Coronavirus e mondo dello spettacolo, assessore Cavo: «Già stanziati 700 mila euro, Governo istituisca fondo extra fus»

Di il 16 Dicembre 2020

GENOVA – Il mondo dello spettacolo è stato uno dei settori più colpiti dalla pandemia e dalle restrizioni cui essa ha portato. Con teatri, cinema e musei chiusi ormai da oltre un mese, la necessità di aiuti si è fatta sempre più insistente.

La Liguria ha già dato risposte concrete con aiuti ai lavoratori, ma ora la Conferenza delle Regioni chiede che il Governo centrale si attivi per sostenere la categoria. Una proposta, di cui si è già discusso, è quella dell’assessore alla cultura Ilaria Cavo (foto in copertina) per l’istituzione di un nuovo fondo extra Fus (Fondo unico per lo spettacolo).

«Regione Liguria non è stata affatto sorda rispetto alle esigenze del mondo dello spettacolo, fortemente penalizzato dall’emergenza Covid. Abbiamo già dato risposta alle richieste dei lavoratori autonomi, sostenuti solo parzialmente dai decreti governativi, stanziando 700mila euro in modo da garantire un voucher aggiuntivo e complementare rispetto alla platea prevista dal Dl Ristori. Con la categoria delle imprese teatrali senza scopo di lucro o cooperative sociali, riunitesi in coordinamento a seguito dell’emergenza Covid, abbiamo iniziato un dialogo costruttivo e la commissione Beni Culturali della Conferenza delle Regioni ha già condiviso la mia proposta di chiedere unitariamente al governo la costituzione di un nuovo fondo extra Fus per il sostegno specifico di queste realtà».
Così Ilaria Cavo (foto in copertina) in merito all’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale di un ordine del giorno a sostegno delle imprese teatrali e dello spettacolo dal vivo a seguito di un’audizione a cui ha partecipato insieme ai capigruppo.

«La misura che abbiamo già adottato – prosegue l’assessore Cavo – ha rispettato, anche nella tempistica, l’impegno assunto di stanziare risorse mirate entro la fine dell’anno. Il voucher andrà a tutti quei professionisti che hanno lavorato almeno sette giornate tra il 2019 e il 2020 (con Isee sotto i 35mila euro) o 30 giornate (con Isee sotto i 50mila euro) e che rappresentano maestranze, attori, persone che lavorano anche per le imprese teatrali, questa mattina incontrate insieme ai capigruppo in consiglio regionale, ma che, non essendo dipendenti, non hanno potuto godere di nessun intervento di cassaintegrazione»

Cavo precisa: «Si tratta di un intervento e di un segnale al mondo dello spettacolo, che oggi si presenta con una nuova istanza e categoria: quella appunto delle imprese teatrali senza scopo di lucro o cooperative sociali, riunitesi in coordinamento a seguito dell’emergenza Covid. Anche con loro abbiamo iniziato un dialogo costruttivo. Si tratta di realtà che questo assessorato ha sempre sostenuto nella loro progettualità – sottolinea l’assessore – ovvero che hanno sempre attinto ai fondi messi a disposizione ogni anno da Regione, perché hanno saputo esprimere progetti teatrali e culturali di interesse regionali e come tali sono stati sostenuti. Il dialogo iniziato proseguirà in modo che la loro progettualità non vada persa o vanificata a causa del fermo forzato causato dall’emergenza Covid».

«Oggi stesso – ha concluso – ho chiesto alla commissione delle Regioni dei Beni Culturali una lettera congiunta per chiedere al governo l’istituzione di un fondo extra Fus per il sostegno di questi soggetti, da ripartire in modo da tenere in considerazione i loro fatturati e la loro capacità di produzione. La richiesta è stata accolta ed è finalizzata a evitare quanto accaduto nel primo lockdown, quando il fondo extra Fus è stato assegnato dal governo con cifre uguali a soggetti di diverse dimensioni, perdendone l’effetto sui bilanci dei soggetti più consistenti. I dati di sofferenza sui bilanci riferiti dal coordinamento dei teatri dimostra la necessità di una precisa attenzione per il settore e l’esigenza di un fondo nazionale, non solo regionale, che le Regioni chiederanno, basato su parametri diversi rispetto al passato».

C.S.

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