Genova invasa dai pappagalli: uno studio conferma la presenza di tre specie

Di il 13 Dicembre 2021

GENOVA – Prosegue anche nella stagione invernale il censimento delle specie di pappagalli presenti sul territorio del Comune di Genova, il progetto a cui collaborano l’Assessorato alla Transizione Ecologica, Trasporti, Mobilità Integrata, Ambiente, Rifiuti, Animali ed Energia, il Museo di Storia Naturale “G. Doria”, l’Università di Genova (DISTAV) e l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure (ARPAL).

I primi risultati dello studio, avviato la scorsa primavera, confermano come i progetti di citizen science possano costituire una risorsa preziosa per la raccolta dati e la conoscenza del territorio e delle specie che lo abitano, siano esse autoctone o aliene.

Nonostante il tempo trascorso dall’inizio del progetto, infatti, le segnalazioni e i monitoraggi sul territorio stanno avvalorando le prime segnalazioni dei genovesi: le specie di pappagalli maggiormente avvistate in città sono il Parrocchetto dal collare (Psittacula krameri), l’Amazzone fronte gialla (Amazona ochrocephala) e l’Amazzone fronte blu (Amazona aestiva).

I numerosi contatti pervenuti alla casella di posta elettronica creata appositamente per il progetto (pappagalli@comune.genova.it), stanno rendendo possibile attestare ulteriormente quanto già immaginato nel periodo estivo, vale a dire un lento ma progressivo aumento delle popolazioni urbane di pappagalli, con prevalenza di Psittacula krameri.

Il monitoraggio delle colonie urbane è validato e approfondito dagli studenti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e della Vita (DISTAV) dell’Università di Genova: la verifica delle segnalazioni e l’analisi del trend delle popolazioni ha consentito di affinare quanto segnalato dai cittadini genovesi e di individuare con maggior precisione le direttrici di spostamento urbane e la consistenza dei dormitori storici della Foce e di Sestri Ponente.

La richiesta di collaborazione alla cittadinanza si rinnova anche per la stagione invernale: poiché, grazie alla caduta delle foglie, è possibile avvistare con più facilità i parrocchetti in posa sugli alberi e sugli edifici della nostra città, il contributo dei cittadini genovesi e della loro sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali potrebbe essere strategico nell’ottica di una sempre maggior comprensione delle dinamiche delle specie di pappagalli della nostra Città.

«Il Comune di Genova – sottolinea l’assessore all’Ambiente Matteo Campora – ha aderito con entusiasmo a questa ricerca scientifica sulle colonie di pappagallini e parrocchetti, volta a monitorarne la presenza in Città e mirata ad acquisire un’adeguata conoscenza del patrimonio di biodiversità presente sul nostro territorio. Un obiettivo che riusciremo a raggiungere grazie alla collaborazione con il Museo di Storia Naturale, ARPAL ed il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’ambiente e della Vita dell’Università di Genova. Ma si tratta anche di un progetto di citizen science: per questo l’Amministrazione ringrazia tutti i cittadini che hanno partecipato e parteciperanno ancora a questa utile e importante ricerca».

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