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AL TEATRO DUSE ARRIVA “MEDEA ASSOLO”: LA TRAGEDIA DI EURIPIDE CON RAFFAELLA AZIM PER “LUNARIA A LEVANTE”
Il nuovo appuntamento di Lunaria Teatro va in scena negli spazi del Teatro Nazionale per rappresentare il dramma mitologico di Medea e Giasone dal punto di vista della donna tradita ma eternamente leale
GENOVA – Da mercoledì 13 a domenica 17 novembre Lunaria Teatro e Teatro Nazionale uniscono le forze per mettere in scena “Medea assolo”, rappresentazione ispirata al classico di Euripide. La nuova stagione di “Lunaria a Levante” prosegue dunque al Teatro Eleonora Duse con lo spettacolo di Margherita Rubino con Raffaella Azim e regia di Daniela Ardini per raccontare in uno spaccato di mitologia greca la tragica storia dell’infranta fedeltà eterna tra Giasone e Medea.
«Questa “Medea” è “di” Euripide e non “da” Euripide – spiega Margherita Rubino –. Si compone di sette quadri di azione, tutti in prima persona, poiché chi parla è solo Medea, che calamita nei propri monologhi le risposte o le reazioni o gli interventi di Nutrice, Creonte, Giàsone, Egeo e del coro. Questo fa sì che le battute e che ogni singola parola della tragedia siano quelle scritte da Euripide e mandate in scena nel 431 a.c. Non ci sono intermediazioni nel testo, né aggiunte o riscritture. A questo copione, ove via via cambia la scena e il punto di vista, ma non chi parla, e in cui il procedere dell’azione è incalzante quanto nella tragedia a più voci di Euripide, corrisponde una regia per cui Medea, oltre a essere sempre in scena, è molto attenta allo storytelling che può formarsi su di lei, a quello che agli altri sembra o potrà sembrare, al proprio personaggio insomma. Il prologo è recitato davanti ad una carta geografica, sia per ricordare il proprio viaggio dalla Colchide, nell’odierna Turchia, alla civile Grecia (Corinto), sia per ricordare in qualche modo agli spettatori che la propria storia da quel momento sarà nota e ripetuta nei millenni e tra decine di etnie. La sua revenge tragedy in questo allestimento prevede sempre una sorta di occhio invisibile di telecamere o droni, che fotografano la storia di Medea esattamente come lei vuole che venga conosciuta e divulgata nel mondo. Medea sa gestire con attenzione il rapporto con gli altri, ma anche col mondo esterno e con la futura narrazione del suo personaggio».
«La Medea di Euripide è un abisso dove le scoperte sono continue – aggiunge la regista Daniela Ardini –: più ti immergi nel testo, più cogli frammenti di pensiero, sentimenti, emozioni che dilatano il personaggio della protagonista e lo portano all’oggi. Nel personaggio di Medea lo scontro tra razionale e irrazionale si fa strategia di sopravvivenza: scende nel buio dell’abisso, ma lì trova la traccia fosforescente che le permette di risalire e pianificare con lucidità la sua vendetta. La riduzione del testo ad unam non intacca la parola euripidea, del resto Margherita Rubino è grecista di chiara fama e, quindi, non può tradirla. Solo la riduce all’essenza, a quello che può attraversare la mente di Medea, che ne determina scelte e comportamenti».
Raffaela Azim è stata protagonista in spettacoli di Franco Parenti, Giancarlo Sbragia, Luca Ronconi, Aldo Trionfo, Carlo Cecchi, Gabriele Lavia e Lina Wertmuller fra gli altri. Si ricordano La città morta e La nave di Gabriele d’Annunzio per la regia di Aldo Trionfo; Fedra di Racine per la regia di Luca Ronconi; L’uomo la bestia e la virtù di Luigi Pirandello per la regia di Carlo Cecchi; Dopo la prova di I. Bergmann per la regia di Gabriele Lavia, La vedova scaltra di Goldoni per la regia di Lina Wertmuller. Con Lunaria Teatro ha ha interpretato Creatura di sabbia dai romanzi di Tahar Ben Jelloun e La lunga vita di Marianna Ucria dal romanzo di Dacia Maraini.
Medea Assolo andrà in scena mercoledì 13 e venerdì 15 novembre alle 20:30, giovedì 14 e sabato 16 novembre alle 19:30 e domenica 17 alle ore 16. Per ulteriori informazioni e prenotazioni è possibile telefonare allo 010.5342400, oppure scrivere una e-mail a biglietteria@teatronazionalegenova.it.
Lunaria a Levante proseguirà poi sabato 30 novembre alle ore 16 al Museo d’arte orientale Edoardo Chiossone con “Ryōjū, o l’amore che non si può”, reading musicale liberamente tratto da “Il fucile da caccia” di Yasushi Inoue con protagoniste tre donne – ancora Raffaella Azim, insieme a Mariella Fenoglio e Sara Mennella – e le loro tre lettere, tutte destinate allo stesso uomo, Josuke. A scriverle sono la moglie, Midori, l’amante, Saiko, e la figlia ventenne di quest’ultima, Shoko: un equilibrio difficile ha tenuto legati per anni i loro destini, grazie a un velo di silenzio e di menzogna reciproci. Ma un avvenimento inatteso sconvolgerà le loro vite, rompendo questo equilibrio.
Biglietti:spettacolo e visita al museo 14 euro, solo spettacolo 12 euro. Informazioni e prenotazioni: tel. 010.2477045, e-mail info@lunariateatro.it
C.S.
Su Redazione
Il direttore responsabile di GOA Magazine è Tomaso Torre. La redazione è composta da Alessia Spinola. Il progetto grafico è affidato a Matteo Palmieri e a Massimiliano Bozzano. La produzione e il coordinamento sono a cura di Manuela BiaginiMessaggi correlati
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