“Erotismo e autoritarismo a Staglieno”, va in scena lo spettacolo ispirato alle foto di Lisabetta Carmi

Di il 4 Agosto 2023

GENOVA – «Una galleria meravigliosa di imponenti»: così Lisetta Carmi nel 1966 descrive il cimitero antico di Staglieno mentre lavorava ad un reportage fotografico su alcune attività della città di Genova per conto del Comune. Comincia quindi a fotografare e studiare una singolare dissonanza: «Detestavo ciò che molte sculture rappresentavano, lo stereotipo di una donna timorosa e dipendente dagli uomini, ma ero colpita dalla mente creatrice di chi in vita aveva progettato la sua tomba». Da qui nasce l’idea di provare a racchiudere all’interno di uno spettacolo teatrale polidimensionale, i tanti spunti forniti dalla storia di Lisetta Carmi e il suo rapporto unico e particolare con il Cimitero Monumentale di Saglieno, testimone silenzioso ma “comunicativo” del mondo di un tempo e del mondo a noi oggi contemporaneo: la spinta – sull’onda di una condivisa emozione collettiva e della voglia di ricordare l’artista dopo la sua scomparsa – di rimettere in luce il progetto su Staglieno, ri-trova naturalmente oggi nel cimitero genovese il suo spazio scenico deputato che infatti ospiterà il debutto di “Erotismo e autoritarismo a Staglieno” il prossimo 29 settembre 2023. Lo spettacolo è una produzione di Teatro dell’Ortica.

“Abbiamo voluto quindi utilizzare le suggestioni del lavoro stesso della fotografa per costruire una ‘partitura performativa’ che dai corpi scolpiti sulle tombe, passando per lo studio delle foto, finendo agli interpreti, metta”in movimento” uno spettacolo in cui il linguaggio corporale sia preminente – sottolinea Gianluca Bottoni, attore ma qui anche curatore scenico e drammaturgico – E nella tessitura del nostro lavoro, tra le gestualità coreografiche delle interpreti e la presenza importante di due bambini (oggetto da sempre di una attenzione partecipe nelle foto di Lisetta Carmi) risuoneranno le note di un pianoforte con brani di Tito Aprea, riferimento al passato importante della Carmi anche come pianista e ad uno degli autori che amava eseguire”.

Uno spettacolo che porterà in scena non solo il lavoro di Lisetta Carmi e la sua storia, ma anche la contemporaneità che lei stessa ha vissuto in prima persona, a partire dalla stessa fotografia che in quegli anni era attraversata da slanci pionieristici: “Cercheremo di lavorare sul colore che “alla luce” di recenti ritrovamenti di altri scatti della fotografa che abbandonano il bianco e nero da reportage tipico di certi anni, e che si devono al costante e attento lavoro di ricerca e conservazione dell’Archivio Lisetta Carmi di Genova, mostrano nuove valenze del suo mondo fotografico e, grazie a una serie di vivacissimi costumi curati dall’istituto d’istruzione secondaria superiore Duchessa di Galliera, industria e artigianato per il Made in Italy/ Fondazione F.U.L.G.I.S., ci sovrapporremo allo luminanza marmorea dello scenario del cimitero monumentale”.

Degli scatti del reportage originario, che la fotografa aveva appunto chiamato “Erotismo ed autoritarismo a Staglieno”, qualcosa si è dovuto sacrificare ma abbiamo mantenuto un percorso che comprende l’ “impietrimento” borghese dell’800 (Staglieno è l’800) al liberty e al deco di un erotismo “postraffaellita” (come dire dal realismo all’estasi) e di una pulsazione fisica che a mano a mano nello svolgersi itinerante dello spettacolo denuncerà la natura organica delle interpreti stesse e di tutto ciò che intorno, e altrove, si muove. Compreso il pubblico. Tutti oggi sempre più “abituati” all’immagine di noi stessi. 

CS.

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