Helpcode: 5 milioni di italiani non possono alimentarsi correttamente, più di un milione sono bambini

Di il 21 Febbraio 2018

GENOVA – Domani, a Palazzo Ducale (Sala del Munizioniere) Helpcode Italia, l’Università degli Studi di Genova e l’Istituto Giannina Gaslini organizzano il primo convegno “Sf_amarsi” per mettere a confronto esperienze e conoscenze su ambiente, salute e cultura dell’alimentazione in età evolutiva.

 

Sono sempre più le famiglie che rinunciano ad acquistare cibi di qualità a causa di scarse possibilità economiche. L’Organizzazione Mondiale della Sanità pone l’Italia tra le nazioni con i più elevati tassi di sovrappeso e obesità e la scarsa qualità dell’alimentazione è un problema molto diffuso anche tra i minori che provengono da famiglie con reddito medio e alto.
Tra gli obiettivi del convegno: identificare priorità e proporre misure concrete in materia di contrasto alla malnutrizione infantile e promozione di una sana e corretta alimentazione per tutti i bambini, in Italia e nel mondo.
I partecipanti sono esperti e addetti ai lavori nei settori medico, socio-sanitario, educativo, agro-alimentare e informativo-mediatico. Guarda il programma completo.

 

 

Alessandro Grassini, Segretario Generale, Helpcode Italia:
«Sf_amarsi è l’inizio di un percorso importante. Attraverso l’incontro e il confronto con stakeholders ed esperti di alimentazione ed educazione alimentare vogliamo analizzare le cause che stanno alla base di una alimentazione infantile non appropriata, individuare le priorità su cui Helpcode può concentrare il proprio impegno in Italia e suggerire soluzioni e raccomandazioni da sottoporre ai decisori locali e nazionali.
Helpcode lavora da trent’anni in Africa e Asia per combattere la malnutrizione ma il nostro lavoro non si può fermare. Ancora oggi oltre 800 milioni di persone al mondo soffrono la fame e la malnutrizione è corresponsabile di quasi il 50% di tutte le morti infantili sotto i cinque anni.
Se vogliamo raggiungere l’obiettivo “zero fame” entro il 2030 serve un deciso cambio di rotta. Un cambiamento che non può ignorare l’impatto della malnutrizione e i rischi delle cattive abitudini alimentari».

 

Prof. Mohamad Maghnie, Professore Ordinario di Pediatria, Direttore della Clinica Pediatrica dell’Istituto Giannina Gaslini:
«Si tratta di una sfida molto importante perché l’obesità in generale e quella infantile in particolare presenta una potenziale minaccia ai benefici ottenuti sino a oggi sulla qualità e le aspettative di vita. Tra gli obiettivi ambiziosi del piano d’azione 2013-2020 per il controllo di questa malattia (approvata come tale dal senato della Repubblica nell’ottobre 2016) ci sarebbe quello di fermare l’incremento dell’obesità entro l’anno 2025 attraverso interventi sulla nutrizione materna, neonatale, infantile e adolescenziale. Pertanto l’iniziativa in corso prende atto che a oggi gli sforzi per combattere l’obesità infantile sono inconsistenti e pertanto diventa indispensabile per mettere insieme le forze mirate ad un’urgente azione congiunta, sia a livello regionale e possibilmente a livello nazionale, per raggiungere gli obiettivi prefissati».

 

Prof. Giovanni Luigi Mancardi, Direttore, Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili, Università degli Studi di Genova
«L’Università di Genova sostiene con forza l’evento sf_amarsi. La malnutrizione nel mondo ma anche oramai nei paesi occidentali industrializzati, è diventata un problema sempre più rilevante, causa di morti premature e di alterazioni metaboliche e malattie che possono svilupparsi sia nella stessa età pediatrica sia nella età adulta. L’inadeguato apporto proteico e di vitamine ed elementi indispensabili è responsabile di stati carenziali che danneggiano lo sviluppo armonico del sistema nervoso centrale e di altri organi e apparati mentre un eccessivo apporto di cibo, l’altra faccia della malnutrizione, non adeguatamente bilanciato e differenziato, può portare a malattie metaboliche responsabili di gravi patologie.
Unige è sempre molto aperta alle collaborazioni internazionali, sia con i paesi avanzati sia con i paesi in via di sviluppo e conferma il suo forte impegno a dare il suo contributo, attraverso la formazione, l’aggiornamento culturale, la assistenza e programmazione sanitaria, per combattere uno dei più gravi problemi che affliggono il mondo intero.»

 

 

Alcuni dati:
Malnutrizione e obesità nel mondo

  • La malnutrizione è corresponsabile di oltre 3 milioni (45%) di tutte le morti infantili sotto i 5 anni.
  • Un bambino su quattro sotto i 5 anni (oltre 165 milioni nel mondo) soffre di malnutrizione.
  • Tra il 1990 e il 2014, la percentuale di bambini (<5anni) in sovrappeso è passata dal 4,8% al 6,1%, il che significa, in numeri assoluti, da 31 a 41 milioni. Un’impennata guidata soprattutto dall’aumento nei paesi a basso e medio reddito, Asia e Africa in testa.
  • Quasi la metà (48%) di tutti i bambini (<5anni) in sovrappeso e obesi vive in Asia (con punte in Mongolia, Kazakhstan, Uzbekistan, Thailandia e Indonesia) e un quarto in Africa: qui il numero è quasi raddoppiato, rispetto al 1990, passando da 5,4 milioni a 10,3 milioni, concentrati maggiormente in Egitto, Libia, Tunisia, Marocco, Algeria e Botswana.

 

 

I problemi dell’Italia

  • Degli oltre 5 milioni di italiani che per ragioni economiche non possono alimentarsi in modo adeguato, 1,3 milioni sono bambini;
  • 8% dei bambini salta la prima colazione;
  • il 33% fa una colazione inadeguata;
  • il 53% fa una merenda troppo abbondante;
  • a tavola il 20% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, mentre durante la giornata il 36% consuma quotidianamente bevande zuccherate o gassate.
  • In 2 casi su 3 un bambino in sovrappeso diverrà un adulto obeso e la diffusione di cattive abitudini alimentari va di pari passo con l’aumento tra gli adulti di malattie cardiovascolari, diabete, ictus e tumori.

 

Per ulteriori informazioni, visita il sito web. 

(C.S.)

Su Redazione

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