Da Sestri Levante a Dolceacqua: prosegue il viaggio di “Liguria delle Arti” tra le meraviglie della regione

Di il 16 Luglio 2019

SESTRI LEVANTE

SESTRI LEVANTE (GE) – Dopo l’esordio con tutto esaurito a Imperia, prosegue venerdì 19 luglio a Sestri Levante (Genova) la seconda edizione di “Liguria delle Arti. Lo spettacolo della bellezza”. A Sestri Levante gli spettatori sono invitati a seguire un percorso in due tappe.

L’appuntamento, a ingresso libero, è alle ore 21.00 nella Chiesa di San Pietro in Vincoli (salita Frati Cappuccini), dove la storica dell’arte Beatrice Astrua racconta la scultura lignea Martirio di Santa Caterina di Anton Maria Maragliano. Subito dopo, con una breve passeggiata si giunge all’Oratorio di Santa Caterina, dove ha luogo la parte letteraria e musicale dell’evento. Le violiniste Yesenia Vicentini e Teresa Valenza del Conservatorio Niccolò Paganini eseguono musiche di Paganini, accostate alle pagine scelte da Pino Petruzzelli tra gli scrittori che hanno descritto questi luoghi: Stefano Tettamanti, Hans Christian Andersen, Giovanni Descalzo, Eugenio Montale, Ernest Hemingway.

Il capolavoro da riscoprire a Sestri Levante è la cassa processionale dedicata al Martirio di Santa Caterina, scolpita nel legno da Anton Maria Maragliano, esponente del barocco genovese vissuto tra Seicento e Settecento, specializzato proprio nella lavorazione morbida e prodigiosa degli alberi che nelle sue mani sono diventati opere d’arte. La scultura, normalmente conservata nella Chiesa di San Pietro in Vincoli dove ora si trova, lo scorso autunno era stata temporaneamente trasferita a Palazzo Reale di Genova, dove è stata allestita la prima mostra antologica dedicata a Maragliano. Ma in origine il Martirio di Santa Caterina era custodito altrove, nel vicino Oratorio di Santa Caterina, che fu bombardato nel 1944 ed è solo per un caso fortunato che la scultura di Maragliano non è bruciata. L’opera, insieme alcuni dipinti, si è salvata dalla distruzione ed è stata trasferita nell’edificio poco più in basso. Ancora oggi si può valutare la portata del pericolo corso da uomini e cose, osservando i Ruderi dell’Oratorio, dove avrà luogo la parte musicale e letteraria di Liguria delle Arti.

DOLCEACQUA

DOLCEACQUA (IM) – Per la sua terza tappa, Liguria delle Arti torna nell’estremo ponente ligure e prosegue sabato 20 luglio a Dolceacqua (Imperia). L’appuntamento, a ingresso libero, è alle ore 21.00 sul Sagrato della Chiesa di Sant’Antonio Abate (piazza Padre Giovanni Mauro 11), dove lo storico dell’arte Giacomo Montanari racconta il polittico Santa Devota di Ludovico Brea, il violoncellista Giacomo Biagi esegue musiche di Johann Sebastian Bach, accostato alle pagine letterarie scelte da Pino Petruzzelli fra gli scrittori che hanno descritto questa terra: Francesco Biamonti, nato una decina di chilometri più in là, Mario Soldati, che a questo paesaggio e alle sue cantine dedica alcune pagine indimenticabili di Vino al vino penetrandone come pochi  fra i viaggiatori l’identità più profonda, proseguendo con Camillo Sbarbaro, che qui venne come volontario della Croce Rossa durante la prima guerra mondiale, per chiudere con Salvatore Quasimodo e  lo stesso Petruzzelli. Ognuno di loro ha descritto e si è lasciato ispirare da questo angolo di mondo.

Dolceacqua è Bandiera Arancione del Touring, riconoscimento di qualità turistico-ambientale conferito ai piccoli paesi dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. Bisogna lasciare il mare per scoprire la bellezza più nascosta di un borgo medievale fondato sull’ansa del torrente Nervia. Dolceacqua è una cartolina, con il ponte arcuato che ha ispirato Claude Monet, il Castello Doria, che in questi giorni ospita due quadri che Monet dipinse in questa zona, e la storia di tante guerre combattute contro un’altra famiglia di origine genovese, i Grimaldi di Monaco. Quando venne il tempo della pace, Francesca Grimaldi per suggellare l’intesa con i Doria commissionò un quadro al maggiore artista del tempo, Ludovico Brea, che lo eseguì nel 1517 per essere donato ai signori di Dolceacqua, come segno di un sodalizio che metteva fine alla rivalità. Oggi il Polittico di Santa Devota è custodito nella Chiesa di Sant’Antonio Abate ed è sul suo sagrato che parte questo nuovo viaggio alla scoperta dei tanti linguaggi dell’arte e di come possono intrecciarsi tra le strade di un paese che è già di per sé uno spettacolo.

Per ulteriori informazioni: TeatroIpotesi o CulturaInLiguria.

C.S.

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