“Chinglish”: ambiguità e satira al Teatro della Tosse

Di il 13 Febbraio 2017

Dal 16 al 18 febbraio il sipario del Teatro della Tosse si apre su CHINGLISH, di David Henry Hwang.

Lo spettacolo racconta la storia esilarante di Daniel Cavenaugh, un uomo d’affari americano che compie il tentativo disperato di lanciare una nuova impresa in Cina. Solo tre cose sembrano ostacolare il suo cammino: non parla la lingua, non conosce le usanze del paese, e s’innamora dell’unica donna che non può assolutamente avere. Un’opera ricca di equivoci e di intrighi, estremamente attuale quanto lo è oggi il rapporto che abbiamo con la Cina. Una potente opera di satira sulla corruzione che attraversa l’imprenditoria e la politica, cui si unisce un’audace sperimentazione linguistica, evidente nell’uso del bilinguismo e di raffinati giochi di parole. Il testo ha vinto il Josef Jefferson Award ed è stato rappresentato con successo a Broadway.
Il titolo dell’opera si riferisce a quelle traduzioni notoriamente eccentriche che si trovano in Cina, dove una frase banale in inglese come “attenzione pendio scivoloso” è tradotta in “le scivolose sono molto scaltre”. Nell’epoca della globalizzazione spesso dimentichiamo il più grande ostacolo all’incontro fra culture: la lingua. In particolare la lingua cinese, per noi occidentali convinti che l’inglese abbatta ogni frontiera, rappresenta un enigma difficile da comprendere. Eppure è proprio con la Cina che oggi ci troviamo sempre più spesso a dialogare.
Chinglish racconta proprio questo. Metterlo in scena senza usare attori che parlino cinese è una sfida ardua che presenta tuttavia un vantaggio: è attraverso i personaggi da loro costruiti che il pubblico sperimenta con più efficacia le insidie nascoste nell’avvicinarsi a una lingua sconosciuta. La regia gioca su questo ambientando l’intera pièce alla conferenza, all’inizio della commedia originale, in cui il protagonista racconta il suo viaggio in Cina. Questo gioco, che si sposa con il senso profondo del testo, porta alla luce le oggettive difficoltà linguistiche attraverso un meccanismo ritmicamente serrato che risulta infine molto comico. La commedia, dunque, con l’ironia che racchiude, porterà infine il pubblico a riconoscere che, per quanto distante, ogni cultura conserva in sé somiglianze capaci di superare ogni ostacolo.

Biglietti: 14 euro

INFO www.teatrodellatosse.it

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Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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