Coronavirus, al via il tavolo tecnico per la costruzione della fase due

Di il 15 Aprile 2020

GENOVA. “È necessaria una struttura tecnica regionale che affianchi i decisori per delineare le linee guida e i comportamenti corretti, spesso del tutto inediti, per affrontare la fase 2. Il gruppo di lavoro metterà insieme i rappresentanti delle categorie produttive e delle diverse realtà sul territorio, il mondo economico e quello accademico per costruire, partendo da solide basi scientifiche, un percorso che consenta di contemperare ripartenza del Paese e tutela della salute dei cittadini, tenendo ovviamente conto delle specificità del territorio ligure dal punto di vista economico”. Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti traccia il percorso in vista delle riaperture in una riunione alla presenza dell’assessore alla Sanità Sonia Viale, all’assessore alla Formazione Ilaria Cavo, ai professori Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino, e Filippo Ansaldi, responsabile prevenzione di Alisa, al Commissario straordinario di Alisa Walter Locatelli, in videoconferenza con i rappresentanti di categorie economiche, sindacati, ordini professionali, autorità portuali e associazioni di categoria.

“I punti su cui lavorare – aggiunge Toti – sono innanzitutto le regole per il contenimento dell’epidemia applicate alla vita sociale, che verranno elaborate dal nostro tavolo tecnico. Sarà necessario poi individuare delle aziende pilota che ci permettano di effettuare degli esperimenti (ad esempio sugli screening e sul mantenimento delle distanze), realtà produttive che ci permettano di testare queste linee guida. Poi c’è il capitolo della necessaria formazione professionale: dobbiamo usare questo mese per formare lavoratori sui comportamenti da applicare nelle varie tipologie di occupazione e, infine, stiamo lavorando per rimodulare tutte le giacenze dei bandi Fse e Fesr per avviare dei bandi per sostenere le imprese nell’acquisto delle dotazioni e delle strumentazioni necessarie, sempre su basi scientifiche”.

“È necessario fare in fretta –  ammonisce Toti – questo confronto deve dare risposte entro il 4 maggio, perché è impensabile farci trovare impreparati e ritrovarci a inseguire. Ogni allargamento delle maglie, ogni maggiore quota di libertà devono essere controbilanciati da comportamenti sempre più virtuosi per contenere la diffusione del virus, e di conseguenza continuare ad assicurare come abbiamo sempre fatto le cure a tutti, senza mettere ulteriore pressione a un sistema sanitario che fin qui ha dato prova di grande capacità di adattamento e che ha retto un urto importante. È necessario quindi strutturare una serie di comportamenti e accorgimenti per contemperare tutte le esigenze e arrivare alla fase 2 assolutamente preparati, permettendo così di riaprire le attività economiche e dare ossigeno al Pil”.

“Se andiamo verso la riapertura – conclude Toti – dobbiamo prendere in considerazione tutti gli aspetti della vita, tutti i comportamenti che dovranno tenere conto delle nuove condizioni che si sono venute a creare. Nessuno ha ancora affrontato in modo coerente la grande quantità di comportamenti socioeconomici che dovremo mettere in pratica, sono necessari gruppi di lavoro divisi per settore, per dare indicazioni operative chiare”.

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