Dal 19 maggio al 26 giugno al Galata Museo del Mare la mostra “Naufraghi e naufragi”, il naufragio come metafora di vita

Di il 18 Maggio 2022

La mostra si sviluppa intorno al tema del naufragio , come sentimento profondo e accidentale che pone gli esseri umani davanti alle questioni fondamentali dell’esistenza

“Persi I punti Fermi, la realtà è diventata liquida,

non ci sono punti dove approdare…”

GENOVA- L’inaugurazione è prevista giovedì 19 maggio alle ore 18.00 presso la Galleria delle Esposizioni del Museo ad ingresso libero. Dopo un primo passaggio all’Acquario di Milano, la mostra “Naufraghi e naufragi” di Barbara Pietrasanta approda, letteralmente, nelle sale del più grande Museo marittimo del Mediterraneo.

Tele di grandi dimensioni realizzate esclusivamente con la tecnica dei colori ad olio, raccontano di uno dei temi universali dell’umanità e cioè il naufragio. Lo fanno con una sensibilità tutta femminile che nulla toglie però alla potenza drammatica che questo tema sottende e reca con sé.

Le figure femminili della pittrice, sia che fluttuino livide in uno spazio indefinito o che siano sedute, spossate e sopravvissute alla furia di una tempesta, narrano di naufragi di cui non sempre il responsabile è il mare. Alcuni naufragi, infatti, non hanno bisogno di barche e di mari in tempesta, ma irrompono nelle nostre vite con altrettanta violenza. A questi, come a quelli reali, non resta che opporsi aggrappandosi ad una corda, come quella che qualcuna delle giovani donne di Barbara Pietrasanta regge tra le mani.

Nella sua ricerca, che si articola pienamente nella narrazione costruita da queste tele, l’artista mette in gioco i temi fondamentali legati al senso profondo dell’esistenza e dell’identità individuale, calati in una realtà estremamente contemporanea in cui tutte le certezze sembrano svanire davanti agli imprevedibili accadimenti della vita.

Il naufragio, imprescindibile in ognuno di noi, è una possibilità inaspettata nella traversata esistenziale della vita, durante la continua sfida connessa al desiderio e all’inquietudine di andare oltre al mondo conosciuto affrontando il mare, i cui fondali celano lati oscuri e paure. Ma essere viaggiatori della vita oggi vuol dire fare i conti con una società “liquida” con sempre meno punti di riferimento e certezze.

L’affondamento, però, non rappresenta necessariamente un fallimento perché in realtà nulla perisce e tutto si trasforma: occor­re solo recuperare ciò che resta del nostro vecchio mondo per far nascere il nuovo. Per andare da una riva all’altra riva il navigante deve accettare la sfida e l’eventuale destino che può porre fine ad una parte di sé. Citazioni mitologiche, composizioni metafisiche, riferimenti simbolici raccontano gli avvenimenti umani e drammatici del nostro tempo presente coinvolgendo lo spettatore in uno spazio scenico da quinta teatrale.

Inaugurazione 19 maggio ore 18.00 ingresso libero

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