“CARMEN” AL CARLO FELICE CON L’INCOGNITA SCIOPERO

Di il 8 Maggio 2014

L’opera di Bizet al debutto domani sera rischia di saltare per la protesta di alcune sigle sindacali

Carmen atto 3 -

«Non sarà la solita Carmen». Davide Livermore non ha dubbi. Il regista dell’opera, il cui debutto è previsto domani alle 20.30 al Teatro Carlo Felice, parla sicuramente per quanto riguardano ambientazioni e scene. Però non si può non tenere conto anche delle agitazioni sindacali che mettono a rischio il regolare svolgimento dello spettacolo. I venti di sciopero contro i 36 esuberi annunciati non si placano o comunque lo fanno solo in parte. Alcune sigle sindacali hanno revocato lo sciopero, altre continuano sulla linea dura.

La prima è così ancora un’incognita. Davide Livermore ha comunque pensato ad una Carmen fuori dagli stereotipi comuni anche nella messa in scena. «Seguiamo il bellissimo libretto di Bizet, ma la nostra Carmen non è spagnola ma cubana in tutto e per tutto. Il toro, la battaglia, la corrida cedono il posto allo scontro rivoluzionario. Ma non fraintendete, non c’entra nulla la politica» spiega il regista. Le ragioni di questo “spostamento” sono essenzialmente due, una di carattere squisitamente musicale, l’altra dovuta alla profonda differenza tra la Spagna attuale e quella che si voleva raccontare nell’opera. E così Plaza de La Revoluciòn sostituisce Plaza de Toros e ci troviamo immersi alla fine del 1958 «Non si può negare la portata storica e la consistenza simbolica di un evento come la rivoluzione Cubana per il 1900». Il direttore d’orchestra, il giovanissimo Andrea Battistoni testimonia la sua vicinanza all’idea del regista «In fondo non esiste una versione definitiva della Carmen, Bizet morì prima di vederla consacrata al successo» e poi tiene a mettere in luce il livello alto dell’orchestra «È in ottima forma e vuole come tutti noi rimettere in carreggiata questo teatro così importante per Genova». Il cast è di primissimo livello. Nei panni dell’eroina Sonia Ganassi che collabora con direttori quali Muti e Barenboim e Francesco Meli a interpretare Don Josè.

La Carmen insomma è pronta, l’ultima quasi invocazione di Andrea Battistoni è chiara: «Riempite il nostro, il vostro teatro». Sciopero permettendo.

Testi di Chiara Bozzo

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