“C’est la Goutte d’Eau”, sbarca a Genova il progetto di ricerca a bordo dell’Aquarius

Di il 12 Giugno 2018

 

GENOVA – Nell’ambito delle attività extra festival, in un momento eccezionalmente delicato in merito all’apertura dei porti, Zones Portuaires accoglie a Genova l’arrivo di C’est la Goutte d’Eau, progetto artistico, culturale e solidale frutto di un periodo di ricerca a bordo dell’Aquarius, oggi respinto dalle coste italiane.

 

L’Hétérotope, barca a vela partita a maggio scorso da Port-de Bouc, vicino Marsiglia, per portare lungo le coste del Mediterraneo il messaggio dell’Aquarius resterà attraccata a calata de’ Mari a Genova, di fronte al Museo del Mare, da martedì 12 a martedì 19 giugno, per incontrare i genovesi e presenterà giovedì 14, a partire dalle 18, una serata di dibattito, proiezioni, musica e spettacolo.

 

Si comincia alle 18 al Centro Banchi, in piazza De Marini 20, con un momento di proiezione e dibattito sulle migrazioni nel Mediterraneo e il ruolo delle città portuali nell’accoglienza.

 

A seguire, appuntamento alle 20 a calata Falcone e Borsellino (fra Acquario e Bigo) per Messaggi in bottiglia: un momento di musica in compagnia dei Rebis, del rapper nigeriano e attivista Natty Scotty e con letture dell’antropologo Enzo Barnabà, autore del libro Il viaggio di Cunégonde sui percorsi migratori dall’Africa subsahariana al Mediterraneo.

 

Al tramonto, poco dopo le 21, lo specchio d’acqua compreso fra Acquario e Bigo sarà animato da “Une goutte d’eau à la mer / Una goccia nel mare”, co-produzione Arnika Cie e Compagnie Sîn con Ciné Méliès e Zones Portuaires Marseille – Zones Portuaires / Genova in collaborazione con SOS MEDITERRANEE, Ville de Port de Bouc, la CCAS, Arci nazionale, Università di Venezia, teatro Ket (Atene) e per la data genovese Galata Museo del Mare – Genova, Mu.MA Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni, Porto Antico di Genova e Consorzio Liguria Via Mare.

 

Liberamente ispirato agli incontri con i salvatori del mare, e di ogni frontiera, lo spettacolo Una goccia nel mare di Mandine Guillaume et Emilien Urbach è stato presentato in anteprima a marzo 2017 al Festival des Rencontres du réel del Lavoir Théâtre di Mentone e dallo scorso maggio ha preso il mare, da Port-de-Bouc vicino Marsiglia, per raggiungere Lesbos a fine estate.

 

«Si tratta di un omaggio alle decine e decine di persone che, nel loro piccolo, compiono atti di solidarietà animate semplicemente dalla loro umanità – spiega Mandine Guillaume -, persone che abbiamo incontrato a bordo dell’Aquarius, al largo delle coste libiche, a Lampedusa, ma anche a Calais, a Lesbos, a Ventimiglia…».

 

Il testo è scritto a partire dai messaggi in bottiglia che l’equipaggio dell’Aquarius ha liberato nel mare durante la navigazione e la permanenza a bordo di Mandine e Emilien. Alla messa in scena hanno contribuito Pierre-Alain Mannoni e Kostadis Mizaras, che hanno adattato lo spettacolo con arrangiamenti musicali e traduzioni che lo rendono comprensibile al pubblico francese, italiano e greco.

 

Sinossi

Al largo di Lampedusa un uomo e una donna lanciano una richiesta di soccorso. Lei è incinta. È il 3 ottobre 2013, d’improvviso si rompono le acque: le sue e quelle del mare, che anziché dare la vita, però, darà la morte a 366 persone. È il primo della serie di naufragi di cui sentiremo parlare. I futuri genitori non riceveranno alcun soccorso: le forze sono tutte impegnate altrove. E il loro figlio, di fronte a questa scena, si rifiuta di venire al mondo. L’uomo, da allora, ogni giorno viaggia per mare e raccoglie messaggi in bottiglia. Lei li legge e cerca di ritessere le fila di queste storie perdute, a volte unite dal mare, a volte separate sul sentiero dell’esilio.

 

La partecipazione è gratuita e non è necessaria la prenotazione.

 

Lo spettacolo “Una goccia nel mare”, della durata di circa 75 minuti, si svolgerà tra mare e terra e sarà visibile da calata Falcone e Borsellino e zone limitrofe.

 


 

Per maggiori info:

info@zonesportuaires-genova.net

 

C.S.

Su Redazione

Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela Biagini

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