BALIANI E ACCORSI RACCONTANO LA SOCIETÀ APPESTATA

Di il 12 Marzo 2015

Al Teatro della Corte grande successo per il debutto del “Decamerone” di Boccaccio

Di Chiara Tasso

La storia non è poi così cambiata. Così come i cittadini della Firenze del Trecento fuggivano verso le colline per evitare la peste, il pubblico si rifugia a teatro per ascoltare bei racconti e dimenticare per qualche ora le difficoltà della vita quotidiana: «Le storie servono a rendere il mondo meno terribile, a immaginare altre vite, diverse da quella che si sta faticosamente vivendo – spiega a proposito del suo “Decamerone” il regista Marco Baliani – Le storie servono ad allontanare, per un po’ di tempo, l’alito della morte. Finché si racconta, finché c’è una voce che narra siamo ancora vivi».

Mariano Nieddu_Fonte Fantasia_Stefano Accorsi_Naike Anna Silipo_Silvia Briozzo_Salvatore Arena_ph Andrea PirrelloIl pubblico è vivo più che mai e lo ha dimostrato alla prima genovese del “Decamerone”, spettacolo prodotto da Nuovo Teatro in collaborazione con Teatro della Pergola, con l’adattamento teatrale di Marco Baliani e la drammaturgia di Maria Maglietta. La voce narrante è quella di Stefano Accorsi, che, insieme ai bravissimi Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia, Mariano Nieddu e Naike Anna Silipo, fugge dalla realtà malata e porta in scena alcune tra le più significative e divertenti novelle del Boccaccio.

Ancora una volta, dopo “L’Orlando furioso” della scorsa stagione, Baliani e Accorsi si divertono a portare in scena un altro colosso della letteratura italiana. Il teatro che propongono diventa un luogo sicuro come le colline fiorentine, dove riflettere e talvolta ridere dei più grandi “vizi, virtù e passioni” dell’animo umano, affrontando temi più che mai attuali: corruzione, tradimento, menzogna, malaffare e gelosie.

Un’Italia contagiata da malattie che sembrano inguaribili, ma con un’arma di difesa sempre a portata di mano: la sua cultura. Da qui la scelta di portare in scena Boccaccio. «Per liberarci dall’appestamento dobbiamo partire dalle nostre fragilità e debolezze – continua Baliani – Dobbiamo riconoscerle, farci un bell’esame, ridendoci sopra e, digrignando i denti, uscire dal teatro ragionevolmente incazzati, soprattutto con noi stessi».

Le repliche dello spettacolo andranno in scena al Teatro della Corte fino a domenica, ogni sera alle 20.30.

Su goa

Devi essere loggato per postare un commento Accedi

Lascia un commento