è sempre stata. «Ed è così anche adesso – racconta l’archeologo genovese – In cantiere cristiani e musulmani scavano insieme e a sovrintendere tutto ci sono le autorità israeliane».

 

Fabrizio Benente è archeologo, docente presso l’Università di Genova, direttore del MuSel di Sestri Levante. È autore e curatore di volumi di saggistica storico archeologica. Si è dedicato alla narrativa, pubblicando il romanzo Radio Orwell Cronache del Circolo Ricreativo Legabue (De Ferrari Ed.) e la raccolta Appunti di viaggio (Oltre Edizioni).

 

I “Dialoghi sulla rappresentazione” rispettano come sempre un’unità tematica e sono dedicati quest’anno a “Mnemosine. La memoria dagli aedi ad icloud”, nell’idea che l’atto del ricordare il passato individuale e collettivo sia indispensabile per affrontare il futuro: dalle parole antiche ai pensieri nuovi. La memoria è un patrimonio. Gli eroi chiedono aiuto alle muse per non essere dimenticati e Mnemosine in mitologia è la madre delle sette arti, attraverso le quali si compie il miracolo dell’eternità attraverso le parole, le immagini, la musica.

 

La rassegna è un progetto di Teatro Pubblico Ligure e Bookpride con la direzione artistica di Sergio Maifredi, realizzata con il contributo di Comune di Genova e Regione Liguria, in collaborazione con Goethe-Institut Genua. Si ringrazia la Camera di Commercio di Genova.

Tutti i libri saranno in vendita presso L’Amico Ritrovato, libreria in via Luccoli 98 r. e al Bookpride.

 

Ulteriori informazioni su www.teatropubblicoligure.it


PROSSIMI APPUNTAMENTI

 

24 settembre ore 21.15 A PALAZZO TURSI / DIALOGHI IN BLU

GIORGIO IERANÒ

ARCIPELAGO. ISOLE E MITI DEL MAR EGEO

Le isole greche sono terre del mito. Sono palcoscenici di epifanie divine, fondali per avventure di eroi e divinità. L’Egeo è un mare di prodigi, un paesaggio di labirinti e di colossi, di vulcani e di palazzi. Ospita terre sacre, come la divina Delo, isola-ninfa che ha propiziato la nascita miracolosa di Apollo. Accoglie luoghi arcani, come Santorini, spezzata in due da un cataclisma, in tempi remoti, ma anche patria, secondo il folklore moderno, dei primi vampiri. Ogni isola ha la sua mitologia: a Creta è cresciuto Zeus, a Naxos si sono amati Arianna e Dioniso, a Serifos è apparsa la testa di Medusa. Mare mitologico, l’Egeo è però da millenni anche lo scenario della grande storia europea: sulle sue onde, hanno veleggiato le triremi ateniesi, le galee dei veneziani, i vascelli dei sultani di Istanbul. In tempi più recenti, anche viaggiatori curiosi e stravaganti come Alexandre Dumas, Herman Melville, Hans Christian Andersen, Mark Twain sono approdati sulle rive del mare greco.

 

Giorgio Ieranò è professore ordinario di Letteratura greca all’Università di Trento. Saggista e traduttore, ha curato diverse traduzioni e adattamenti del dramma greco per la scena (nell’ultima stagione I Persiani di Eschilo, regia di Andrea Chiodi, con Elisabetta Pozzi, e Eracle di Euripide con la regia di Emma Dante). Tra i suoi libri, Arianna. Storia di un mito (2008), La tragedia greca. Origini, storie, rinascite (2010), Eroi (2013), Gli eroi della guerra di Troia (2015). Per Einaudi ha pubblicato Arcipelago. Isole e miti del Mar Egeo (2018).

 

26 settembre ore 21.15 a PALAZZO TURSI

MARCO DE PAOLIS e RENZO PARODI

CEFALONIA, 1943. LA STRAGE DELLA DIVISIONE ACQUI: UNA MEMORIA DIVISA

In occasione dei 75 anni dalla strage di Cefalonia

Cefalonia, 1943. L’armistizio dell’8 settembre sorprende sull’isola greca oltre undicimila soldati della Divisione di Fanteria Acqui, al comando del generale Antonio Gandin. La reazione della Wehrmacht è feroce: migliaia di soldati italiani – che hanno rifiutato di arrendersi – vengono uccisi. A distanza di settant’anni esatti, grazie al procuratore militare di Roma, Marco De Paolis, è condannato all’ergastolo uno dei militari tedeschi autori della strage, l’ex caporale Alfred Stoerk. Perché la Giustizia italiana tardò tanto a mettersi in moto? E cosa accadde veramente sull’isola fra gli ex alleati? De Paolis e la storica Isabella Insolvibile lo ricostruiscono in un libro con documenti ufficiali e con gli atti del processo.

Marco De Paolis è procuratore della Repubblica presso il tribunale militare di Roma. Dal 2002 al 2008 ha diretto la procura militare della Spezia. È stato pubblico ministero in importanti processi, tra cui quelli relativi alle stragi nazifasciste di Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto. È cittadino onorario di La Spezia (2013) e Palagano (2014).

 

BOOKPRIDE – LA MEMORIA VIVENTE

28 settembre ore 18.00 a PALAZZO DUCALE

DENTRO LA DEVASTAZIONE

PAOLO BRUSASCO – archeologo e scrittore in dialogo con  MASSIMO MINELLA – giornalista

Legge Andrea Nicolini

In Dentro la devastazione. L’Isis contro l’arte di Siria e Iraq (La nave di Teseo), Paolo Brusasco descrive in che modo, dopo la presa di Mosul del 10 giugno 2014, lo Stato Islamico si sia impegnato nella distruzione strategica della civiltà millenaria dell’antica Mesopotamia. Al cospetto di questa distruzione è indispensabile comprenderne le ragioni politiche e ideologiche, così come tenere viva la percezione di un patrimonio storico artistico fondamentale. Così che la memoria diventi presente

Paolo Brusasco insegna Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico presso l’Università di Genova. Già Research Fellow dell’Università di Cambridge e supervisore di importanti scavi archeologici in Iraq, in Siria e nel Mediterraneo, ha pubblicato The Archaeology of Verbal and Nonverbal Meaning (2007), La Mesopotamia prima dell’Islam (2008), Babilonia. All’origine del mito (2012) e Tesori Rubati (2013).

BOOKPRIDE – LA MEMORIA VIVENTE
29 settembre ore 18.00 a PALAZZO DUCALE

L’AMORE ALL’INIZIO

JUDITH HERMANN – scrittrice in dialogo con VIOLETTA BELLOCCHIO – scrittrice

Legge Lisa Galantini

L’amore all’inizio (L’orma), il romanzo della scrittrice berlinese Judith Hermann, narra la storia di Stella, infermiera part time, e di Mister Pfister, uno sconosciuto che all’improvviso comincia a stringere d’assedio, mitemente ma implacabilmente, l’esistenza della donna. Sarà proprio a partire da questa presenza perturbante che Stella si troverà a mettere in crisi la percezione (e la memoria) che ha di sé, riconoscendo una dopo l’altra le mille smagliature della sua stessa vita.

 

Judith Hermann (Berlino, 1970), tradotta in molte lingue e vincitrice di prestigiosi premi come il Kleist-Preis e il Friedrich-Hölderlin- Preis, è stata accostata per le sue raccolte di racconti a Carver e Cheever. L’amore all’inizio (Erich Fried Preis 2014), acclamato in tutta Europa, definito in Francia «un trionfo di sfumature» («Le Monde») e in Inghilterra «il magistrale ritratto di un’ossessione» («The Independent»), è il suo primo romanzo.

 

BOOKPRIDE – LA MEMORIA VIVENTE

30 settembre ore 18.00 a PALAZZO DUCALE

L’ESTATE DEL ‘78

ROBERTO ALAJMO – scrittore in dialogo con GIAN LUCA FAVETTO – scrittore

Legge Andrea Nicolini

L’estate del ’78 (Sellerio) di Roberto Alajmo è un’indagine, intima e profonda, sugli ultimi mesi di vita della madre, prima della sua scomparsa. A partire dal luglio del 1978, muovendo avanti e indietro nel tempo, Alajmo trasforma il lutto in narrazione, la memoria in meditazione, mettendoci a confronto con il mistero dei legami umani, e in particolare di quello che unisce un figlio a una madre.

Roberto Alajmo, giornalista e scrittore, dal 2013 dirige il Teatro Biondo di Palermo. Tra i suoi libri: Notizia del disastro (2001), Cuore di madre (2003), Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo (2004), È stato il figlio (2005), da cui è stato tratto nel 2012 l’omonimo film diretto da Daniele Ciprì, Palermo è una cipolla (2005), L’arte di annacarsi (2010).

 

C. S.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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