“FIGLI DI TROFIA”, AL TEATRO NAZIONALE CANZONI E RISATE PER LA SOLIDARIETÀ. «VOGLIAMO RACCONTARE GENOVA E LASCIARE UN MESSAGGIO»

Di il 9 Dicembre 2022

I giovani Cugini della Corte salgono sul palco dell’Ivo Chiesa, presentati dai Soggetti smarriti, venerdì 16 dicembre con una scaletta di 19 brani (tra cui Toda Liguria, Belin ma che caldo fa e C’è bisogno di te), coreografie e video per una serata di beneficenza in favore della Band degli Orsi

GENOVA – Andrea Morini e Lorenzo Isola sono due “Figli di trofia”. Ma lo sono un po’ tutti i liguri, e qui ci spiegano il perché. Dopo il successo delle loro parodie, i due cugini genovesi, il cui nome d’arte è I Cugini della Corte, hanno cominciato a scrivere alcuni pezzi inediti, per raccontare Genova, la Liguria, il mare, il pesto, la focaccia, ma anche i vicoli, i cinghiali, le autostrade. Dopo aver conosciuto il presidente della Band degli Orsi Bruschettini, hanno deciso di organizzare una serata di beneficienza. Questo progetto ha preso forma in fretta e vedrà i suoi frutti venerdì 16 dicembre 2022 alle ore 20.30 presso il Teatro Ivo Chiesa. Il costo del biglietto è di 20 euro, acquistabile alle biglietterie del Teatro Nazionale di Genova o anche online sul sito biglietti.teatronazionaledigenova.it

Da una parodia in genovese su YouTube al palco del Teatro Nazionale. Quando e come è nato tutto?

Lorenzo: Il progetto Cugini della Corte nasce proprio qui al Teatro della Corte. Io e Andrea siamo cugini nella vita vera, siamo sempre stati legati dalla passione per la musica, Andrea per il canto e io per il teatro e la scrittura. Nel 2018 abbiamo deciso per gioco di metterci insieme con questo nome e abbiamo caricato un video su YouTube della parodia in genovese di Cara Italia di Ghali, andando a riprendere i soliti temi genovesi però visti a modo nostro, messi in musica e con un video diretto dal nostro amico Davide Locatelli, che poi è diventato regista di tutti i nostri altri videoclip. Abbiamo ricevuto un’ottima risposta, soprattutto sui social, e poi anche i media e le televisioni hanno cominciato a contattarci, non ce l’aspettavamo. Così abbiamo continuato, abbiamo fatto per un anno altre parodie, tra cui le due hit estive Belin ma che caldo fa e Toda Liguria. Ed è stato grazie a questi brani spiritosi e ironici che poi abbiamo cominciato ad esibirci dal vivo.

Fino a che nel 2020 – purtroppo in piena era Covid, non abbiamo avuto un ottimo tempismo – non abbiamo deciso di uscire con i nostri inediti, con sia musica che testo scritti da noi, e grazie all’aiuto e all’arrangiamento del nostro maestro Stefano Scala, che sarà presente sul palco come tastierista, abbiamo iniziato ad intraprendere una vera carriera musicale. Quello che è iniziato come un gioco si è trasformato poi in un percorso artistico netto che ci ha portato poi con grande piacere ed onore a poter organizzare questa serata. 

Il nome del vostro duo è Cugini della Corte, perché?

Lorenzo: La Corte Lounge Bar è il posto dove lavoro con la mia famiglia, che ha il collegamento diretto con il foyer del Teatro Ivo Chiesa. Siamo qui dal 2016, durante questi anni abbiamo avuto modo di conoscere tutti gli addetti del teatro, con i quali abbiamo ormai un bel rapporto. Nel momento che il progetto che cresceva, abbiamo avuto l’idea insieme di organizzare una serata dei Cugini della Corte alla Corte. Per noi questa è una grandissima soddisfazione e un’opportunità che vogliamo giocarci al meglio, abbiamo tanti inediti da far ascoltare. Molti verranno perché ci conoscono già, tanti per l’intento benefico dello spettacolo, speriamo il più possibile di riempire questa platea spettacolare. Questo palco è una bella emozione, noi che siamo appassionati di calcio ci diciamo sempre “È un po’ come andare a giocare al Luigi Ferraris”. Sentiamo di avere l’energia per affrontarlo.

Siete cugini, ma oltre al legame di sangue ci sono anche le vostre passioni ad unirvi

L: Io per quattro anni ho fatto parte della Compagnia Goliardica Baistrocchi, che mi ha “forgiato” dal punto di vista della comicità. Mi è sempre piaciuto scrivere e ho sempre provato a lasciare all’interno dei miei testi un messaggio, divertente e ironico, che arrivi diretto alla gente. E mi piace anche l’idea di far ballare, riprendendo i tormentoni estivi come abbiamo fatto con Liguria Copacabana e Figli di Trofia. Però anche brani che possano essere utili dal punto di vista sociale e più cantautoriali dal punto di vista stilistico. 

Andrea: Io canto in un gruppo, “Le fibre acustiche”, da ormai sei anni, mio padre è un musicista. Ad unire me e Lorenzo sono sicuramente la musica e il palco, ma anche il calcio e, ovviamente, Genova.

Cosa volete raccontare nei testi delle vostre canzoni?

L: Quello che vogliamo è mettere sempre nei nostri brani l’impronta Cugini, anche a livello di suono, di arrangiamento, vogliamo che la gente appena inizia un brano dica “Ah, questi sono i Cugini”. Stiamo lavorando per creare la nostra identità artistica, che ha sicuramente una forte componente ligure. Nelle nostre canzoni vogliamo esaltare la nostra Liguria, valorizzarne la bellezza, parlare anche bene dei “foresti” e invitarli a venirci a trovare. 

Siamo partiti con la scenetta del minestrone e la cima e della tipica accoglienza ligure per andare sul sicuro e arrivare diretti al pubblico, poi abbiamo cercato di crearci una nostra dimensione. I nostri inediti parlano di Liguria ma anche di temi più nazionali, come ad esempio la nostra ultima uscita C’è bisogno di te, Estate in autostrada o La luna brilla d’estate. Sempre con quel pizzico di genovesità perché è quello che siamo noi, è la nostra firma. 

E poi è arrivata l’idea di trasformare musica e risate in uno strumento per fare del bene. Com’è nata la collaborazione con La Band degli Orsi?

A: Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Pierluigi Bruschettini, il fondatore della Band degli Orsi, al quale la scorsa estate abbiamo proposto questo brano, C’è bisogno di te, che stavamo sviluppando, pensando che potesse essere ideale per un’associazione come la loro, per invogliare le persone a essere più buone. Abbiamo fatto un giro nella Casa rossa, dove abbiamo anche girato delle immagini presenti nel video, abbiamo conosciuto tutti i volontari e quello che fanno ogni giorno con passione. Abbiamo subito capito che era il posto giusto e c’erano le persone giuste per portare avanti questo progetto. Abbiamo visto da parte loro un grandissimo entusiasmo e il progetto è pian piano cresciuto. Il brano è uscito da poco, speriamo che possa essere d’aiuto a portare più gente possibile a teatro. È un brano che tocca delle corde particolari dell’emotività, il video anche. Per girare il video abbiamo indossato la loro stessa maglietta, siamo stati per un momento volontari, è un’esperienza che a prescindere ci ha fatto crescere molto. Speriamo presto di avere del tempo da dedicare al volontariato, che è un mondo meraviglioso. 

l titolo della serata prende il nome dal vostro penultimo singolo: Figli di Trofia. Qual è il suo significato?

L: Abbiamo deciso di dare un titolo di quelli – come si dice oggi – clickbait, che possa attirare quelli che non ci conoscono ancora. Figli di trofia è nato perché un giorno, sotto il nostro video di Pasta al pesto, un utente ci ha scritto “Grandissimi ahah figli di trofia”. Io ho guardato Andrea e gli ho detto “Andre, il nostro primo inedito si dovrà chiamare così”. E abbiamo giocato sul fatto che tutti i liguri sono figli di trofia, perché la Liguria se vista bene sembra una trofia leggermente piegata. Giocando su questa similitudine abbiamo creato il nostro brano e dato il titolo a questa serata, perché quelli che verranno a vedere i Cugini della Corte al Teatro Ivo Chiesa in questa splendida serata saranno per lo più persone liguri, e quindi tutti figli di trofia. Non è solo il titolo di un inedito, è come se fosse qualcosa che ognuno di noi ha scritto sulla carta d’identità. Bisogna stare attenti a pronunciarlo bene. Il mio professore di matematica, che verrà alla serata, mi ha detto “Mi raccomando Lorenzo, ricordati la F!”. 

A: Vorrei aggiungere che non è un caso che alla nostra serata parteciperanno anche due figli di trofia, i Soggetti smarriti (Marco Rinaldi e Andrea Possa), due comici genovesi molto conosciuti e nostri amici, che si sono messi a disposizione per aiutarci e fare da presentatori. Pensiamo che ci siano tutti gli ingredienti giusti per regalare un bello spettacolo, avremo delle coreografie con dei ballerini, un megaschermo su cui proiettare i nostri video. Mi raccomando Lorenzo dobbiamo ricordarci di cantare bene. 

Avete in programma altre serate di questo tipo?

A: Questa serata è motivo di grande impegno, vi stiamo dedicando molto tempo per la preparazione, per il momento siamo focalizzati su questo. Abbiamo comunque in mente di organizzare altre serate, se ci sarà l’occasione anche a sfondo benefico. Vorremmo provare a misurarci in situazioni come serate in piazza, concerti in giro. 

L: In questa serata eseguiremo 19 brani, di cui 10 nostri inediti e 9 parodie, anche completamente stravolte. Da questa occasione noi vorremmo poter creare un marchio, un nostro spettacolo che un domani possa poi essere portato in giro, anche in forma ridotta. Creare un qualcosa di diverso, innovativo e accattivante per il pubblico. 

Elisa Morando

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