Conservatorio Paganini, proseguono le “Strade del suono” con l’universo danzante del “Trio des Alpes”

Di il 17 Ottobre 2018

GENOVA – Sabato 20 ottobre (ore 17) al Conservatorio Paganini va in scena “Dancing Universe”, secondo concerto della sesta edizione del festival “Le strade del suono – Something real”. Protagonista il “Trio des Alpes”, formazione italo-svizzera, affiancata da Stefano Bagliano, flautista genovese e direttore artistico del festival “Le vie del Barocco”.

 

Claude Hauri è stato primo violoncello in varie formazioni, tra cui alcune dedite alla musica contemporanea quali l’Ensemble Algoritmo di Roma o l’Ensemble Nuovo Contrappunto di Firenze, divenendo uno degli interpreti di riferimento per tale repertorio. Il pianista Corrado Greco contribuisce in maniera fondamentale alla musicalità del trio, anche grazie alle sua vasta esperienza cameristica con partner quali B. Canino, R. Bonucci, M. Ancillotti, G. Sollima, M. Caroli, M Quarta, L. Windsor, membri dei Berliner Philharmoniker.  che si cimenterà in un interessante programma in cui da un compositore classico come Haydn si balzerà poi nel moderno con Lennox Berkeley e infine nel contemporaneo con Linda Dusman, il cui Trio “Dancing Universe” sarà in prima esecuzione italiana, un brano molto intenso scritto per la scomparsa dei genitori della compositrice ed ispirato dai bellissimi versi di Tomas Eliot tratti dal poema “Four Quartets”, di cui uno dà il titolo al concerto.

 

Sir Lennox Randal Francis Berkeley nacque a Boars Hill, vicino a Oxford, nel 1903 e compì gli studi alla Gresham’s School e al Merton College, prima di trasferirsi a Parigi dove studiò composizione con la celebre Nadia Boulanger e conobbe Arthur Honegger, Darius Milhaud e Igor Stravinski, subendo l’influenza della musica francese. Amico di Benjamin Britten, che gli dedicò il Concerto per pianoforte, collaborò con lui per diversi lavori. Il Concertino per flauto diritto, violino, violoncello e pianoforte op. 49 ha un impianto neoclassico, anche se il linguaggio utilizzato dal compositore è moderno. La scansione dei movimenti, i richiami tra gruppi strumentali fanno pensare a un brano di musica barocca trasportato nel futuro e può essere eseguito anche con il clavicembalo al posto del pianoforte.

 

L’americana Linda J. Dusman, portavoce delle donne nella musica, ispira alcune sue composizioni al paesaggio di Cape Ann, nel Massachussets dove trascorre l’estate. Il brano “Thundersnow” le è stato commissionato nel 2014 proprio dal Trio Des Alpes ed è stato presentato a Genova in quell’anno. Artista del suono, Dusman dagli anni ’80 ha incominciato a sperimentare testi spazializzati, con un passaggio di “The making of Americans” di Gertrude Stein, progettato per nastro quadrifonico. Il brano presentato oggi si intitola “Dancing Universe”, composto nel 2016, scritto in memoria dei genitori scomparsi l’anno precedente. Linda Dusman ha utilizzato frammenti delle liriche di Thomas Stearns Eliot tratte dal monumentale poema “Four Quartets”. È un brano dalle venature trasparenti, da cui di tanto in tanto emergono come tintinnii e l’eco di frammenti di melodie, forse motivi popolari o temi cui la lega il ricordo.

 

(C.S.)

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